22/08/14

INTERVENTO DEL PCL ALL’ASSEMBLEA PUBBLICA DEL PD A CERRETO d’ ESI SULLA GRAVE SITUAZIONE POLITICA COMUNALE



Oggi venerdi’ 22 agosto noi del partito comunista dei lavoratori siamo qui come forza di opposizione in questa assemblea pubblica organizzata dal PD, a denunciare pubblicamente, per l’ennesima volta, che questo confronto pubblico doveva avvenire, non qui, ma nel consiglio comunale dell’8 agosto, insieme a  tutte le altre forze politiche elette dal popolo sovrano . Le minoranze (PD,M5S)ed i 4 consiglieri di maggioranza,dichiarano il falso quando dicono che l’unica soluzione erano le dimissioni della maggioranza dei consiglieri, giustificandosi che  la mozione di sfiducia avrebbe allungato di molto i tempi, prolungando cosi l’agonia  e la fase di stallo che caratterizzava la maggioranza Ciappelloni. A noi non risulta che fosse l’unica soluzione, poiché il DECRETO LEGISLATIVO DEL 18 agosto 2000, n. 267 TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL’ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI ,a norma dell'articolo 31 della legge 3 agosto 1999, n. 265,  ALL’ARTICOLO 52 DICHIARA: MOZIONE DI SFIDUCIA:
1. Il voto del consiglio comunale o del consiglio provinciale contrario ad una proposta del sindaco, del presidente della provincia o delle rispettive giunte non comporta le dimissioni degli stessi.
2. Il sindaco, il presidente della provincia e le rispettive giunte cessano dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il consiglio. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il sindaco e il presidente della provincia, e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione. Se la mozione viene approvata, si procede allo scioglimento del consiglio e alla nomina di un commissario ai sensi dell'articolo 141. Non dimentichiamo che l’art.141 è  lo stesso con cui vi siete avvalsi per motivare le vostre dimissioni per far cadere la maggioranza comunale ,quindi cosa sarebbe cambiato?Un difficile e quanto ridicolo ricorso al TAR da parte del sindaco, per contestare la sfiducia ,secondo noi avrebbe ancor di più ridicolizzato ed aggravato  la situazione agli occhi del popolo sovrano ,che inutilmente ha votato questo consiglio comunale .I fatti dimostrano che ad oggi maggioranza ed opposizione raccontano al paese ed ai cittadini la propria verità soggettiva e non oggettiva, poiché non vi è stato un confronto chiaro e veritiero tra le parti.
Cosa ci resta da dire, se non che le minoranze non sono state neanche capaci  di rivendicare la propria autonomia politica? Avevate il dovere di dettare le regole fin da subito,  primo perché  i numeri ve  lo consentivano,  secondo per un’etica politica e di trasparenza  verso i cittadini tutti . I numeri per presentare la mozione di sfiducia  vi sarebbero bastati, poiché eravate 8 consiglieri dimissionari e quindi eravate ben oltre i due quinti previsti dalla legge. Il vostro compito come minoranza , era quello di forzare fino anche ad obbligare, i 4 consiglieri della lista uniti per cerreto, affinché  vi appoggiassero una mozione di sfiducia , dimostrando di non temere un confronto pubblico  e  di essere un’opposizione come tale, trasparente e di discontinuità dalle vecchie amministrazioni. Ciò non vuol dire che dovevate allearvi con parte della maggioranza ,ma solo unirvi in questo caso specifico, per una causa comune, come poi del resto avete fatto, visto che vi siete tutti dimessi lo stesso giorno con un comune accordo. Se i 4 consiglieri di maggioranza si rifiutavano di avvallare questa scelta è ovvio,che avevate tutta la strada in discesa per denunciare che non eravate voi, ma gli stessi esponenti di maggioranza  a negare il confronto pubblico, invece vigliaccamente avete scelto la strada più facile, vi siete resi complici dei soliti burattinai per far cadere la maggioranza Ciappelloni . Avete evitato il confronto in consiglio comunale, dove  dopo un dibattito sicuramente aspro tra le