30/07/16

JP FABRIANO:IL TRAPASSO DI UN CADAVERE VIVENTE!!


Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime tutto il suo sdegno per gli annunciati 400 licenziamenti che colpiranno i lavoratori dell’industria guidata dal sindaco manager Giovanni Porcarelli figlio del modello politico e sociale che per troppi anni ha governato il nostro territorio. La perdita di cosi tanti posti di lavoro aggraverà ancora di più la difficile situazione del nostro territorio completamente devastato dalla più grande crisi a sfondo capitalistico mai vista . Come forza politica di opposizione e antagonista al potere,facciamo appello a tutte quelle poche realtà della sinistra radicale che della salvaguardia dei posti di lavoro e del tema più in generale,ne dovrebbero fare un modello di vita su cui costruire la propria militanza e concentrare il proprio impegno quotidiano. Per anni in questo distretto non si è più parlato e messo al centro del dibattito la questione lavorativa, per noi punto di svolta per la costruzione di una battaglia politica che porti alla cacciata di chi sta distruggendo il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, le prospettive dei nostri figli, contro chi sta azzerando i diritti conquistati dai nostri padri e dalla classe operaia vera arma per la tutela della democrazia protagonista delle lotte degli anni 70.Una classe che allora sapeva prendere le distanze da quei personaggi delle burocrazie partitiche e sindacali venduti alle ragioni del padrone a discapito della lotta dei lavoratori. Ma la più grande rivendicazione, nello stato debole della classe lavoratrice, da poter contrapporre al braccio armato del padrone,contro i governi a guida PD-Berlusconi,contro ogni forma di illusione legati al grillismo e al populismo che esso rappresenta, per noi è solo una:o si sta dalla parte dei lavoratori,o si è nemico di essi!!!Su questo principio noi cercheremo di spronare i lavoratori della JP ad unirsi in una comune lotta per creare le barricate contro i licenziamenti,per uno sciopero generale ad oltranza in tutti i stabilimenti del gruppo che crei le condizioni immediate per il blocco della poca produzione esistente, delle merci in entrata ed uscita uniche armi da poter contrapporre a questa macelleria sociale. Ricordiamo ai sindacati e soprattutto alla Fiom Cgil che il terreno della lotta non può di sicuro essere il tavolo in regione,o gli uffici dei vari assessori,ma è la tutela della fabbrica e dei macchinari in essa per mezzo dell’occupazione e lo stato di agitazione permanente elementi fondamentali per poter coordinare e gestire la lotta,contro ogni forma di concertazione al ribasso. A ragione di ciò, come unica forza politica di opposizione nel comune di Cerreto d’Esi alla giunta Porcarelli, se non verranno ritirati i licenziamenti,fin da subito chiediamo le dimissioni del Sindaco e dell’intera maggioranza per un motivo molto semplice ed elementare: il lavoro è un diritto e se tale è va tutelato e protetto. Un primo cittadino dovrebbe esserne il garante della dignità legata al posto di lavoro, non il protagonista di un nuova annunciata tragedia. Per noi del PCL è evidente un palese conflitto di interesse spiegabile con una breve espressione: gestione della collettività solo esclusivamente per fini personali e del proprio portafoglio. Siamo ancora più convinti che solo la presa di coscienza e del potere dei lavoratori nelle fabbriche e nelle istituzioni pùò cercare di ridare equilibrio ad una crisi ormai ingestibile e difficilmente recuperabile. Per noi le ragioni del mondo del lavoro verranno prima di tutto. Chiunque si troverà dalla parte opposta alla nostra sarà un nemico da sconfiggere ed isolare.

PCL sez Ancona

13/07/16

Comunicato PCL Marche:oltreall'orrore,lo scempio!!

Così potremmo riasse quello cheumer si è compiuto ai danni del povero Emmanuel, ragazzo ucciso per via del color della sua pelle nella città di Fermo, per mano di Amedeo Mancini, noto fascista locale. Proprio così, perché le cose vanno chiamate con i loro nomi: l'assassino è un fascista dichiarato, la cui presenza a iniziative organizzate dae Casa Pound è documentata da varie foto che stanno girando in rete.
Perché all'orrore di questa morte terribile si aggiunge dunque lo scempio? Proprio per via di questo vergognoso muro di omertà che si è eretto intorno alla vicenda, sia da parte della cronaca locale che di quella nazionale, con l'assassino etichettato semplicemente come un "ultrà della Fermana": che razza di significato può avere il classificare l'identità di una persona sulla base di una modalità di approccio al tifo calcistico? Poco peso può avere la giustificazione secondo cui lo si è fatto per evidenziare l'appartenenza alle frange usualmente più violente delle tifoserie: la verità, chiara e incontrovertibile, è che non si vuole chiaramente dire che siamo di fronte ad un omicidio di matrice fascista, e che le responsabilità politiche di quanto è accaduto stanno tra le mani di chi si è reso promotore di questo sdoganamento che le fazioni nere hanno guadagnato negli ultimi anni, complici la connivente assenza di vigilanza messa in atto dalle forze istituzionali che amministrano ai vari livelli, dal locale al nazionale, con il Partito Democratico ovviamente alla testa.
L'agibilità politica che viene data ai fascisti ha permesso questo omicidio, e continua a foraggiare un clima di intolleranza, inasprito dalla crisi, che può avere esiti davvero tragici. La storia insegna, ma continua a non avere scolari.
In questo singolo evento, abbiamo poi assistito a un'agghiacciante presa di posizione da parte di diversi organi di stampa locali (ovvio è il riferimento al Resto del Carlino) in cui si tenta, nemmeno troppo velatamente, di derubricare la gravità dell'omicidio, negandone i toni razzisti e la matrice politica fascista fino a sostenere che si trattasse semplicemente di un atto di legittima difesa! Tutto ciò è semplicemente vomitevole, ed è la cifra della gravità del periodo che stiamo vivendo.
Alla luce di tutto questo, oltre ad esprimere la nostra ovvia solidarietà alla moglie e a tutta la famiglia del povero Emmanuel, rivendichiamo la necessità di alzare la guardia nei confronti dell'avanzamento dell'ondata fascista sul territorio, nella consapevolezza, ora come non mai, che o l'antifascismo assume i toni di resistenza attiva e militante, oppure non è che un involucro ipocrita da utilizzare nelle vuote mascherate istituzionali.
Per questo, come Partito Comunista dei Lavoratori, rilanciamo uniti l'invito a tutte le forze sinceramente antifasciste a fare blocco compatto e resistente contro ogni forma di fascismo nel territorio, consapevoli del fatto che, non potendo attendersi nulla dalla sponda istituzionale, la resistenza deve essere messa in atto con la lotta concreta e quotidiana, finalizzata a togliere qualunque spazio di agibilità politica alla feccia fascista e a chi, più o meno esplicitamente, la sostiene.

Cordinamento Regionale PCL Marche