29/10/13

UN RISULTATO STORICO PER IL TROTSKISMO ARGENTINO

Argentina


Il Frente de isquierda de Trabajadores (FIT) ha riportato un risultato eccezionale nelle elezioni politiche argentine: il 5,17% su scala nazionale, con 1.150.000 voti. Sono stati eletti tre deputati rivoluzionari nelle circoscrizioni della provincia di Buenos Aire ( con quasi 500.000 voti), di Mendoza ( col 14%),di Salta ( col candidato del PO al 19%). I deputati eletti sono Nestor Petrola e Pablo Lopez del Partido Obrero (PO), sezione argentina del CRQI, e Nicolas Del Cano del Partido de Trabajadores Socialistas(PTS). Altri tre candidati hanno mancato la elezione per pochissimi voti. Il FIT ha inoltre riportato la elezione di 8 consiglieri provinciali che si aggiungono a quelli già eletti nel Nequen e a Cordoba.

Complessivamente un risultato storico per il PO e per il Frente: che raggruppa tre partiti trotskisti ( PO-PTS-Isquierda Socialista) accomunati da un programma apertamente rivoluzionario basato sulla prospettiva del potere dei lavoratori. Un programma che è stato al centro della campagna elettorale del Frente. A fronte della crisi politica del governo peronista , il trotskismo argentino emerge come punto di riferimento di un'avanguardia di massa della classe operaia e degli sfruttati. Non è un caso se lo straordinario risultato elettorale, si combina con l'affermazione dei trotskisti nelle elezioni sindacali di numerose e importanti fabbriche ( Craft, Pepsi Cola.. ) e di settore ( come tra gli edili di Buenos Aire).


E' un risultato che dimostra come un duro lavoro rivoluzionario controcorrente può alla lunga aprire una breccia, in condizioni favorevoli, nella coscienza operaia di una vasta avanguardia. Ma sopratutto è un risultato di eccezionale importanza per il rilancio del progetto di Rifondazione della Quarta Internazionale su scala mondiale, e dunque del CRQI quale strumento centrale di tale progetto.


IL PCL, sezione italiana del CRQI, incorporerà il successo del PO e del FIT nel lavoro di costruzione e radicamento del partito rivoluzionario in Italia.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

27/10/13

Sapere da dove si parte è il modo migliore per capire dove si deve arrivare

E' un cambiamento estetico.....

Queste sono alcune delle parole con le quali un noto sindacalista della UIL del  settore legno -costruzioni del nostro territorio, ha esordito in assemblea davanti ai lavoratori/ci della più grande aziende del settore legno della provoncia di Ancona,interessati e coinvolti in una nuova fase di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale che potrebbe forse in futuro causare la riduzione di personale e della forza lavoro.

Ancora una volta è prevalso il poco senso di responasabilità ed onesta' sindacale nei confronti dei lavoratori/ci, che sistematicamente vengono infatuati e condizionati su basi a dir poco traballanti , per salvaguardare  il mantenimento dei rapporti di privilegio che a volte si instaurano tra aziende e determinate sigle sindacali.

Il Partito Comunista dei Lavoratori,attivo con i propri militanti ed iscritti nel sindacato e nell'azienda ,rifiuta e denuncia questo modo a dir poco grottesco e strumentale di nascondere, su scala locale e nazionale,la grave situazione lavorativa ed economica che i lavoratori/ci di qualsiasi settore subiscono e stanno vivendo.Sapere la reale situazione permette comunque di creare un punto di equlibrio e di ripartenza per decidere come affrontare determinate situazioni,senza poi ritrovarsi in maniera incredula ed inaspettata a cadere dalle nuvole con tutti gli effetti del caso.La fase di cuscinetto e di alleggerimento della pillola ormai fanno parte di un retaggio sindacale fallito e sopratutto di basso profilo nei confronti di chi si deve,in teoria, rappresentare.Sapere  dove si parte è il modo migliore per capire dove si deve arrivare.....