parti, si sarebbe votata la sfiducia  e a quel punto sarebbe entrato in vigore nell’immediato l’articolo 141 con  la nomina del commissario .Tutte le giustificazioni ed i vari problemi che c’erano sotto, sono  solo parole al vento, è chiaro che potevate denunciare pubblicamente fin da subito ciò che stava accadendo, visto che dal 18 di luglio data in cui sono stati revocati gli assessori Porcarelli e Galli, all’8 di agosto data prevista del consiglio comunale, il tempo sarebbe bastato, sia per presentare la sfiducia, sia  per rendere pubbliche le magagne  sul bilancio preventivo e quant’altro, cosa che invece  avete forzatamente evitato di far emergere alla luce del sole di fronte ai cittadini. Resta anche il fatto che se il Sindaco non avrebbe discusso la sfiducia nel consiglio dell’8 agosto, avrebbe avuto l’obbligo di  convocare un altro consiglio comunale ,poiché aveva al massimo 30 giorni per discutere la stessa sfiducia, dalla data di presentazione.  Facendo cosi voi del PD,  avete evitato di essere tirati in causa dal sindaco e dai suoi colleghi, poiché eravate maggioranza nella vecchia amministrazione ed eravate pienamente  coscienti che sareste stati attaccati pubblicamente sul vostro operato nella giunta Alessandroni ,cosi facendo avete evitato una severa figuraccia. Ci teniamo a rimarcare il fatto che voi minoranze  PD e M5S,  vi siete dimostrati incapaci ed ingenui politicamente,lo dimostra il fatto che al primo ed ultimo consiglio comunale, avete entrambi votato favorevole  il presidente del consiglio della maggioranza Carlo Pasquini e la nuova giunta comunale, poi su quest’ultima basti pensare che il M5S, prima vota favorevole la nuova giunta e la  sua immediata esecutività , poi a distanza di tempo presenta una mozione di sfiducia sulla ineleggibilità dell’assessore Gubinelli, ciò dimostra che la confusione vi fa da padrona ,in quanto siete arrivati al primo consiglio comunale totalmente impreparati. Ma ancor più grave, voi minoranze, vi siete astenute sulla linea programmatica della  stessa maggioranza, mentre, secondo noi, su questi punti all’ordine del giorno ,dovevate votare nettamente contrari, dimostrando un primo segnale di cambiamento e di discontinuità, quindi ci teniamo a ribadire che non basta solo millantare di essere l’alternativa o dire di essere il cambiamento, quando poi i fatti dimostrano tutto il contrario, come dire predicare bene e razzolare male!!! In ultimo non vi fa di certo onore la scelta di non presentarvi in consiglio comunale e sfiduciare pubblicamente su temi seri e concreti la maggioranza Ciappelloni, avete preferito nascondervi dietro le dimissioni,avvallando le scelte di altri. Per chi come il  movimento 5 stelle ci accusa di non essere coerenti, noi rispondiamo fermamente e duramente, che noi nel primo volantino uscito subito dopo la revoca delle deleghe agli assessori,in cui scrivevamo tutti a casa, subito il commissario e nuove elezione, era scontato e doveroso che il tutto doveva passare per una mozione di sfiducia ,presentata e discussa in consiglio comunale. Poi nel nostro giornalino cafe’ revolution uscito il primo agosto 2014, chiedevamo pubblicamente alle minoranze di presentare una mozione di sfiducia. Detto questo, vogliamo dire che quando si fa una cronologia degli avvenimenti accaduti, si ha l’obbligo di  citare tutto ciò che realmente è avvenuto, informandosi e documentandosi a dovere,  prima di emettere giudizi impropri.    Per noi del partito comunista dei lavoratori la democrazia non è un valore  aggiunto, ma un valore punto e basta!!! E per voi non pare sia la stessa cosa.
Il PCL in questa sede chiede un ‘assemblea pubblica con tutti gli ex consiglieri comunali  e l’ ex sindaco eletti alle ultime elezioni per far chiarezza una volta per tutte.
                                                                   PCL Nucleo Montano
                                                                   Sez. Ancona    

16/08/14

CITTA’ DI FABRIANO: LA RICHIESTA D’INGRESSO ALLA “BORSA DI MILANO” DA PARTE DEL GRUPPO INDUSTRIALE ”FEDRIGONI GROUP - EX CARTIERE MILIANI, RAPPRESENTA L’INIZIALE PROCESSO DI DISMISSIONE DI TUTTA QUESTA IMPORTANTE REALTA’ INDUSTRIALE.




La notizia diffusa in tutti gli “organi di stampa” e media nazionali, relativa alla “quotazione alla borsa di Milano”, attraverso una formale domanda di ammissione da parte del gruppo industriale Fedrigoni Group - ex Cartiere Miliani,costituisce l’irreversibile “ripresa” di tutto il processo di dismissione di questa importante realtà industriale cartaria. Il Partito Comunista dei Lavoratori, sez. Ancona in totale solitudine ma, con fraterna solidarietà con tutte le maestranze delle ex Cartiere Miliani, si è sempre battuto contro questa assurda privatizzazione che ha già comportato la perdita di 430 unità occupazionali, in una territorio profondamente provato dalla crisi di tutto il suo distretto industriale. La totale mancanza del “ricambio generazionale” nel management delle ex Cartiere Miliani, associato alla mancanza di un vitale progetto di riconversione industriale dal quasi mono – prodotto rappresentato dalla “carta per fotocopie”, fa presagire un futuro molto preoccupante per l’unica impresa fabrianese, scampata dalla crisi di tutto il comparto produttivo marchigiano, per merito esclusivo dei sacrifici compiuti dai lavoratori delle ex Miliani. Oggi, la realtà è sotto gli occhi di tutti i lavoratori e cittadini fabrianesi: la “Fedrigoni Group – ex Miliani” è alla ricerca affannosa di “nuovi acquirenti” che possono essere, delle multinazionali o delle “rapaci finanziarie”, capaci solamente di compiere delle speculazioni finanziarie, annientando tutto il patrimonio occupazionale di una industria che ha generato prestigio per la città di Fabriano in tutto il mondo!!

                                                                                                                                                                                                                     
                                                                                                                                                                                                                                  PCL sez. Ancona                          


10/08/14

COMUNE DI CERRETO COMMISSARIATO



8 CONSIGLIERI COMUNALI, 4 DELLA MAGGIORANZA E 4 DELLA MINORANZA SI SONO DIMESSI EVITANDO IL PASSAGGIO DEMOCRATICO IN CONSIGLIO COMUNALE, DOVE SI SAREBBERO DOVUTE CHIARIRE OGGI LE DUE VERITA’, ALL’INTERNO DELLA MAGGIORANZA. UNA MOSSA STUDIATA A TAVOLINO PER NEGARE IL DIBATTITO TRASPARENTE DI FRONTE LA CITTADINANZA. NOI RIMANIAMO PERPLESSI CHE LA MINORANZA (PD- M5S) ABBIA AVVALLATO LA SCELTA POLITICA DEI SOLITI BURATTINAI.
       COSA AVREBBE DOVUTO GARANTIRE LA MINORANZA??
IL NORMALE SVOLGIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE, PRESENTANDO ALL’ORDINE DEL GIORNO UNA MOZIONE DI SFIDUCIA DOVE, DOPO UN CONFRONTO SICURAMENTE ASPRO TRA LE PARTI, SI SAREBBE VOTATO.
COME PCL DENUNCIAMO LA MANCANZA DI QUESTO PASSAGGIO DEMOCRATICO , CHE AVREBBE CHIARITO A TUTTI I CITTADINI CHI TRA LE FAZIONI DI ALESSANDRONI E PORCARELLI G. AVREBBE AVUTO RAGIONE.
FACENDO COSI’ LA MINORANZA (PD) HA EVITATO, DI ESSERE TIRATA IN CAUSA DAL SINDACO E DAI SUOI COLLEGHI, POICHE’ ERA MAGGIORANZA NELLA VECCHIA AMMINISTRAZIONE. IL M5S HA DIMOSTRATO DI ESSERE POLITICAMENTE INGENUO. AL PRIMO ED ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE, VOTA FAVOREVOLE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELLA MAGGIORANZA. SECONDO, ANCOR PIU’ GRAVE, SI ASTIENE SULLA LINEA PROGRAMMATICA DELLA GIUNTA CIAPPELLONI, DOVE AVREBBE DOVUTO VOTARE NETTAMENTE CONTRO. ORA AVVALLA QUESTA STRATEGIA POLITICA, RENDENDOSI COMPLICE DEI SOLITI GIOCHI DI POTERE.
      
 OGGI A CERRETO D’ESI  LA DEMOCRAZIA E’ MORTA!!
       
  PCL Nucleo Montano sez. Ancona

DESI MOBILI:CONCORDATO,DIFFICOLTA’ DEI LAVORATORI,LA TOTALE SUBORDINAZIONE DELLA UIL



Su buona parte della stampa locale è risuonata l’ufficialità dell’approvazione del concordato alla Desi Mobili una delle aziende più grandi della nostra provincia fino a qualche anno fa sulla cresta dell’onda per la produzione di cucine componibili. Il piano approvato di fatto sancisce un accordo tra proprietà, banche e creditori che garantisce la continuazione e la sopravvivenza del sito produttivo. La notizia apparsa sui giornali di fatto dovrebbe garantire una maggiore serenità per tutte le parti in causa e per i circa 140 lavoratori dipendenti che, se fosse saltato l’accordo, sarebbero rimasti senza una concreta prospettiva di lavoro che avrebbe allungato l’infinita lista delle aziende fallite e chiuse nel nostro territorio. Sicuramente l’approvazione di questo accordo ,nell’immediato,garantisce il salvataggio dell’azienda ma non cancella i gravi problemi con cui saranno alle prese i lavoratori e le lavoratrici. Di fatto le maestranze,in uno stretto l’asso di tempo, si sono ritrovati in cassa integrazione ordinaria,straordinaria,contratto di solidarietà, alcuni a zero ore soprattutto nel settore impiegatizio. Nel comunicato cosi’ scritto ed impostato non trapela e non risalta minimamente il problema degli stipendi con il quale i lavoratori dovranno far fronte nei prossimi mesi, fattore che sicuramente aggraverà ancora di più la persistente precarietà con la quale quotidianamente ci si ritrova a fare i conti,tutto questo sotto gli occhi silenziosi delle varie istituzioni,dei commissari,del tribunale che si avvalgono dell’appoggio e della valenza dei sindacati confederali che nella normalità sono concertativi ed accomodanti ma che a volte,nella fattispecie della UIL alla Desi srl, raggiungono livelli di compromissione scandalosi e nauseanti. Nelle ultime ore prima della chiusura aziendale e con la prospettiva certa di problemi economici per i lavoratori, il generale funzionario della feneal UIL A.C. e i soldatini RSU UIL su precise domande anche di quei lavoratori iscritti al loro sindacato, hanno negato in maniera falsa e meschina la notizia certa e vera dell’ incontro che si sarebbe svolto tra azienda e parti sociali come invece altri lavoratori e altri rappresentanti sindacali sostenevano e confermavano  divulgando la notizia ai propri iscritti. Emerge inequivocabilmente la volontà omertosa e anti sindacale di tutto l’apparato UIL molto più impegnato a rappresentare la volontà aziendale invece di far rispettare i diritti dei dipendenti. Che la UIL fosse un sindacato pro aziendale questo lo si sapeva, probabilmente da oggi è parte integrante dell’organigramma!!! Nascondere una verità significa tutelarla ed appoggiarla,nascondere una verità significa falsità e prendere in giro tutti i lavoratori e principalmente i propri iscritti!!!Questa concezione,in una situazione normale,andrebbe rotta ed azzerata. I lavoratori iscritti a questo pseudo-sindacato avrebbero tutto il diritto di presentare il conto al proprio funzionario e ai propri rappresentanti sindacali e speriamo che questo avvenga il prima possibile. Di certo ognuno è libero di scegliersi la propria rappresentanza, ma questo modo di essere sindacato non può divenire un danno permanente per un ‘intera situazione lavorativa,e non può divenire elemento di sottomissione per tutti coloro che non si riconoscono nel più grande sindacato filo padronale. eSSere maggioranza sindacale non è sinonimo di potere e di libero arbitrio,ma  dovrebbe essere uno stimolo per coinvolgere su una linea comune la più ampia fascia di lavoratori nelle rappresentanza e nella lotta,contro tutti coloro che si stanno mettondo in mezzo e stanno devastando i diritti acquisiti impoverendo  il ceto sociale più colpito dalla crisi. Come iscritti al sindacato e come militanti del PCL all’interno della Desi srl, denunciamo pubblicamente il metodo bonapartista e reazionario utilizzato ed incarnato da certe figure sindacali della UIL che pensano convintamente di poter fare sindacato e di dettare la linea dello stesso,stando seduti dalla parte sbagliata. Sicuramente alla prima occasione possibile e alla prima assemblea chiederemo lumi a questi intellettuali e a questi profeti che probabilmente non sanno cosa significa veramente il senso della militanza sindacale. Essere sindacato non significa principalmente fare il postino per i 730 o promuovere agevolazioni assicurative come rappresentanti,essere sindacato significa in maniera incondizionata stare dalla parte giusta,stare dalla parte dei più sfruttati,tutelare i lavoratori su tutti i livelli e in tutti i settori. Significa contrapporsi a coloro che stanno attaccando il mondo del lavoro per i profitti e per la tutela del capitale e della ricchezza in mano a minimi settori della nostra società. Significa riprendersi tutto quello che si è lasciato e si è regalato nella totale concertazione e subordinazione verso i potentati locali e nazionali .Questa è la linea che noi militanti del PCL cerchiamo di portare avanti nei settori più avanzati della CGIL e nei settori più combattivi della classe lavoratrice.

                                                                                                                     
PCL Nucleo Montano
 Sez.Ancona