17/07/13

L'OPERAIO INGIUSTAMENTE LICENZIATO DALLE MILIANI DOVRA' ESSERE RIASSUNTO DALLA STESSA AZIENDA, GRAZIE ALLA SENTENZA DEL TRIBUNALE CIVILE DI ANCONA.

La vicenda, davvero incredibile, che aveva visto il coinvolgimento di un lavoratore delle Cartiere Miliani, culminata con un ingiusto ed illegale provvedimento di licenziamento, ha finalmente trovato una giusta soluzione: il tribunale civile di Ancona ha condannato le Miliani ed imposto alle stesse l'immediato reintegro del dipendente per la manifesta infondatezza del provvedimento di licenziamento.
Il PCL sez. di Ancona, oltre ad esprimere la propria, infinita felicitazione per l'atto di sacrosanta giustizia compiuta con esemplare professionalità ed onestà intellettuale del tribunale civile di Ancona, denuncia di essere stata l'unica forza politica che si è occupata di questa vergognosa vicenda.
Il silenzio e la censura, su questo grave fatto di cronaca, rinnova il clima d'intimidazione che alcuni pseudo-dirigenti delle Miliani stanno applicando con sistematica continuità contro tutti (o quasi) i dipendenti della storica azienda fabrianese.
L'assenza totale delle RSU aziendali conferma il grado d'intollerabile commistione con alcuni dirigenti anche in questa assurda vicenda, che registra il ruolo nefasto di una gestione consulentistica del personale nelle Miliani, che rappresenta, malgrado i risultati economici e produttivi positivi, un pericolo per la sopravvivenza delle Miliani stesse!
Fabriano, 14-07-2013
Partito Comunista dei Lavoratori

14/07/13

Manifestazione dei lavoratori Indesit: il grande corteo di Fabriano è solo l’inizio, ora un coordinamento nazionale di lotta ed una piattaforma unitaria

Fabriano, 14 luglio 2013

A tutti gli organi di stampa e informazione
della Regione Marche

COMUNICATO STAMPA:

La grande partecipazione (circa 4000 persone) al corteo nazionale dei lavoratori Indesit svoltosi venerdì scorso a Fabriano è stata un’ottima dimostrazione di forza e di unità del movimento operaio.

Ora però bisogna uscire dall’ombra dei politici di centrosinistra che guidavano il corteo e ritirare le deleghe in bianco concesse ai sindacati confederali, altrimenti non potremo che andare incontro all’ennesima sconfitta.  

Infatti, mentre i lavoratori chiedevano a gran voce il blocco dei licenziamenti ed il ritiro dei piani di delocalizzazione, il sindaco di Fabriano (ndr Sagramola - PD) ad un’intervista sul tg1 dichiarava che i lavoratori erano disposti a compiere sacrifici (leggi svendita dei diritti) in cambio di una revisione dei tagli dell’azienda: in parole povere una riproposizione della “Fabbrica Italia” di Marchionne che, come sappiamo, in cambio dei soliti “sacrifici” ha portato solo licenziamenti e cassa integrazione.

Inoltre non possiamo cancellare la recente storia del gruppo Antonio Merloni e del suo indotto, dove gli stessi sindacati confederali che oggi stanno concertando con l’azienda, tenendo a freno gli operai con finte promesse di riassunzione, si sono resi complici della rovina di almeno 3000 famiglie.

Il Partito Comunista dei Lavoratori, che già da mesi denuncia un piano “sotterraneo” di tagli per la Indesit, mentre tutti i sindacati ci accusavano di allarmismo, è stato l’unico partito presente con un suo spezzone organizzato composto da decine di compagni.

La nostra presenza si è contraddistinta per la proposta, portata avanti con l’affissione di manifesti e la diffusione di centinaia di volantini: 1)della costituzione immediata di un coordinamento nazionale di lotta con rappresentanti di tutti gli stabilimenti a prescindere dal sindacato di appartenenza, che organizzi da subito lo sciopero ad oltranza e l’occupazione degli stabilimenti  2)di una piattaforma unitaria che preveda i quattro punti minimi del blocco di tutti i licenziamenti, dello stop a tutte le delocalizzazioni, della divisione del lavoro esistente tra tutti a parità di salario ed infine della nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio.

