16/08/11

RISULTATO STORICO DELLA SINISTRA COMUNISTA RIVOLUZIONARIA IN ARGENTINA

Oltre 500.000 voti: in Argentina è stata evitata la proscrizione dei comunisti rivoluzionari!

Il 14 agosto si sono svolte le elezioni primarie in Argentina, passaggio obbligato per partecipare alle elezioni presidenziali del 23 ottobre. La nuova riforma elettorale prevedeva la necessità di ottenere almeno 400.000 voti per essere ammessi alle elezioni (vere)... un altro esempio di democrazia autoritaria e bloccata che rafforza l'esecutivo a discapito dell'opposizione. Un sistema che tentava di proscrivere una parte consistente della cittadinanza, espulsa così persino dalla farsa delle elezioni borghesi. Ma in Argentina questa operazione è stata respinta! I nostri compagni del Partido Obrero hanno costruito il fronte di sinistra dei lavoratori (FiT) con altre formazioni che si richiamano al trotskismo, in particolare il PTS e IS. Il FiT che sosteneva Jorge Altamira ha ottenuto 500.000 voti pari al 2,5%. In città come Cordoba e Santa Cruz si è raggiunto persino il 5%!
Il FiT ha fatto dell'indipendenza di classe dai settori liberali il suo asse strategico di riferimento. Non si può ignorare questo sviluppo della sinistra rivoluzionaria, in particolare nel quadro della bancarotta del capitalismo su scala internazionale che si sta consumando.

Di seguito l'esaltante e commovente campagna elettorale, in cui Altamira dedica la vittoria al giovane compagno ucciso pochi mesi or sono dai sicari del sindacato centrista Mariano Ferreyra. Ora i padroni in Argentina hanno più paura ed i lavoratori sono un po' più consapevoli della loro forza. 

BUONA RIUSCITA DEL PRESIDIO PCL A MONTECITORIO

Pur in pieno Agosto, e con tempi di preparazione strettissimi, l' odierna iniziativa di protesta del PCL a Montecitorio contro la rapina del governo e l'unità nazionale dei sacrifici, ha registrato una buona riuscita.

Purtroppo, nonostante il nostro appello unitario per un iniziativa comune rivolto alle altre sinistre, il PCL si è trovato “solo” in piazza. Il fatto che ciò sia accaduto nel momento in cui Tremonti annunciava in Parlamento la più pesante operazione di macelleria sociale del dopoguerra, rappresenta certo un fatto negativo, che interroga una volta di più la deriva della sinistra italiana, e nel migliore dei casi la sua assuefazione scettica alla routine.

Ma tanto più in questo quadro è significativo che la nostra presenza combattiva abbia incontrato spontaneamente sul campo la solidarietà attiva di decine di compagni, lavoratori, cittadini, che senza riferimento di partito avevano sentito il bisogno di testimoniare davanti al Palazzo la propria indignazione e rabbia: in particolare di un folto gruppo di ferrovieri del servizio notturno, vittime di liberalizzazioni. Così come è significativo che persino un gruppo di persone simpatizzanti IDV, che attendevano invano la presenza di Di Pietro, abbia finito con l'ascoltare interessato il PCL, e addirittura in più casi con l'unirsi alla nostra protesta ( che oltretutto ha registrato l'attenzione di alcune TV -la7, tg3, rainews- con rapide interviste o inquadramenti).

La delegazione del PCL portava numerose bandiere e diversi cartelli a tracolla contro governo e “opposizioni”.

Le parole d'ordine del partito hanno assordato per l'intera mattinata il folto schieramento di carabinieri presenti a “difesa” del Palazzo: “Il debito ai banchieri non lo paghiamo più, vogliamo un governo in tuta blu”, “governo e Parlamento farabutti, ora basta, andatevene tutti”, “Contro rapina e malaffare, sollevazione popolare”... La piccola folla presente in piazza ha spesso ripreso i nostri slogan, ed ha applaudito il comizio di Marco Ferrando, portavoce nazionale. A latere, diversi compagni hanno persino richiesto un contatto col nostro partito.

Si tratta naturalmente di un piccolissimo episodio. Ma dimostra- in metafora- che l'audacia di un piccolo partito combattivo controcorrente, nel momento in cui intercetta l'umore popolare, è capace di trasformarsi in in un punto di riferimento di settori più larghi. E' una lezione per l'autunno.

Perchè in Autunno davvero tutti i nodi verranno al pettine, nella lotta di classe e nella sinistra italiana. E la nostra proposta rivoluzionaria potrà e dovrà guadagnarsi uno spazio d'ascolto più largo, a partire dalla avanguardia della classe e dei movimenti. Nell'interesse generale del movimento operaio e della sua prospettiva generale.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

12/08/11

Solidarietà alla CGIL e all’ANPI di Fabriano per gli atti intimidatori dei neo-fascisti

A tutti gli organi di stampa e informazione
della Regione Marche

COMUNICATO STAMPA:

Gli atti intimidatori ai danni delle sedi CGIL ed ANPI compiuti in questi giorni dai neofascisti a Fabriano, impongono al Partito Comunista dei Lavoratori ed a tutti i sinceri democratici della città l’espressione della più fraterna solidarietà a queste due organizzazioni. I teppisti hanno colpito queste due organizzazioni poichè rappresentano, nonostante i loro profondi limiti politici, i due riferimenti attualmente più importanti di aggregazione ed organizzazione per i lavoratori italiani e le loro famiglie. Non vorremmo fosse una “minaccia” in vista del prossimo autunno caldo e non solo un semplice atto di teppismo.

