20/11/16

NUOVA DISFATTA DELLA CGIL NELLE ELEZIONI PER IL RINNOVO DELLE RSU ALLE CARTIERE MILIANI.

Negli ultimi giorni del mese di Ottobre si sono svolte le elezioni per il rinnovo delle RSU nelle Cartiere Miliani, e i risultati sono davvero sconvolgenti: la UIL-COM ha ottenuto la maggioranza assoluta dei consensi elettorali tra i dipendenti della storica azienda fabrianese.
Il PCL sez. di Ancona ritiene tale evento sconcertante, come il risultato di un lungo e penoso processo "politico" in cui la CGIL delle Miliani, demolendo qualsiasi suo ruolo di rappresentanza democratica di tutte le lavoratrici ed i lavoratori, si è ridotta alla funzione umiliante di "cinghia di trasmissione" della direzione aziendale delle Miliani.
I risultati di questa scelta sciagurata sono sotto gli occhi di tutti i lavoratori: eliminazione dei diritti contrattuali per la stragrande maggioranza dei dipendenti delle ex Miliani, congiunta ad un clima di perdurante "terrorismo psicologico" attuato dal management dell'azienda fabrianese contro i propri dipendenti.
Il PCL sez. di Ancona rinnova la denuncia relativa al "silenzio assordante" con cui tutte le precedenti RSU della impresa cartaria fabrianese hanno "gestito" la vendita imminente che la Fedrigoni Group si accinge a compiere, si presume, in favore del binomio Benetton-Bonomi, che produrrà ulteriori tagli occupazionali tra i dipendenti delle Cartiere Miliani, con la probabile dismissione di tutta l'azienda fabrianese.
Per tutto questo, il PCL sez. di Ancona rivendica formalmente che i responsabile della CGIL delle Cartiere Miliani rassegnino, da subito, le dimissioni dalle RSU aziendali e dagli organismi dirigenziali della CGIL della storica industria fabrianese.



PCL sez Ancona

05/11/16

Libertà per i deputati curdi arrestati! Via il boia Erdogan!

hdp bandiera





 Il regime di Erdogan ha compiuto un passo ulteriore nella propria deriva reazionaria. L'arresto in piena notte dei deputati curdi del HDP significa la decapitazione dell'unica vera opposizione parlamentare. La discussione apertasi sulla introduzione della pena di morte espone gli arrestati al rischio della vita. L'aperto sostegno parlamentare alle misure repressive del governo da parte dei partiti fascisti turchi dà il segno all'evoluzione in corso.
Il regime di Erdogan continua ed accelera il processo intrapreso dopo il fallito golpe militare del 15 luglio, in direzione di una concentrazione di poteri sempre più grande nelle mani insanguinate del presidente.

È il risvolto interno della politica neottomana in Medio Oriente. Una politica mirata all'annientamento ad ogni costo di qualsiasi spazio di autodeterminazione curda, dentro un progetto di espansione dell'area di influenza turca in Siria e in Iraq. La partecipazione turca alla battaglia di Mosul è parte di questo disegno. Come lo è l'intesa con Putin.

L'evoluzione in corso mette a nudo una volta di più l'ipocrisia degli imperialismi democratici d'Occidente. Le parole formali di preoccupazione espresse dagli USA e dalle cancellerie europee per il "rischio" autoritario in Turchia dopo il 15 luglio, servono solo a coprire l'immutata alleanza col boia Erdogan. Vitale per gli interessi NATO. Vitale per le politiche odiose e prezzolate di respingimento dei migranti in fuga dalle guerre.
La verità è che le “democrazie” europee ed americane sacrificano ogni decenza alla pelosa salvaguardia dei propri interessi imperialisti. Il governo italiano di Renzi e Gentiloni è parte integrante di questa politica complice ed ipocrita.

Il PCL denuncia senza riserve il regime reazionario di Erdogan e la repressione in corso in Turchia. Dichiara il proprio sostegno alle iniziative di opposizione in corso nelle città turche contro la nuova stretta del regime, e la piena solidarietà con la lotta del DIP (Partito Operaio Rivoluzionario, sezione turca del CRQI), che è partecipe della mobilitazione in atto. Propone una immediata mobilitazione unitaria davanti ai consolati e all'ambasciata turca in Italia, assieme alle associazioni e rappresentanze curde, per chiedere l'immediato rilascio di tutti gli arrestati

Partito Comunista dei Lavoratori