30/04/12

Pesaro: Il PCL contro l’apertura dell’Iper Rossini il 1° maggio


COMUNICATO STAMPA:

La decisione di privare i lavoratori dell’IperRossini della festività del Primo Maggio è l’ennesimo schiaffo all’intera classe lavoratrice della città. Il Primo Maggio è una ricorrenza altamente simbolica, riteniamo quindi che aprire il centro commerciale sia quantomai oltraggioso. Da tempo si tenta di svuotare questa festività del suo significato, d’altro canto negli ultimi anni i lavoratori hanno subìto attacchi pesantissimi, mentre il Primo Maggio è il simbolo delle conquiste, pagate al prezzo della vita stessa. Ora questa ennesima provocazione, a dimostrazione evidente che quei diritti non esistono più. I dipendenti del settore hanno già dovuto subìre le aperture domenicali senza ottenere nulla in cambio, vivono in una condizione di precarietà e ricattabilità pesantissime, comprendiamo quindi l’incapacità di rispondere in maniera adeguata a questo nuovo attacco. Di fronte ad una tale provocazione ci auguriamo che siano i sindacati e le istituzioni a far sentire la loro voce. Da parte nostra siamo accanto ai lavoratori del centro commerciale e facciamo appello a tutti i lavoratori pesaresi e alle forze della sinistra affinchè si uniscano a noi per presidiare il centro commerciale nel giorno del Primo Maggio. Facciamo sentire ai lavoratori dell’IperRossini che non sono soli, uniamoci per chiedere dignità e diritti. Dimostriamo, in occasione di questa meravigliosa festa, che i lavoratori uniti sono invincibili. Tutti di fronte all’IperRossini per urlare la nostra indignazione!


Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Provinciale Pesaro

Volantino del PCL Fabriano per il Primo Maggio

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Primo Maggio 2012 - volantino nazionale del PCL

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29/04/12

Stipendi a cinque stelle!: solo i compagni del PCL rinunciano agli stipendi d'oro della politica!


Fabriano - elezioni comunali 2012 - Come e Quando si vota?

Si vota il 6 maggio 2012 dalle ore 8.00 alle ore 22.00
e il 7 maggio 2012 dalle ore 7.00 alle ore 15.00



per vedere la lista del PCL cliccare qui

Crisi Fabriano: quei 35 milioni per la nazionalizzazione dell’Ardo!

COMUNICATO STAMPA:

Sono anni che si continuano a spendere soldi per la cassa integrazione o per progetti a breve termine che non risolvono i problemi della terribile crisi lavorativa fabrianese che coinvolge migliaia di lavoratori dell’Ardo e del suo indotto.
“L’unica soluzione concreta e definitiva è quella proposta dal Partito Comunista dei Lavoratori”, afferma Youri Venturelli, candidato sindaco del PCL e anch’esso operaio ex-Ardo in cassa integrazione “cioè la Nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio dell’Ardo e delle altre aziende che stanno chiudendo e la loro riconversione industriale in base ai bisogni del territorio. Spendiamo i 35 milioni di euro ottenuti dall’accordo firmato a Roma per questo progetto!”.
“I costi sarebbero forse addirittura inferiori a quelli affrontati con gli ammortizzatori sociali in questi anni” continua Venturelli, “e la nazionalizzazione è addirittura prevista dall’art.43 della Costituzione. Quindi i politici, i sindacalisti e gli imprenditori che sono contrari hanno solo paura del processo di riconversione pubblica e dell’esempio di democrazia che rappresenterebbe tale operazione. Per non parlare dell’effetto deterrente che avrebbe sulle aziende che de localizzano che verrebbero private seduta stante di stabilimenti e macchinari restituiti alla collettività”.
Per questo il Partito Comunista dei lavoratori, come fa ormai da anni ottenendo consensi sempre più ampi, anche se ancora insufficienti, continuerà in questi giorni la sua campagna davanti alle fabbriche, nelle assemblee, agli incontri pubblici, per la nazionalizzazione delle aziende che chiudono o che licenziano.  

Con preghiera di massima diffusione

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Provinciale Ancona

27/04/12

Sciopero all'Indesit di Albacina: Basta delocalizzazioni!

Testo del volantino distribuito dal PCL in occasione dello sciopero all'indesit di Albacina
Sono recenti le affermazioni del presidente della regione Marche Spacca che invoca come soluzione alla crisi l’internazionalizzazione delle aziende.
Basta ad essere considerati idioti: destra e sinistra candidano sempre i soliti politici di professione, gli stessi che, in combutta con Merloni  hanno votato il finanziamento alla delocalizzazione delle aziende marchigiane spacciandola per “internazionalizzazione industriale”. Sono anni che i lavoratori italiani ed i loro sindacati restano a guardare in disparte come i grandi imprenditori italiani si spartiscono i soldi dei finanziamenti pubblici, degli incentivi alla rottamazione, degli sgravi fiscali e li portano all’estero con le delocalizzazioni o in qualche paradiso fiscale. Basta firmare assegni in bianco senza nessuna garanzia neppure sul mantenimento dei livelli occupazionali!
I licenziamenti e le delocalizzazioni all’estero sono rapine legalizzate ai danni dei lavoratori e delle loro famiglie, che fino ad oggi hanno prodotto e producono ricchezza in questo territorio, ma che, alla prima occasione, vengono scaricati per inseguire nuove speculazioni nei paesi meno sviluppati.
● Che le aziende che dichiarano fallimento o fuggono all’estero passino immediatamente nelle mani dello Stato, gratuitamente e sotto controllo operaio. Come, tra l’altro, previsto anche dalla Costituzione.
Come PCL ci appelliamo a tutti i cittadini, le forze sindacali e quelle politiche perchè si dichiarino apertamente a favore dei lavoratori, delineando una linea di confine:
o si stà con il lavoro o contro di esso, o si stà con gli operai o con i capitalisti, o con la povera gente o con i banchieri.
Schieriamoci contro le scelte conservatrici e monosettoriali del nostro territorio, contro le delocalizzazioni e contro le “svendite” di tutto ciò che di utile ancora rimane. Sosteniamo le mobilitazioni, anche radicali, e le occupazioni ad oltranza delle fabbriche da parte degli operai, fino all’ottenimento di garanzie concrete sul futuro dei posti di lavoro. Serve una Sinistra che rompa gli schemi e si ponga come reale alternativa al Centro Destra, al Centro Sinistra, per opporsi efficacemente alle misure di lacrime e sangue richieste dalla BCE.