È comunque doveroso denunciare con forza l’inquietante crescita della piaga sociale e politica dell’estremismo neo-fascista, drammaticamente presente anche nel nostro territorio. Tale sciagurato fenomeno trova una concausa nel pauroso “vuoto di rappresentatività democratica”, che avvertono i giovani a causa della scomparsa della “presunta sinistra”, la quale, anche a Fabriano, non si interessa più al futuro che incombe sui giovani e non offre loro prospettive di lotta valide, prestando il fianco a derive razziste e autoritarie. Purtroppo è evidente che per certi partiti e per alcune sigle sindacali, ciò che conta non sono le prospettive delle nuove generazioni o la loro mancanza di valori di riferimento, ma, soprattutto, i rapporti di potere e le poltrone che riescono a conquistare..

Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona

10/08/11

GIOVEDI' 11 AGOSTO PRESIDIO DEL PCL DAVANTI A MONTECITORIO

Dopo l'incontro odierno con industriali, banchieri, burocrati sindacali, il governo annuncerà domani, in Parlamento, le “nuove” misure antioperaie e antipopolari commissionate dalla BCE e sostenute dalla più ampia unità nazionale.

Si tratta complessivamente della più pesante operazione di macelleria sociale del secondo dopoguerra, che si aggiunge a 30 anni di sacrifici.

Ci parrebbe assurdo che in una tale giornata fosse assente ogni forma di protesta davanti al Palazzo: nel mentre Tremonti, Casini,Bersani dibattono su come realizzare il comune mandato degli industriali e dei banchieri.

Per questo, il Partito Comunista dei Lavoratori ( PCL) promuoverà giovedì mattina, a partire dalle ore 11 un presidio davanti a Montecitorio, che contesti la manovra con la parola d'ordine “ Non un euro ai banchieri, se ne vadano tutti, potere a chi lavora”. Sarà presente Marco Ferrando, portavoce nazionale del partito.

Il PCL è impegnato su una proposta di iniziativa di massa straordinaria per l'autunno, che passi per un vero sciopero generale e l'assedio prolungato del Parlamento. Non ha alcun senso disseminare il calendario d'Autunno di mille iniziative separate, essenzialmente simboliche, e spesso concorrenziali tra loro. Ha senso unificare le forze in una lotta vera che miri finalmente a vincere. Ci batteremo come sempre per questa svolta di “unità e radicalità”. E la proporremo a tutte le sinistre, politiche, sindacali, di movimento, in ogni sede di confronto e iniziativa.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

Ancona: Solidarietà all’ex Assessore Provinciale Quercetti


COMUNICATO STAMPA:

L’ estromissione dalla Giunta Provinciale di Ancona dell’assessore di Rifondazione Comunista, Maurizio Quercetti, da parte della Presidente Casagrande, rivela la vera natura politica dell’accordo tra la “sinistra” ed il centro che governa la nostra Provincia e buona parte degli enti locali italiani.

Questa “epurazione”, di cui le motivazioni risultano pretestuose e poco chiare, rappresenta un atto odioso, secondo noi rivolto contro chi, seppur in maniera del tutto insufficiente, vuole affrontare le problematiche sociali che stanno investendo il nostro territorio. La legittima opposizione manifestata da Quercetti all’aumento dell’R.C.A. auto per i cittadini della provincia è solo la scusa che i burocrati del PD e del PRC aspettavano per fare fuori l’assessore, colpevole di non essersi perfettamente inserito nel nuovo “schema” imposto dai vertici del Partito: la sottomissione assoluta e silenziosa al Pdronato ed alle sue rappresentanze politiche in cambio di qualche “briciola” e qualche poltrona. Per i futuri “inciuci” di certi pseudo-comunisti con i poteri forti marchigiani, è stato rimosso ora un altro serio ostacolo, Quercetti, con la complicità di tutti i vertici del PRC.

Il Partito Comunista dei Lavoratori, malgrado le indiscusse diversità politiche, esprime solidarietà a Maurizio Quercetti. Durante l’ultima campagna elettorale per le provinciali, avevamo esortato tutti i cittadini sinceramente ed onestamente di sinistra, ad esimersi dal votare o stringere accordi con i liberali del PD, ormai totalmente collusi, tanto più nella nostra Provincia, con i padroni ed i loro faccendieri. Purtroppo la sinistra marchigiana non ha risposto all’appello ed ha scelto per l’ennesima volta di far parte di un governo direttamente agli ordini della grande borghesia marchigiana. Abbiamo visto i risultati ed alcuni, come in questo caso, ne hanno fatto direttamente le spese. Ora impariamo dagli errori e cominciamo fin da subito a costruire la vera opposizione di massa e di sinistra a questo ed agli altri governi padronali.

Con preghiera di massima diffusione

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Provinciale Ancona

A questo link potrete leggere la fumosa e contraddittoria nota di Amagliani (segretario provinciale del PRC di Ancona) sulla vicenda "Quercetti". Notare che prima si dichiara che l'epurazione non è dovuta alla dissidenza sull'aumento dell'RCA, poi però si riconduce tutto alla giustezza di tale aumento.
[cliccare qui per leggere]