27/08/15

Il tradimento di Tsipras

L'accordo siglato tra Tsipras e la Troika sancisce una nuova pesante intensificazione dello strozzinaggio finanziario della Grecia da parte del capitale internazionale. Nessun gioco di prestigio, nessuna recita ad effetto, potrà nascondere questa verità. La splendida vittoria del NO ai creditori è stata svenduta e capovolta di segno nel giro di una settimana. Tsipras ha consegnato la Grecia, mani e piedi legati, ai suoi strozzini. Le borse europee festeggiano con comprensibile entusiasmo la resa di Tsipras. I governi imperialisti celebrano la propria ritrovata (e faticosa) intesa sulla pelle del popolo greco.

Neppure la forma è stata salvata. Tsipras aveva presentato la vittoria del NO al referendum come leva di un possibile “accordo migliore” con i creditori. E' accaduto l'opposto. L'accordo siglato coi creditori strozzini, sette giorni dopo, è infinitamente più pesante della bozza d'accordo respinta dal referendum. Su ogni voce di merito: pensioni, IVA, privatizzazioni, diritti sindacali, contrattazione. Nei vincoli istituzionali: che sanciscono un più stretto commissariamento del governo greco nell'applicazione e supervisione dell'accordo. Nella imposizione ultimativa del calendario: tre giorni di tempo assegnati al Parlamento greco per votare resa e rapina. Infine nel pignoramento umiliante dei beni e tesori nazionali della Grecia quale garanzia per i creditori.

Vedremo nei prossimi giorni la dinamica politica, in Grecia e in Europa, dell'accordo siglato. Ma la pretesa di Tsipras di venderlo come un proprio “successo negoziale” è tanto imbarazzante quanto penosa. “Abbiamo difeso l'anomalia di un governo di sinistra dal tentativo politico di

rovesciarlo” dichiarano i dirigenti di Syriza fedeli al capo. Ma dove sta l'”anomalia” di un governo che gestisce la perfetta continuità dei famigerati memorandum, per di più con l'annunciato soccorso parlamentare dei vecchi screditati partiti borghesi ?

Le sinistre italiane “tsipriote” che in questi mesi hanno impugnato la bandiera di Tsipras come leva di una propria possibile resurrezione si trovano con un pugno di mosche. La verità presenta sempre il conto. Lo spazio riformistico è da tempo crollato in Europa. L'alternativa vera è tra prospettiva anticapitalista e regressione storica. Un partito riformista che accetta il quadro capitalista finisce con l'accettare e gestire la regressione. La capitolazione di Tsipras ai creditori è solo la metafora di questa realtà.
Di certo la costruzione del partito rivoluzionario, in Grecia, in Italia, in Europa, trova nei fatti di Grecia una nuova clamorosa conferma.
Partito Comunista dei Lavoratori






            

                                                                        



                                                                                                                        

09/08/15

IL GOVERNO RENZI CON IL SUO “JOBS ACT”, ALIMENTA LA DISOCCUPAZIONE DI MASSA E L’IMPOVERIMENTO DELL’INTERO PAESE.

Le ultime statistiche ufficiali temporanee diffuse dall’I.S.T.A.T., relative al mese di giugno 2015, confermano in tutta la sua drammaticità l’emergenza disoccupazione in Italia. Lo scenario più catastrofico, denuncia la nota del P.C.L. sez. di Ancona, riguarda il mondo giovanile: il 44,2% è senza lavoro, con un aumento del 1,9 rispetto al mese di maggio 2015. Tale dato, prosegue il P.C.L. sez. di Ancona, risulta essere il più alto dall’inizio delle storiche mensili e trimestrali, per l’appunto, dal primo trimestre del lontano 1977. A livello globale, grazie al governo Renzi e del suo “Jobs Act”, il tasso di disoccupazione in Italia è aumentato rispetto a maggio 2015 di 0,2 punti (circa 20.000 disoccupati in più), arrivando al 17,7%!! In presenza di uno scenario così drammatico, il cosiddetto “governo Renzi” si trincera dietro i suoi abituali spot propagandistici, intrisi dall’ottimismo più ripugnante! Addirittura, prosegue la nota del P.C.L. sez. di Ancona, il “suo ministro” del lavoro, sig. Poletti, “osserva” che tali statistiche (l’aumento della disoccupazione) costituiscono l’inversione di tendenza che segna l’inizio della “crescita economica” per il nostro paese! Davanti a dichiarazioni così vergognose, si rileva l’impressione che le uniche necessità per l’On. Renzi si circoscrivano al mantenimento del potere incostituzionale a livello politico-finanziario e allo “spostamento” dei vari Bondi, Verdini e i loro seguaci “cosentiniani” dal centro-destra al P.D. renziano, tramutandoli così in “stampelle” del suo governo, sempre di più ancorato alla “destra economica”!! Risulta inutile sottolineare, conclude la nota del P.C.L. sez. di Ancona, la solita “regia” dei potentati economici-bancari che vede nuovamente al centro dell’attenzione la figura del sig. Ennio Doris, esponente di primo piano della banca Mediolanum, autentico protagonista del rapporto di commissione tra il P.D. renziano e il “centro-destra” pronto ad “aiutare” il governo Renzi! Alla faccia dei valori democratici e della Costituzione della repubblica italiana.

                                                                         Partito Comunista dei Lavoratori
                                                                          sez. di Ancona