Fabriano - Venturelli:"l'obiettivo è un cambiamento radicale"


Articolo del periodico anconetano "Marche Domani" di Aprile 2012

26/04/12

Fabriano: forum candidati del Resto del Carlino (part.6 - scuola e università) - le risposte del PCL

1 – Quale futuro per l’Unifabriano dopo la perdita dei due corsi di laurea breve?
Lo smantellamento della Scuola, dell'Università e della Ricerca pubblica sta portando alla privatizzazione dell'Istruzione e dei saperi: da un lato per far quadrare i conti ai banchieri e ai grandi imprenditori, dall'altro per favorire il grande business dell'Istruzione privata. Detto questo c'è da dire che l'Unifabriano è stata spesso utilizzata a servizio dei potentati locali che hanno approfittato di corsi troppo specifici e monsettoriali per formare gratis e a spese della collettività i loro futuri lavoratori. I corsi vanno subito rivisti. La formazione dei giovani deve essere la più ampia e libera possibile e, soprattutto, deve essere gratuita. Attenzione, se non tagliamo i soldi alle scuole private per sostenere l'Istruzione pubblica la Democrazia è a rischio.
2 – Favorevole o contrario alla nuova Casa di riposo vicino all’Itas Vivarelli?
Gli studenti del Vivarelli sono già scesi in piazza per dire:”Giù le mani dall’Agraria”. I terreni inerenti all’Agraria sono vere e proprie aule per i ragazzi e non si può privarli delle esercitazioni sia pratiche che didattiche per far posto agli interessi privati che non faranno certo opere di beneficenza.
3 – Secondo lei servono nuovi plessi scolastici (anche per gli asili) o sono sufficienti le attuali strutture?
Sono sufficienti. A Fabriano non si deve costruire più nulla che non sia estremamente necessario: stop alle speculazioni edilizie ed al clientelismo. Si valorizzino le strutture già esistenti e si convertano all’interesse pubblico le strutture, anche private, già esistenti.

25/04/12

Volantino per il 25 aprile 2012

Volantino distribuito dal PCL di Fabriano per il 25 aprile 

Pesaro - 25 aprile: il PCL prova a contestare Napolitano ma viene bloccato - Forza Nuova no

COMUNICATO STAMPA

In piazza, sì, ma contro. Così può riassumersi, senza alcun giro di parole, la presenza in piazza del Partito Comunista dei Lavoratori il 25 aprile a Pesaro in occasione della visita di Giorgio Napolitano. L'intento di manifestare il più fermo dissenso tramite il nostro striscione (su cui campeggiava la scritta "Resistenza al governo delle banche") e gli slogan adatti all'occasione è stato tuttavia tarpato dall'intervento della Digos, che, intervenendo per prendere i documenti a tutti i nostri compagni e minacciando denunce per manifestazione non autorizzata (incredibile risulta il classificare in tal modo una contestazione all'interno di una piazza!), ci ha obbligato a limitarci alla sola esposizione di striscione e bandiere.
La minaccia occorsa risulta francamente intollerabile, ancor più alla luce del fatto che la stessa prefettura, a poche centinaia di metri di distanza, aveva autorizzato un presidio fascista di Forza Nuova, vergognosa provocazione nel giorno della Liberazione di cui si sono rese complici, direttamente o indirettamente, tutte le istituzioni locali, antifasciste a parole ma assai meno nei metodi.
La nostra contestazione si rivolgeva direttamente a Giorgio Napolitano, primo esponente e promotore del governo Monti, fautore di quelle misure lacrime e sangue che hanno messo il paese in ginocchio in nome del profitto bancario. Davanti al suo interventismo ed alla sua complicità, la nostra risposta è stata quella di rilanciare la più ferma opposizione a questo esecutivo dei banchieri, rivendicando in maniera decisa la parola d'ordine della cancellazione del debito pubblico contratto nei confronti di banche ed istituti finanziari con conseguente nazionalizzazione degli stessi e senza indennizzo per i grandi azionisti. Una misura di rottura con questo sistema, apertamente rivoluzionaria. E per questo l'unica plausibile.
Resta, quella del Partito Comunista dei Lavoratori, l'unica presenza organizzata apertamente contestatoria presente in questa piazza, in piena linea con quello che i nostri compagni hanno fatto (ad esempio in Sardegna) e faranno in tutto il resto del paese, rigettando apertamente l'idea di Napolitano come figura istituzionale super partes, avendo egli chiaramente dimostrato il suo inaccettabile posizionamento politico a seguito della caduta berlusconiana.
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Pesaro

Fabriano - Papale: “Basta consulenze esterne”

Dal quotidiano Corriere Adriatico del 25/04/2012

Fabriano “Bisogna tornare a garantire il lavoro, dando una svolta concreta a una situazione di precarietà ormai non più tollerabile”. Per Crescenzo Papale della lista del Partito comunista dei lavoratori, che sostiene il candidato a sindaco Youri Venturelli, non si può più tergiversare. Impiegato dell’agenzia delle entrate, 43 anni, Papale auspica una netta inversione di marcia.

Perché si è candidato?
“Perché sono un militante del Pcl. Credo in questo partito, che è indipendente, anticapitalista, ambientalista, di ispirazione egualitaria e libertaria, e lotto per non far pagare la crisi ai lavoratori dipendenti, ai salariati, ai pensionati, ai precari e ai disoccupati”.

Troppe cose non sembrano andare per il verso giusto…
“La classe dirigente ha fallito. Non è un caso che si stiano aggravando, fra le altre, le piaghe del precariato e del lavoro nero. Le banche vanno nazionalizzate per una vera lotta all’evasione”.

Quali sono le priorità?
“La mancanza del lavoro, dato che Fabriano è in crisi per essersi basata troppo a lungo sul monoprodotto. Il Comune deve assicurare il patrocinio alle lotte sociali, ribellarsi al patto di stabilità ed eliminare tutte le consulenze esterne, sfruttando al massimo la competenza e la professionalità dei propri dipendenti”.

24/04/12

La carica di Ferrando per Youri Venturelli

Dal quotiano Corriere Adriatico del 24/04/2012
 

Fabriano A supporto di Youri Venturelli e della sua candidatura, scende a Fabriano Marco Ferrando, portavoce nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori. Ed è un supporto totale, quello che il politico genovese offre all’operaio dell’ex Antonio Merloni attualmente in cassa integrazione “Il nostro è un partito d’istinto ed alternativo - sottolinea Ferrando - La nostra ragione sociale è quella di rappresentare gli interessi degli lavoratori, dei precari e dei disoccupati contro gli interessi di una piccola minoranza che controlla la società. Possiamo far nostro lo slogan di Occupy Wall Street, affermando che noi siamo intenzionati a difendere gli interessi del 99% degli italiani contro quell’1% che attualmente detiene il controllo”. Un problema di coscienza che il PCL intende affrontare attraverso un programma definito “anticapitalista” ed “antisistema”, teso ed attento alle esigenze dei lavoratori. Partendo da questa base si articola il programma locale del partito che intende affrontare i problemi che attualmente toccano da vicino i fabrianesi.

