Testo del volantino distribuito dal PCL in occasione dello sciopero all'indesit di Albacina
Sono recenti le affermazioni del
presidente della regione Marche Spacca che invoca come soluzione alla crisi
l’internazionalizzazione delle aziende.
Basta ad essere considerati idioti: destra e sinistra candidano sempre i
soliti politici di professione, gli stessi che, in combutta con Merloni hanno votato il finanziamento alla
delocalizzazione delle aziende marchigiane spacciandola per
“internazionalizzazione industriale”. Sono anni che i lavoratori italiani ed i
loro sindacati restano a guardare in disparte come i grandi imprenditori
italiani si spartiscono i soldi dei finanziamenti pubblici, degli incentivi
alla rottamazione, degli sgravi fiscali e li portano all’estero con le
delocalizzazioni o in qualche paradiso fiscale. Basta firmare assegni in
bianco senza nessuna garanzia neppure sul mantenimento dei livelli
occupazionali!
I
licenziamenti e le delocalizzazioni all’estero sono rapine legalizzate ai danni
dei lavoratori e delle loro famiglie, che fino ad oggi hanno prodotto e producono
ricchezza in questo territorio, ma che, alla prima occasione, vengono scaricati
per inseguire nuove speculazioni nei paesi meno sviluppati.
● Che le aziende
che dichiarano fallimento o fuggono all’estero passino immediatamente nelle
mani dello Stato, gratuitamente e sotto controllo operaio. Come, tra l’altro,
previsto anche dalla Costituzione.
Come
PCL ci appelliamo a tutti i cittadini, le forze sindacali e quelle politiche
perchè
si dichiarino apertamente a favore dei lavoratori, delineando una linea di
confine:
o si stà con il lavoro o contro di esso, o si stà con gli operai o con i
capitalisti, o con la povera gente o con i banchieri.
Schieriamoci contro le scelte conservatrici e
monosettoriali del nostro territorio, contro le delocalizzazioni e contro le
“svendite” di tutto ciò che di utile ancora rimane. Sosteniamo le
mobilitazioni, anche radicali, e le occupazioni ad oltranza delle fabbriche da
parte degli operai, fino all’ottenimento di garanzie concrete sul futuro dei
posti di lavoro. Serve una Sinistra che rompa gli schemi e si ponga come reale
alternativa al Centro Destra, al Centro Sinistra, per opporsi efficacemente
alle misure di lacrime e sangue richieste dalla BCE.
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