Partito Comunista dei Lavoratori
 sez.Ancona            


   

25/10/13

A PROPOSITO DELLE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA STAMPA DALL'ON. ENRICO LETTA, NEL CORSO DELLA SUA VISITA AD ANCONA.

Le dichiarazioni rilasciate alla stampa, sia regionale che nazonale, da parte dell'On. Letta, Presidente edl Consiglio dei ministri dello stato italiano, durante la sua visita ad Ancona, non possono che suscitare irritazione ed il più profondo sdegno.
Il PCL sez. di Ancona si chiede come sia possibile perseverare nell'opera volta all'inganno e alla derisione per la drammatica sorte a cui andranno incontro migliaia di lavoratori che, da qui a breve, perderanno il proprio posto di lavoro a causa dei progetti di delocalizzazione in corso nel territorio marchigiano.
In questa triste, ma significativa vicenda, appaiono stupefacenti le valutazioni del primo Ministro Italiano che considera lo spostamento all'estero delle imprese nazionali come una non delocalizzazione!
Forse il Premier, On. Letta, non conosce la delibera della giunta regionale delle Marchen.1239 che di fatto costituisce un progetto di delocalizzazione delle imprese marchigiane operanti nel settoredella meccanica e del turismo, il cui costo è stato di euro 1.239.000 per la comunità marchigiana, a partire dal lontano 16/9/2003, data della delibera della Reg. Marche.
e' incredibile che anche il Primo Ministro, On. Letta, sia venuto ad Ancona per sponsorizzare i "progetti di delocalizzazione", con i soldi dei cittadini ed in ossequio a "certi poteri forti" della Reg. Marche che il suo governo "delle larghe intese" sostiene totalmente.
 
Fabriano, 26/10/2013
                                                                                                      Partito Comunista dei Lavoratori
 sez.Ancona                                                                                                     

21/10/13

Libertà per Rafael e Jei Jei

  Ieri un nutrito e colorato corteo ha attraversato le vie di Roma per ribadire la propria contrarietà alle manovre “lacrime e sangue” imposte dal governo Letta - Alfano, l'ennesimo governo di banchieri e industriali pronto a far pagare la crisi a lavoratori e pensionati.

La risposta alle ragioni sociali del corteo è stata la militarizzazione pressoché totale della città, con il dispiegamento di oltre 4000 agenti in assetto antisommossa. Durante alcuni tafferugli quindici compagni sono stati arrestati. Tra i fermati, anche i due compagni di Urbino, Rafael e Jei Jei. A loro, come ovviamente a tutti i compagni e le compagne in stato di fermo dopo la giornata di ieri, va la nostra solidarietà. 

Il Partito Comunista dei Lavoratori sostiene le iniziative in solidarietà agli arrestati, con la certezza che Jei Jei e Rafael torneranno presto a casa e proseguiranno la battaglia politica insieme a tutti noi, nelle assemblee e nelle piazze, dove è il loro posto.

LIBERTA’ PER JEI JEI E RAFAEL!
NESSUNO DEVE RIMANERE SOLO!
LIBERTA’ PER TUTTI GLI ARRESTATI!


Partito Comunista dei Lavoratori – Sezione di Pesaro

17/10/13

Cafè Revolution numero 54

Cliccando sulle immagini ed ingrandendo potrete leggere il numero 54 di "Cafè Revolution", foglio di controinformazione distribuito nel Fabrianese e dintorni, allegato locale al Giornale Comunista dei Lavoratori. Buona lettura.  







 

16/10/13

Il 18 e il 19 ottobre 2013 tutti a Roma per manifestare!

Il Partito Comunista dei Lavoratori delle Marche sarà presente (con il resto del partito da tutta Italia) alle manifestazioni dei sindacati di base del 18 ottobre 2013 e al corteo dei movimenti no-tav e anti-austerity del 19 ottobre 2013.
Sotto cliccando ed ingrandendo potrete leggere il volantino fronte/retro che verrà distribuito dai militanti del PCL.
 




SOLIDARIETA' DEL PCL SEZ. ANCONA AI DUE LAVORATORI LICENZIATI DALLA DITTA APPALTATRICE RE-NOVO DI FABRIANO.