“La crisi epocale di Fabriano - aggiunge Venturelli - non può venir affrontata da chi questa crisi l’ha creata attraverso l’appoggio di politiche di delocalizzazione selvaggia. E se dovessi diventare sindaco il mio impegno ed il patrocinio andrebbe a favore delle lotte dei lavoratori, impegnati nel difendere e nobilitare il loro impiego. È il momento di cambiare, e con il voto questo cambiamento ideale può diventare realtà concreta”. Una candidatura ed un impegno, secondo Venturelli, in rappresentanza di chi (giovani,disoccupati, pensionati ecc.) non ha voce perché “la nostra vita vale più dei loro profitti”.

22/04/12

Fabriano 23.4.12 - comizio elettorale del PCL

LUNEDI’ 23 APRILE 2012 – h.18.00
Ridotto del Gentile (adiacente Oratorio della Carità)
COMIZIO ELETTORALE DEL
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Interverranno:

Marco FERRANDO
(Portavoce Nazionale PCL)

Youri VENTURELLI
(Candidato Sindaco Fabriano)

I candidati al consiglio comunale

Il PCL alla manifestazione contro l’ospedale unico Pesaro-Fano

COMUNICATO STAMPA:
La sezione pesarese del Partito Comunista dei Lavoratori comunica la propria adesione alla manifestazione contro la costruzione dell'ospedale unico Pesaro-Fano che si terrà sabato 21 aprile alle ore 11 a Pesaro, in località Fosso Sejore, sul luogo scelto dalle amministrazioni comunali per l'edificazione del polo unico.
Nel dichiarare la nostra partecipazione rivendichiamo altresì una linea assolutamente più ferma nella contrarietà assoluta al progetto rispetto a quella delle organizzazioni e dei coordinamenti che si stanno mobilitando in merito, denunciando che con l'ospedale unico l'intento di creare un polo di eccellenza è puramente uno specchietto per le allodole atto a mascherare la realtà della situazione, fatta puramente di tagli ai servizi verso i cittadini (in piena linea con il disegno governativo montiano) che si intrecciano, come se ciò non bastasse, a disegni speculativi volti a stravolgere l'equilibrio di un'area, quella di Fosso Sejore, logisticamente inadatta a ricevere una struttura del genere e da preservare dal punto di vista paesaggistico.

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Provinciale Pesaro

Fabriano - Venturelli: “Io, l’unico cassaintegrato in corsa”

(Intervista del quotidiano Corriere Adriatico a Youri Venturelli, candidato sindaco di Fabriano per il Partito Comunista dei Lavoratori - 21/04/2012)
Il candidato a sindaco del Pcl fa dell’occupazione il suo obiettivo. “I servizi sociali vanno potenziati”


(
Fabriano - “La città soffre, ma nessuno si occupa concretamente dei soggetti più deboli e delle famiglie in difficoltà che ormai non ce la fanno più a tirare avanti. Siamo gli unici a prenderci davvero a cuore queste problematiche”. E’ sull’unicità, sulla particolarità della sua lista che punta Youri Venturelli, candidato a sindaco del Partito comunista dei lavoratori, in vista delle elezioni. Cassaintegrato, 44 anni, Venturelli non ha esitato a scendere in campo, soprattutto tenendo conto della fase delicata che Fabriano sta vivendo sul piano economico e sociale. Guida una squadra fortemente motivata.

Possiamo parlare di una lista diversa dalle solite?
“Sì, perché il Pcl è assolutamente diverso dagli altri partiti. Vorrei che gli elettori lo capissero. Oltre a me, che sono un operaio in cassa integrazione e padre di famiglia, i candidati della lista sono tutti giovani lavoratori, disoccupati o studenti, che vivono sulla loro pelle la drammatica crisi territorio. Non abbiamo burocrati di partito che fanno solo gli interessi del proprio gruppo di potere”.

Dunque, candidato a sindaco e aspiranti consiglieri vicini alla gente comune…
“Sembra incredibile, ma vediamo che in una città come Fabriano, dove c’è un’altissima percentuale di operai, l’unico candidato operaio sono io. E sono l’unico, quindi, che rappresenta veramente il popolo fabrianese. Prendiamo atto che gli altri partiti hanno fatto una scelta diversa, candidando le solite facce, i soliti politicanti che da anni fanno i consiglieri, gli assessori o addirittura i vicepresidenti di Provincia, ma la crisi che stiamo vivendo dimostra in modo lampante che queste persone hanno fallito, per cui devono andarsene a casa”.

Priorità al lavoro?
“In senso assoluto è chiaro che l’aspetto dell’occupazione è quello che dà maggiore preoccupazione. Dobbiamo rompere l’immobilismo che regna tra i partiti e i sindacati, altrimenti non si muoverà nulla. Ci sono tante altre questioni da affrontare, basti solo pensare al problema della casa, con sempre più famiglie che rischiano lo sfratto. Bisogna ridare vigore all’edilizia popolare, evitando però speculazioni sui terreni. E vanno potenziati i servizi sociali. Per questo siamo vicini ai disoccupati, ai precari, ai giovani e agli anziani”.

Che tipo di campagna elettorale sta facendo?
“Ci differenziamo dagli altri, perché il nostro è un lavoro quotidiano che portiamo avanti tutto l’anno. E’ un modo di fare, per avvicinare la gente alle nostre idee. Tutti dicono di voler cambiare, poi però alla fine non succede mai nulla. Di risorse ne abbiamo poche, per cui dobbiamo sfruttarle al meglio, facendo volantinaggio e parlando con le persone”.

L’obiettivo, insomma, è un cambiamento radicale…

“Non potrebbe essere diversamente. Assistiamo ad una crisi palese del capitalismo, ma nessuno dice cosa si può fare per bloccare il lavoro che se ne va. E a Fabriano questo problema è più serio”.
Aminto Camilli

20/04/12

Fabriano: IMU – non votate chi ha imposto questo ingiusto balzello alle famiglie ed agli anziani!


COMUNICATO STAMPA:

Il Governo dei banchieri incassa la fiducia dei “ladri di galline” che siedono in parlamento: le fondazioni bancarie saranno esenti dall’IMU, mentre anziani e disabili che risiedono in case di cura -a prescindere dal loro reddito- saranno costretti a pagare l’aliquota più alta (quella per la seconda casa) se hanno un immobile di proprietà!
"Centrodestra e centrosinistra hanno votato questo ingiusto balzello contro le famiglie ed i giovani, per pagare gli interessi del debito pubblico alle banche!", denuncia Youri Venturelli, candidato sindaco del Partito Comunista dei Lavoratori, "e senza neanche inserire un esenzione per i redditi più bassi o gli immobili più modesti. Io stesso, operaio in cassa integrazione, non so come farò a pagare l’IMU sulla mia casa che, per giunta, sto ancora finendo di pagare".
"Mi rivolgo ai cittadini che avranno, come me, grosse difficoltà a pagare l’IMU: non votate chi ruba ai poveri per dare ai ricchi! Non votate Sagramola né Urbani". chiede Venturelli, e promette:"se entreremo in consiglio comunale, il Partito Comunista dei Lavoratori si impegnerà con tutte le sue forze a disobbedire al Governo e non far pagare l’IMU ai redditi più bassi!".
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona

18/04/12

Brochure elettorale del PCL Fabriano






"Siamo noi la vera sinistra” - intervista del Corriere Adriatico a Torselletti (PCL)

Dal quotidiano Corriere Adriatico del 18/04/2012

Fabriano “Vogliamo una rivoluzione culturale, una rivoluzione anticapitalista, dunque una rivoluzione totale”. E’ un obiettivo ambizioso quello rimarcato da Luca Torselletti, uno dei 17 esponenti della lista del Partito comunista dei lavoratori a sostegno del candidato a sindaco Youri Venturelli.

Ex operaio dell’indotto della Antonio Merloni, attualmente in cerca di occupazione, 35 anni, Torselletti è consapevole della difficoltà del compito.

Il Pcl come movimento davvero alternativo?

“Direi proprio di sì. Ci differenziamo dal resto del panorama politico, perché crediamo si debba ricostruire un’opposizione anticapitalista. Siamo quella sinistra che non c’è più stata dall’epoca di Democrazia Proletaria. Francamente, non siamo contenti di essere soli, tanto è vero che abbiamo cercato un’alleanza con la sinistra movimentista, ma non ce l’abbiamo fatta”.
Riuscirete a incidere concretamente?

“L’obiettivo è quello di ottenere un consigliere comunale. Sarà dura, ma abbiamo grossi stimoli”.
Priorità per Fabriano?

“Il lavoro, la politica dei servizi sociali, il tema dell’ambiente sono tutti argomenti strettamente collegati. L’uomo deve tornare al centro dell’economia, attraverso una politica che parta davvero dal basso”.

Altro Articolo del Corriere Adriatico del 18/04/2012

[...]Youri Venturelli (Partito comunista dei lavoratori) afferma che “data la recessione impressionante che sta tartassando l’intero sistema, il primo atto da compiere è fare tutto ciò che non è stato fatto finora per i lavoratori. Da qui a due anni finiranno i sussidi del Governo e dagli altri enti. Che succederà dopo?”.[...]

CRISI DEL TERRITORIO FABRIANESE ED ELEZIONI COMUNALI 2012

Le imminenti elezioni comunali di Fabriano possono segnare un grande passo per chi vuole tornare libero ed orgoglioso di difendere i propri diritti civili e costituzionali, ma anche, in alternativa, ribadire il nostro umiliante ruolo di “sudditi” quali siamo stati per lunghi decenni a Fabriano. La drammatica crisi economico-sociale che ha investito il fabrianese è solo in parte da attribuire ai nefasti effetti della globalizzazione. In realtà, la catastrofica situazione nella quale è precipitato tutto il territorio fabrianese è da imputare ad un assurdo modello di sviluppo mono-settoriale e monopolista,  imposto da un noto gruppo industriale fabrianese che sta penalizzando a “cascata” tutti i settori economici della città: grande industria, banche, indotto, commercio e artigianato.

Per consolidare meglio i propri legami con i poteri forti cittadini i partiti non hanno esitato a riciclare alcuni personaggi specializzati in progetti di dismissione, svendita e sottostima di realtà industriali. C’è il pericolo che questi signori trasferiscano il proprio “modello” dalla loro industria (nella quale sono stati dei veri padri-padroni), all’amministrazione cittadina di Fabriano. Le pratiche relative a parentopoli o a rapporti ambigui con dirigenti di azienda condannati per stragi sul lavoro (quella della Thyssenkrup), saranno esportate anche nel comune di Fabriano? È probabile che molte lavoratrici e lavoratori, dopo aver perso il proprio posto di lavoro, perderanno, a causa del futuro “malgoverno” della città di Fabriano, anche la loro dignità. Per questo ribadiamo che contro queste candidature del centrosinistra fabrianese, del tutto invotabili, l’unica risposta adeguata è votare l’unica forza realmente svincolata da qualsiasi gruppo di potere: il Partito Comunista dei Lavoratori

Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona

Se non fosse buio: lettera di un compagno fabrianese

Di seguito una lettera inviataci da un nostro simatizzante di Fabriano

Se non fosse buio vedremmo con chiarezza quello che il futuro dovrebbe riservare al popolo di questa città, quello che negli intenti dei politici, ormai storici.....si si quelli del rinnovamento, quelli del segno del cambiamento o, quelli della discontinuità con il passato, sempre quelli ogni volta quelli!!                    Quello che, dicevo, dovrebbe essere il "radioso domani", non e' niente altro che il nulla altisonante e demagogico NULLA!! Scoperchiamo il Giano, bonifichiamo da tetracloroetilene, facciamo la stazioncina degli autobus, la rete bla bla bla.......mi corre appena l'obbligo di ricordare che in questa città l'emergenza si chiama LAVORO credo ci sia abbastanza gente che sta vivendo il dramma della perdita dell'occupazione o no? Non credete sia ora di parlarne? Certo li possiamo mandare sulle rive del Giano, ormai scoperchiato, a fare una gita, ma non credo sia il modo migliore per occupare il loro tempo, lo stesso vale per la "stazioncina" delle corriere, non credo sia opera con  pretese di passare come caposaldo dei moderni testi di architettura ed oscurare la stella di Calatrava, essa, quindi non verra' mai incontro alle esigenze di coloro che in modo del tutto proditorio oseremo chiamare disoccupati....proditorio si, perché in un mondo dove quello che dovrebbe essere il principale partito di sinistra si divide sul modo migliore per buttare i lavoratori nel cesso e tirare la catena (articolo 18 o no), e' già indiscutibilmente  un successo se il termine "disoccupato" non risulti addirittura arbitrario.                                          
Non che il resto del pollaio sia meglio intendiamoci: ci sono quelli del voto al nord voto al nord! Secessione, senatur!.....e via discorrendo che......ma gli e' stato spiegato a questi che andando verso l'Umbria dopo sette uscite c'è Roma? Sette! Non cento, un'altro po'  usciamo da Fabriano pigliando il Raccordo anulare. Un'impressione mia o la geografia per qualcuno e' una materia del tutto sconosciuta?                                                                                 Ci sono quelli del "movimento" poi: "quello fa schifo!", "quell'altro al gabbio!" qui la rete globale! La' ricicliamo! Li l'energia del futuro! Si ma la domanda e' sempre quella: il lavoro? Qualche idea? No perché con internet non e' che  "ce magnamo!" Una volta che ho detto che tutto e tutti fanno schifo e che devono andare a casa (non mi sembra esattamente un'idea nuova) sto al punto di partenza. Il lavoro?                                                           
Ci sono quelli un po' più di sinistra, che, bontà loro, in un decennio anzi forse di più, sono riusciti nell'incredibile missione di scontentare la loro stessa base attuando una politica, anzi, una non politica, di favoritismi a coloro del mondo imprenditoriale, cooperativo etc. Che strizzavano loro l' occhio. Esattamente  quello che si vantavano di combattere.....stendiamo il vecchio e caro telo pietoso, rosso compagni tranquilli ma pur sempre
pietoso!                                                                                                                     
Delle destre non mi interesso, non per superiorità o per integralismo ideologico, più semplicemente perché fatte per lo più dalla classe imprenditoriale.....ora......e' di qualche giorno fa la notizia che ci troviamo a vivere in un paese dove l'imprenditore dichiara meno del proprio dipendente.......ecco!!!! Direi che tanto basta, una destra al potere e' come il conte Dracula presidente dell'AVIS......Non solo abbiamo avuto il discutibilissimo "piacere" di sperimentare quanto sopra con il governo Berlusconi, ma ne abbiamo vieppiù prova con il presente governo Monti che oltre la presidenza dell'AVIS si e' preso anche la delega al centro trasfusionale.  E' buio.....buio pesto!
Adelante Companeros.                                                                                  
Marco

17/04/12

Fabriano: Venturelli (PCL) è l’unico candidato operaio


COMUNICATO STAMPA:
Sembra incredibile che in una città come Fabriano, dove la stragrande maggioranza dei lavoratori sono operai, l’unico candidato sindaco operaio sia quello del Partito Comunista dei Lavoratori.
Infatti Youri Venturelli del PCL è, tra ben 7 candidati a sindaco, l’unico che rappresenta veramente il popolo fabrianese: è un operaio in cassa integrazione come ce ne sono migliaia nella nostra città.
Prendiamo atto che gli altri partiti hanno fatto una scelta diversa: candidare le solite facce, i soliti politicanti che da anni fanno già i consiglieri, gli assessori  o addirittura i vicepresidenti di provincia. Ma è chiaro che, come evidente dalla catastrofica crisi economica e sociale che stiamo vivendo, hanno fallito e devono andare a casa.
-il PCL è diverso dagli altri partiti, vorrei che gli elettori lo capissero- dichiara orgoglioso Venturelli, -oltre a me che sono operaio in cassa integrazione e padre di famiglia, i candidati della nostra lista sono tutti giovani lavoratori, disoccupati o studenti, che vivono sulla loro stessa pelle la drammatica crisi del nostro territorio. Non abbiamo burocrati di partito che fanno solo gli interessi del proprio gruppo di potere!-.
-certo non saremo dei grandi oratori- prosegue Venturelli, -ma parliamo il linguaggio dei cittadini comuni, dei lavoratori, e non abbiamo bisogno di raccontare bugie per giustificare scelte nefaste fatte in passato o false promesse per il futuro!-

Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona

Fabriano: forum candidati del Resto del Carlino (part.5 - cultura e spettacoli) - le risposte del PCL

1 – Teatro Gentile: quanto e come può essere una risorsa?
Il bellissimo Teatro Gentile è un presidio culturale importante nella nostra città. Purtroppo ormai poche famiglie hanno la possibilità di spendere un minimo di 60 euro per quattro biglietti.  L'obbiettivo è renderlo accessibile a tutti. Prezzi popolari o addirittura gratuiti per giovani e famiglie meno abbienti. Aumentare la frequentazione del Teatro ai ragazzi delle scuole del fabrianese e dintorni con apposite convenzioni. Aprire il Teatro anche a compagnie emergenti e meno famose. 
2 – Concederà lo stadio comunale e il PalaGuerrieri per eventi di spettacolo?
Dipende dalle garanzie offerte dagli organizzatori. Benvengano gli eventi culturali o ludici, ma devono essere una risorsa per i cittadini, non un problema. Inoltre, come ho già detto, l'obiettivo è rendere fruibile a tutti, anche i giovanissimi e le famiglie meno abbienti. Quindi gli spazi pubblici si concedano solo a chi garantisce ingressi gratuiti o a prezzi popolari per ragazzi e famiglie in difficoltà.
3-  100 mila euro li spenderebbe per un concerto di Vasco Rossi o per il rifacimento di un manto stradale?
Né per l'uno né per l'altro. Li utilizzerei per sostenere le persone in difficoltà per la perdita del posto di lavoro. Inoltre concerti gratuiti si possono fare a cifre 20 volte inferiori, se vogliamo possiamo spenderne una parte per favorire quegli eventi con gruppi meno famosi: Vasco Rossi il concerto, se vuole, se lo paga da solo, non ha bisogno dei soldi del Comune! 

Fabriano: forum candidati del Resto del Carlino (part.4 - impianti sportivi) - le risposte del PCL

1– Pedonalizzerebbe l’intera area della cittadella dello sport?
Potrebbe essere una buona idea perché è sempre positivo restituire alcuni spazi ai cittadini ed ai ragazzi nelle nostre città assediate dalle auto. Però sappiamo anche che da noi l'auto è indispensabile per la mobilità delle famiglie, specialmente dalle zone rurali alla città. Quindi, per rendere fruibile a tutti la cittadella la pedonalizzazione è subordinata all'incremento dei mezzi pubblici e dei parcheggi adiacenti l'area.
2- Giusto o sbagliato spostare la pista di pattinaggio per fare posto alla caserma di polizia?
E' indispensabile un'altra caserma? Bisogna valutare questo insieme ai Sindacati di Polizia più che con i vertici della Questura. Le uniche ragioni accettabili sono gravi motivi di sicurezza e salubrità del posto di lavoro dei poliziotti. Altrimenti si evitino sprechi di soldi e nuovo cemento. Una proposta contraria è in realtà l'unificazione degli uffici della Tenenza dei Carabinieri e della Questura di Polizia per risparmiare soldi e spazi, tanto più che nei prossimi anni è prevista l'unificazione delle Forze dell'Ordine. 
3 – PalaCesari: uso promiscuo tra sport e spettacolo o solo sportivo?
Restituire spazi e divertimenti ai giovani e suscitare in essi nuovi interessi è sempre postivo. Quindi largo a tutte le iniziative ludiche e culturali.Ovviamente, è sottointeso, gli eventi privati che si svolgono su spazi pubblici del Comune devono essere fruibili da tutti i cittadini. Quindi qualsiasi festa, spettacolo, etc. deve essere gratuito o accessibile a prezzi popolari!

16/04/12

Fabriano: Manifesto elettorale del PCL

Qui sotto il Manifesto Elettorale del Partito Comunista dei Lavoratori per le elezioni comunali di Fabriano 2012.

Nessun bel faccione sul manifesto, nessun grigio burocrate in giacca e cravatta, nessun vuoto motto del tipo "viva Fabriano", solo poche parole d'ordine chiare ed inequivocabili!

IL 6/7 maggio 2012 al consiglio comunale di Fabriano con il PCL: un lavoratore in più ed un politicante in meno!


 

15/04/12

Fabriano - Corteo NoTav - il volantino del PCL

Il Volantino che il Partito Comunista dei Lavoratori ha distribuito alla manifestazione No Tav di Fabriano di sabato 14/04/2012

Il PCL di Pesaro risponde al comunicato stampa di Ditommaso (Forza Nuova)


COMUNICATO STAMPA:
Evidentemente, non c'è limite alcuno all'indecorosità che certe figure riescono a raggiungere: il riferimento va al comunicato stampa che il fascista Ditommaso, responsabile provinciale di Forza Nuova, si è visto pubblicare su Viverepesaro.it, in merito all'aggressione razzista verificatasi a Cattolica.
Prima di tutto, la ricostruzione dei fatti operata dal personaggio in questione risulta in tutta la sua evidenza come una ridicola e vigliacca (in tipico stile fascista) manipolazione dei fatti: dalle immagini emerge infatti in maniera palese l'assoluta assenza di provocazione da parte dei due ragazzi stranieri (come se questa in sè potesse poi giustificare un accoltellamento!) e la gratuità dell'aggressione (che poteva avere conseguenze letali, ricordiamolo) messa in atto.
Da qui in poi si procede addirittura alla martirizzazione dei tre aggressori, due dei quali con già alle spalle precedenti penali per reati dello stesso tipo, asserendo che avrebbero agito in questa maniera non per razzismo, ma semplicemente per reagire ad una provocazione. Non pago, il fascista in questione riesce persino ad arrivare a dire che il loro è stato un gesto di stampo quasi eroico, messo in atto da valorosi Italiani per difendersi dall'"arroganza allogena"! (risulta evidentemente elegante mascherare il proprio becerume intellettuale con l'utilizzo di termini aulici).
Francamente, credo che non servano ulteriori parole per argomentare una simile indecenza. L'attacco prosegue a tutto campo fino a colpire il presidente della provincia Ricci, figura istituzionale, reo di difendere sempre la parte straniera. Nostro intento qui non è certo quello di prendere le sue difese, ma di sottolineare fino a quale punto possa spingersi l'impudenza dei fascisti, i quali ben sanno che se possono permettersi addirittura il diritto di costituirsi in partiti ed associazioni giuridicamente riconosciute - in barba alla costituzione italiana, documento di stampo certo non bolscevico - è esclusivamente per via dell'alone di permessivismo - e a tratti persino di compiacenza - perpetrato, a tutti i livelli amministrativi, dai partiti del fronte parlamentare.
Per concludere, scriviamo che ci sorprende che tale becerume indecoroso possa trovare spazio su qualsiasi organo di informazione: fermo restando il diritto di ogni individuo ad esprimere la propria opinione, risulta contraddittorio l'appellarsi senza sè e senza ma ai valori dell'antifascismo e del costituzionalismo per poi dare pubblica voce ad esponenti e partiti politici che esplicitamente ricollegano la propria propaganda al berciare fascista.

Partito comunista dei Lavoratori
Sezione di Pesaro

14/04/12

ELEZIONI AMMINISTRATIVE: FEDERAZIONE DELLA SINISTRA QUASI OVUNQUE COL PD

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA QUASI OVUNQUE COL PD, NEL MOMENTO IN CUI IL PD SOSTIENE MONTI E AFFOSSA L'ARTICOLO 18. SAREBBE QUESTA LA SINISTRA “RADICALE”?

La Federazione della Sinistra- PRC e PDCI- denunciano il governo Monti e la sua “macelleria sociale”: votata e garantita, come sappiamo, dal Partito Democratico in alleanza con Casini e Berlusconi.
Eppure la stessa Federazione della Sinistra si allea in tutta Italia col PD in occasione delle imminenti elezioni amministrative (con l'eccezione di Palermo dove si aggrappa alla mummia democristiana del vecchio sindaco Orlando). E in diverse situazioni importanti ( La Spezia, Carrara, Trani) estende l'alleanza persino alla UDC. (Per non dire che a Parma un alleanza di centrosinistra, comprensiva del PDCI, giunge sino a..Futuro e Libertà).

PAROLE E FATTI

Domanda: che rapporto c'è tra le parole e le scelte della Federazione? Che rapporto c'è tra la difesa dei lavoratori e dell'articolo 18, in cui tanti compagni e compagne della Federazione sono quotidianamente impegnati, e l'alleanza in tutta Italia con un partito che tanto più oggi si colloca dalla parte della Confindustria, delle banche, del loro governo contro il mondo del lavoro?

Tralasciamo la risposta pietosa secondo cui “un conto è il livello amministrativo, e un conto è il livello politico”. Qualcuno sa vedere la distinzione qualitativa tra un PD locale che taglia i servizi sanitari o gli asili, e un PD nazionale che vota le finanziarie di Monti? Mai come oggi le condizioni dei comuni sono investite dalle finanziarie antisociali, votate dal PD, che tagliano i servizi locali per pagare il debito alle banche. Il PD che vota il decreto Salva Italia, su comando dei banchieri, non è cosa diversa dal PD che gestisce localmente, coi propri assessori, le ricadute sociali di quel decreto. Il PD che vota lo smantellamento di fatto dell'articolo 18, su comando di Confindustria, non è cosa diversa dal PD che amministra localmente le relazioni coi poteri forti, e che svende loro acqua pubblica e trasporti, con o senza l'aiuto di mazzette.
Qual'è dunque la base di classe, tanto più oggi, delle alleanze in tutta Italia col PD?

UN DISEGNO POLITICO

La verità è che la Federazione della Sinistra è incapace di rompere col PD, persino nel momento in cui il PD regala a Monti ciò che i lavoratori avevano negato a Berlusconi. Ed è incapace di rompere col PD liberale non solo per le pressioni assessorili dei suoi apparati locali ( che, per fare solo un esempio, in Liguria stanno da dieci anni in una giunta regionale con la UDC che massacra la sanità pubblica); ma anche per un disegno politico, mai accantonato, di ricomposizione col PD su scala nazionale.

Diliberto l'aveva detto pubblicamente solo tre mesi fa: “Dateci dieci parlamentari, e appoggeremo un governo di Centrosinistra per tutta la Legislatura”. E non a caso non manca occasione di precisare che la sua opposizione oggi è a Monti “non al PD”.

Paolo Ferrero è più cauto. Ma ha celebrato un Congresso Nazionale incentrato sulla proposta di una “ Alleanza democratica col PD”, comprensiva del sostegno esterno a un governo di centrosinistra. E ha concluso il Congresso- a governo Monti già insediato- sostenendo che sarebbe sbagliata una posizione che dicesse “ mai più col PD”.

Ecco allora la ragione politica delle alleanze locali di governo col PD in tutta Italia: tenere aperta la via di una futura possibile alleanza nazionale con quel partito, diretta o indiretta.

UNA COAZIONE A RIPETERE

E' vero: la disgregazione in atto della vecchia forma di bipolarismo, e l'ipotesi di una nuova legge elettorale, possono scompaginare molti calcoli e disegni.
Ma quei disegni sono molto “resistenti”: perchè sono inscritti nel DNA di gruppi dirigenti riformisti che li ripropongono da 20 anni. Ex ministri come Diliberto e Ferrero che hanno votato le missioni di guerra e la precarizzazione del lavoro hanno dimostrato di non avere principi. Il fatto di essere a capo tuttora dei rispettivi partiti, come se nulla fosse accaduto, dimostra l'impermeabilità di quei partiti alle drammatiche esperienze della realtà. E se si è impermeabili alle esperienze si è condannati a ripeterle, quando le condizioni lo consentiranno.

Ma se anche le condizioni non dovessero consentire a breve una ricomposizione col PD, che dire di una sinistra che la persegue, a partire dal territorio, contro ogni esperienza e fuori da ogni principio di classe? Sarebbe questa la sinistra.. “radicale”?

A tutti i rivoluzionari presenti nella FDS diciamo, tanto più oggi, la cosa più semplice: lasciate i partiti degli assessori, entrate nel Partito Comunista dei Lavoratori. L'unico partito che non ha mai tradito gli operai. E che mai lo farà.


PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

Fabriano: Comizio elettorale PCL con Ferrando

Lunedì 23 aprile 2012 - h.18.00
Fabriano - Ridotto del Gentile
(adiacente Oratorio della Carità)

COMIZIO ELETTORALE DEL
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

interverranno:

Marco FERRANDO
(portavoce nazionale PCL)

Youri VENTURELLI
(candidato sindaco Fabriano)

gli altri candidati del PCL


info: pclancona@alice.it - 3341770182



13/04/12

Fabriano: messaggio elettorale collettivo dei candidati PCL


Messaggio elettorale collettivo autogestito dai candidati al
consiglio comunale di Fabriano per il Partito Comunista dei Lavoratori 

LA CRISI DELLA LEGA: UN'OCCASIONE PER IL MOVIMENTO OPERAIO

La crisi della Lega Nord non inizia oggi. Ma certo quella crisi oggi conosce un salto qualitativo e un possibile punto di svolta.

LEGA NORD: UN PARTITO DEL SISTEMA CONTRO I LAVORATORI

La Lega ha rappresentato negli ultimi 20 anni una parte costituente decisiva della Seconda Repubblica. Contro la sua autorappresentazione propagandistica di partito “antisistema”, la Lega ha costituito nei fatti uno strumento di governo fondamentale della borghesia italiana contro i lavoratori. Indipendentemente dalla mutevole collocazione parlamentare del Carroccio, tutte le misure più reazionarie assunte dal grande capitale e dai suoi governi contro il lavoro hanno avuto per decenni la firma della Lega o il sostegno della Lega. La Lega ha sostenuto 20 anni fa, dall'”opposizione”, la distruzione della scala mobile dei salari (92/93). Ha varato, come partito di governo alleato del centrosinistra, la controriforma contributiva della previdenza pubblica ( governo Dini '95). Ha gestito in prima persona, col ministro Maroni e in alleanza con Berlusconi, le più gravi misure di precarizzazione del lavoro di un intera generazione ( Legge 30, 2002). Ha infine gestito con l'ultimo governo del Cavaliere la straordinaria stretta sociale contro la scuola pubblica, la sanità pubblica, gli enti locali, in funzione del pagamento degli interessi alle banche ( finanziarie Tremonti 2008/9/10). Se “Roma è ladrona”- e sicuramente lo è ai danni del lavoro- Bossi e Maroni sono stati fra i suoi capobanda, non certo fra i suoi avversari.

La corsa di tanti commentatori borghesi in questi giorni a salvare l'immagine della Lega, a lodare “nonostante tutto” la sua “funzione storica per il Nord”, a esaltare il “genio” di un avventuriero ciarlatano come Umberto Bossi, è solo l'espressione giustificata di un debito di riconoscenza per il lavoro sporco compiuto dal Carroccio contro il proletariato italiano.

LA MITOLOGIA PADANA: DIVERSIVO DELL'IMMAGINARIO E CALMIERE SOCIALE

La capacità della Lega è stata quella di nascondere questo lavoro reale agli occhi di grandi masse, dietro la maschera di una mitologia immaginaria, ogni volta abilmente rinnovata. Sia al proprio interno con la produzione artificiale del mito farlocco della Padania e dei suoi riti, quale potente cemento identitario del proprio campo militante. Sia nella proiezione pubblica, con la sequenza propagandistica prima della “Secessione” e poi del “Federalismo”: ogni volta spostando in avanti l'orizzonte della Terra Promessa agli occhi di vasti settori di popolo, per aiutarlo a sublimare le proprie delusioni nel presente. La guerra della Lega ai migranti, col suo carico di cinismo, di crimini e di orrori, sta in questo quadro: è stata ed è la volontà di dirottare il malcontento sociale di ampi strati popolari- prodotto della crisi e delle politiche dominanti- contro le fasce più marginali del proletariato e delle masse oppresse, riprodotte e allargate da quelle stesse politiche e dalla crisi capitalistica internazionale. Anche qui la “cacciata dei migranti” all'insegna del motto “padroni in casa nostra” viene rappresentata come mito liberatorio: un altro giardino dell'Eden, da coltivare e innaffiare col veleno quotidiano della Xenofobia, per farlo fruttare nell'urna. E al tempo stesso un altro prezioso diversivo dell'immaginario, un altro potente calmiere sociale, in funzione della conservazione dell'ordine borghese e della sua miseria.

LA CRISI CAPITALISTA SMASCHERA L'ILLUSIONISMO LEGHISTA

Questo impasto reazionario da illusionisti da circo mostrava da tempo la propria usura. Nel momento della massima espansione del ruolo politico della Lega, a livello nazionale ( ultimo governo Berlusconi) e locale ( conquista di Piemonte e Veneto), iniziava paradossalmente la sua parabola declinante.