La Proprietà, gli azionisti e la direzione dell’Indesit hanno un “piano” ben preciso: attraverso i licenziamenti, la cassa integrazione, le delocalizzazioni vogliono incrementare i proprio profitti a discapito di 1500 (per cominciare) famiglie di operai ed impiegati. Noi dobbiamo rispondere, con la forza dei numeri e dell’unità dei lavoratori, con un piano radicalmente opposto: garantire il lavoro a tutti a discapito degli interessi di proprietari e azionisti. Solo così potremo vincere e non finire tutti per strada.

Il PCL si batte per questo. Ed a riprova che la nostra lotta non rimane lettera morta alla fine del corteo, insieme ad alcuni esponenti dei centri sociali, abbiamo provato a forzare, pur senza alcuna violenza, il blocco della polizia per occupare fin da subito gli stabilimenti dell’Indesit: e ce l’avremmo fatta se il servizio d’ordine dei sindacati, nel ruolo di guardia bianca a difesa degli interessi dei Merloni, non ci avesse respinto impedendoci l’occupazione. Ma molti operai non hanno apprezzato questa nefasta scelta, che ha smascherato una volta di più la natura delle burocrazie sindacali di queste organizzazioni, e la prossima volta non falliremo!

Con preghiera di massima diffusione

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Regionale Marche

Manifestazione nazionale lavoratori Indesit: lo spezzone del PCL


Alcune immagini del corteo nazionale dei lavoratori indesit del 12 luglio e dello spezzone del PCL


11/07/13

Il volantino del PCL per la manifestazione nazionale dei lavoratori Indesit

Cliccando sull'immagine ed ingrandendo potrete leggere il volantino che i militanti del Partito Comunista dei Lavoratori delle Marche distribuiranno il 12 luglio 2013 a Fabriano in occasione della manifestazione nazionale dei lavoratori Indesit

Manifestazione del 12 luglio a Fabriano: il PCL a fianco dei lavoratori Indesit


 
COMUNICATO STAMPA:

La Proprietà, gli azionisti e la direzione dell’Indesit hanno un “piano” ben preciso: attraverso i licenziamenti, la cassa integrazione, le delocalizzazioni vogliono incrementare i proprio profitti a discapito di 1500 (per cominciare) famiglie di operai ed impiegati.
 I sindacalisti di professione e i politicanti di turno hanno anch’essi una strategia: calmare le acque con le finte promesse e limitare i danni, così da apparire fedeli servitori agli occhi del padronato ma nello stesso tempo i salvatori di “quei dieci posti di lavoro in più” agli occhi degli operai.
Se non vogliono perdere in partenza e finire tutti in mezzo ad una strada anche i lavoratori hanno bisogno di tattiche vincenti ed una piattaforma di rivendicazioni radicali e risolutive.
Il Partito Comunista dei Lavoratori delle Marche il 12 luglio sarà in piazza a Fabriano a fianco dei lavoratori Indesit di tutta Italia per offrire il proprio sostegno attivo ed incondizionato ad ogni forma di lotta si decida di intraprendere per difendere i posti di lavoro. 
Al grido di “licenziamo i padroni – riprendiamoci il lavoro” chiederemo a gran voce l’indizione di una grande assemblea autoconvocata che rappresenti i diversi stabilimenti e coordini le azioni di lotta in tutto il Paese. A partire dallo sciopero ad oltranza e dall’occupazione degli stabilimenti fino all’ottenimento di quattro obiettivi minimi: 1) blocco di tutti i licenziamenti 2)stop a tutte le delocalizzazioni 3)divisione del lavoro esistente tra tutti a parità di salario 4)nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio.
 Questo piattaforma è l’unica soluzione realistica per salvare i posti di lavoro, le altre sono chiacchiere che rimanderanno solamente di poco la chiusura definitiva degli stabilimenti italiani.
 
 
Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Regionale Marche
 

08/07/13

Crisi Indesit: il manifesto del PCL

Qui sotto il Manifesto che il Partito Comunista dei Lavoratori ha attacchinato a Fabriano in vista della manifestazione nazionale dei lavoratori Indesit prevista per il 12 luglio a Fabriano.