La vicenda davvero incredibile in cui sono stati coinvolti due lavoratori di una "ditta appaltatrice", la Re-Novo di Fabriano, che opera nel settore spedizioni delle ex Cartiere Miliani, culminata in un assurdo provvedimento di licenziamento, ripropone il dramma del trattamento disumano e totalmente precario a cui sono sottoposti i lavoratori di "certe cooperative".
Il PCL sez. di Ancona, da sempre vicino a questi lavoratori, privi di qualsiasi diritto costituzionale, e dimenticati da certe organizzazioni pseudo-sindacaliche non si sognano di offrire alcuna tutela contrattuale e di rispetto per la dignità umana, esprime la più commossa solidarietà ai due lavoratori ingiustamente licenziati.
Tutto questo è stato reso possibile grazie al meccanismo, davvero vergognoso, del "ruolo di soci", al quale molti dipendenti, di quasi tutte queste presunte cooperative, sono stati costretti a sottostare, dimezzando così i loro diritti contrattuali, rendendo più facilmente realizzabili i licenziamenti illegittimi ed immotivati, come in questa ultima, terribile vicenda.
 
Fabriano 12/10/2013
 
                                                                                                           Partito Comunista dei Lavoratori
          sez. Ancona
                                                                                                         

09/10/13

Pieno appoggio del PCL per l’occupazione dell’ex asilo da parte del CSA Fabbri.

Il Partito Comunista dei Lavoratori da il suo pieno appoggio  per lo stabile occupato dal CSA Fabbri salvandolo da un deterioramento causato da interessi e profitti facili, “privati”, contro qualsiasi interesse pubblico.
A parte i limiti o le particolarità, va comunque sostenuto..."l'esproprio"... di un edificio che era e che doveva rimanere pubblico. I giovani tra qualche anno non avranno più neanche le lacrime per piangere...quindi fanno bene a riappropriarsi degli spazi sociali loro tolti. Ne faranno buon uso!
Noi, da comunisti difendiamo ogni conquista democratica strappata dai giovani e lavoratori nella società borghese.
A chi obietta che queste azioni sono “incompatibili”, con le leggi dell’attuale società, rispondiamo semplicemente che è vero. Infatti ci battiamo per un’altra società e per un’altra Europa. E’ il capitalismo ad essere “incompatibile” con le esigenze della maggioranza della società. Solo un’economia democraticamente pianificata, basata sul controllo delle leve della produzione e del credito da parte dei lavoratori può consentire una riorganizzazione dei rapporti sociali in funzione dei bisogni dei molti e non del profitto dei pochi. In Italia e in Europa. 

Partito Comunista dei Lavoratori
Sez. Ancona

04/10/13

UNA “NUOVA MAGGIORANZA” PER LA VECCHIA RAPINA


Il frodatore fiscale Berlusconi ha subito un colpo? Bene. Ma il governo è rimasto lo stesso. La "nuova maggioranza" si regge su Comunione e Liberazione (Formigoni), su provocatori anti operai come Sacconi, su cattolici reazionari come Giovanardi.