La grande crisi capitalista a partire dal 2008 presentava il conto alla Lega. Il salto delle leggi finanziarie straordinarie per inseguire il pagamento del “debito pubblico” colpiva pesantemente la base elettorale popolare della Lega, distruggendo la credibilità delle tradizionali promesse di riduzione fiscale per la piccola borghesia. Le politiche di taglio verticale dei trasferimenti pubblici verso Regioni e Comuni, imposte dall'emergenza finanziaria, da un lato smentiva nel modo più clamoroso la propaganda leghista del federalismo, mostrando un federalismo reale esattamente capovolto rispetto a quello immaginario; dall'altro minava le basi materiali del potere leghista sul territorio, riducendo i suoi margini redistributivi, e acuendo le contraddizioni interne del suo composito blocco sociale: mancanza di fondi per infrastrutture, crisi della piccola impresa, moltiplicarsi di vertenze aziendali sul territorio, dilagare della disoccupazione giovanile anche nel Nord. Lo scenario sociale del settentrione cambiava volto: e finiva col minare la credibilità dell' armamentario mitologico del Carroccio. La stessa presa tradizionale delle campagne d'ordine sulla “sicurezza” antimigranti si indeboliva a livello di massa: perchè ben altre urgenze materiali investivano la condizione popolare, segnate dalla rapina dei banchieri e dei capitalisti assai più che dal furtarello... di uno zingaro.
Negli ultimi tre anni, l' abbraccio mortale del berlusconismo e della sua crisi, le crescenti differenziazioni interne al leghismo con la fine del suo vecchio monolitismo, l'apertura di una vera e propria guerra di successione per il dopo Bossi, accompagnavano e scandivano una parabola declinante che aveva già, di per sé, robuste radici materiali.

LO SCANDALO LEGA: UN PARTITO BORGHESE “COME GLI ALTRI”

L'attuale scandalo che investe la Lega segna un indubbio salto di qualità. Perchè è una vendetta liberatoria della verità sul mito. Lo scandalo è innanzitutto la radiografia della miseria morale del massimo entourage dirigente della Lega: un impasto di familismo, nepotismo, affarismo, col contorno di ruberie, truffe penose e cartomanzie esoteriche. L'affresco ambientale è impietoso. Umberto Bossi, ex ministro delle “riforme istituzionali”(!), appare nelle vesti di protettore e garante di un figlio grullo e rampante, di una moglie avida e spregiudicata, di un tesoriere faccendiere già buttafuori. Mentre l'attuale vicepresidente del Senato ( Rosi Mauro), già improbabile sindacalista, emerge col volto di una fattucchiera parassita e ricattatrice. “Padroni a casa nostra” recitava lo slogan: ma pochi avevano pensato che la “casa” fosse quella di Bossi e dei suoi famigli. Che di ( cerchio) “magico” ha davvero assai poco.

Al tempo stesso lo scandalo va ben al di là del familismo privato di Gemonio. Getta un fascio di luce più ampio sulle relazioni materiali del leghismo con gli ambienti del capitale: la pista Belsito porta in Fincantieri, porta in Vaticano, porta alle cosche della ndrangheta calabrese, porta nei paradisi fiscali del riciclaggio internazionale. Non si tratta della personale spregiudicatezza di una “mela marcia”, peraltro da tutti tollerata e coperta sino all'esplosione dello scandalo. Si tratta dell'anatomia di un partito borghese “come gli altri”. Come gli altri, crocevia di guerra di cordate e di affari. Belsito è solo l'antropologia della Lega, quale ordinario partito borghese.

Ma proprio l'apparire “un partito come gli altri” agli occhi di chi lo aveva immaginato “diverso” costituisce per la Lega, più che per altri, un vero problema politico. Un partito che ha vissuto sulla falsificazione della propria realtà, che ha costruito il proprio mito su quella falsificazione, non può sottrarsi al processo della verità. Che può essere ben più severo di quello della magistratura.

GLI SBOCCHI INCERTI DI UNA CRISI STORICA

Non è possibile prevedere la dinamica della crisi della Lega. E sarebbe sbagliato, purtroppo, celebrare sbrigativamente il suo de profundis. La Lega conserva risorse militanti consistenti, dispone tuttora di un radicamento territoriale diffuso, ha margini di ricambio del proprio gruppo dirigente, dove l'ascesa di Maroni ( odioso ministro anti migranti) potrebbe, a certe condizioni, riabilitare in parte l'immagine.
Ma la possibilità di una frana a valanga del leghismo è per la prima volta presente. Per la prima volta- a differenza che nel 94- tutti i fattori della crisi del leghismo si presentano congiuntamente e in forma concentrata: crisi della sua base sociale, crisi di leadership al massimo livello, crisi di immagine pubblica, crisi di alleanze e prospettiva politica. Per la prima volta siamo di fronte ad una crisi storica del principale partito del blocco reazionario del Settentrione.

SOLO UNA SVOLTA DEL MOVIMENTO OPERAIO PUO' PRECIPITARE LA CRISI DELLA LEGA SINO AL PUNTO DI NON RITORNO

Questo punto d'analisi è ricco di implicazioni politiche per il movimento operaio. La crisi della Lega è un'occasione preziosa per liberarsi di anni di menzogne reazionarie contro i lavoratori e i settori più oppressi della società. L'obiettivo può e deve essere quello di lavorare per precipitare la crisi del leghismo oltre il punto di non ritorno: liberando innanzitutto dall'abbraccio leghista quei settori proletari del Nord che sono stati egemonizzati dalle suggestioni reazionarie di Bossi.

Ma questo lavoro di scomposizione del blocco sociale leghista richiede una svolta radicale di programma e di azione del movimento operaio.
Le fortune della Lega negli ultimi 20 anni sono state direttamente proporzionali alla crisi della classe operaia italiana, per responsabilità preminente delle sue direzioni. Se la rabbia di alcuni settori proletari del settentrione è stata ripetutamente capitalizzata dalle mistificazioni della Lega, ciò è avvenuto anche in ragione della subordinazione delle sinistre politiche e sindacali al grande capitale. Se oggi la Lega conserva nonostante tutto uno spazio potenziale di parziale recupero negli strati popolari, ciò è anche in ragione della presenza di un governo di Confindustria e Banche, retto dai liberali del PD, e aiutato dalle disponibilità sindacali.

Rompere con la borghesia, i suoi partiti, i suoi governi, è dunque la condizione necessaria per intervenire nella crisi profonda del leghismo da un versante di classe.
Solo una classe operaia che ritrova fiducia nella propria forza, che si pone al nuovo livello di scontro sociale imposto dal padronato e dal governo, che sa indicare un'alternativa anticapitalista e rivoluzionaria alla crisi capitalista, può polarizzare attorno a sé i più ampi settori proletari liberandoli da ogni subordinazione alla reazione.

Ma questa svolta richiede una nuova direzione politica e sindacale del movimento operaio italiano. Non una burocrazia dirigente della CGIL succube del PD e dunque del governo delle banche che il PD sostiene. Non sinistre cosiddette “radicali” ( da SEL a FDS) che continuano a inseguire il PD liberale per strappare al suo tavolo assessorati e ministeri, come già in passato. E neppure un antagonismo inconcludente senza progetto. Ma una sinistra rivoluzionaria antisistema, che non abbia altro interesse che la difesa del lavoro e la rivoluzione sociale. Che porti in ogni movimento di lotta un progetto di liberazione: la prospettiva di un governo dei lavoratori.

La costruzione del Partito comunista dei Lavoratori(PCL), trova una ragione in più nella crisi storica del leghismo.
MARCO FERRANDO
Partito Comunista dei Lavoratori
Portavoce Nazionale