Sarebbe questo "il progresso politico" che il PD rivendica?
Si esalta la ritrovata "stabilità" politica. Ma la stabilità che Letta e Alfano rivendicano è solo quella della rapina contro il lavoro. E' un caso che il primo voto di fiducia al governo sia stato quello di Borsa e Confindustria?
La verità è che industriali e banchieri brindano alla "nuova maggioranza". Che utilizzerà, al loro servizio, la stessa sconfitta di Berlusconi per rafforzare l'offensiva contro i lavoratori. PD e Napolitano sono solo i garanti del capitale finanziario.
Eppure le sinistre politiche e sindacali restano immobili (o complici). I vertici della CGIL hanno usato la crisi politica per stringere un patto con Confindustria, e coprire il PD. Sinistra e Libertà per stringere un patto col populista confindustriale Matteo Renzi, amico di Marchionne e Briatore, e prenotare ministeri in un suo futuro governo.
Il risultato? Che 16 milioni di lavoratori sono allo sbando sotto i colpi dei loro avversari. E che il progetto reazionario di Grillo e Casaleggio, pur essendo contro i lavoratori, avrà più spazio per ingannare molti di loro.
Occorre una svolta. E' necessario che tutte le organizzazioni del movimento operaio facciano fronte comune contro il padronato e il suo governo. Che si avanzi un programma di lotta unificante per l'intera classe lavoratrice. Che si organizzi finalmente una mobilitazione vera, tanto radicale quanto lo sono i padroni. Che ci si batta insieme per un'alternativa dei lavoratori. Che è anticapitalistica o non è. Il PCL è l'unico partito che si batte, in ogni lotta per questa prospettiva di rivoluzione.
NO AL GOVERNO LETTA ALFANO.
NESSUNA ILLUSIONE IN RENZI O GRILLO.
CONTRO LA DITTATURA DEGLI INDUSTRIALI E DEI BANCHIERI.
PER UNA REPUBBLICA DEI LAVORATORI
 
Partito Comunista dei Lavoratori

03/10/13

RINASCE IL GOVERNO LETTA / ALFANO I PARTITI BORGHESI NON “TRADISCONO” LA PROPRIA CLASSE

Enrico Letta ha chiesto la “fiducia” per poter realizzare quelle che ha testualmente definito “riforme dolorose”: ulteriori tagli di spesa per rispettare il vincolo costituzionale del pareggio di bilancio; nuove dismissioni e privatizzazioni col loro carico fisiologico di licenziamenti; “cuneo fiscale” alle imprese, che già con Prodi destinò loro 5 miliardi l'anno ( col voto delle sinistre); nuovi sgravi fiscali per il capitale e gli investimenti stranieri, a carico del bilancio pubblico; investimento centrale nell'Expo, col carico allegato di nuova precarizzazione del lavoro, speculazioni, malaffare. E via dicendo..
Questo programma ha ottenuto giustamente il voto di fiducia della Borsa. Di Confindustria. Delle banche. Dell'Unione Europea dei capitalisti e dei banchieri. Di tutti i governi europei di ogni colore ( da Hollande a Rayoi): tutti interessati alla stabilità del capitalismo italiano e dunque del suo consiglio d'amministrazione ( il governo).

Di conseguenza ha ottenuto il voto di fiducia di tutti i partiti borghesi italiani, tutti sul libro paga di industrie e banche.
Del Partito Democratico innanzitutto, com'è naturale- in ogni sua espressione, da D'Alema a Renzi- quale primo tutore dell'interesse generale di sistema. Come anche dei diversi tronconi di un PDL ormai frantumato: della nuova sezione del PPE, guidata da Comunione e Liberazione ( Lupi e Formigoni), da integralisti reazionari come Giovanardi e Rocella, da anti operai radicali come il famigerato Sacconi, tutti benedetti dalla Conferenza Episcopale; e del miliardario populista ( frodatore fiscale) Berlusconi, Cavaliere disarcionato, ex monarca assoluto del PDL, che aveva puntato a far saltare il banco per evitare la galera, e che alla fine è stato costretto a una penosa retromarcia dal fallimento della propria operazione.

Dunque, “tanto rumore per nulla”. La borghesia comanda e i suoi partiti si allineano, dopo incidenti e bizze, per amore o per forza.
Ora il governo Letta Alfano, cercherà di utilizzare la sconfitta e l'indebolimento di Berlusconi, per rilanciare il progetto di “stabilità” politica invocata dal capitale finanziario: che è solo la “stabilità” della rapina sociale contro i lavoratori.

Sta al movimento operaio costruire una opposizione sociale radicale e di massa contro le classi dominanti e il loro governo, per costruire la propria alternativa: non la Repubblica plebiscitaria via Web che Casaleggio è andato a presentare al convegno dei banchieri , ma una Repubblica dei lavoratori, che faccia piazza pulita delle attuali classi dominanti e dia finalmente il potere a chi lavora.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI