29/10/10

Il Futuro? Nè Grillo, nè Vendola



Cliccando qui sopra è possibile ingrandire l'immagine del volantino distribuito in questi giorni dalla sezione del Partito Comunista dei Lavoratori di Ancona in varie città della provincia.

28/10/10

Fincantieri: grandi scioperi a Monfalcone e ad Ancona


Grandi scioperi ai cantieri di Monfalcone ed Ancona.
Gli scioperi che si sono effettuati con una partecipazione pressoché totale dei lavoratori a Monfalcone ed a Ancona sono un preciso segnale rivolto all’azienda e al governo.
All’azienda gli scioperi dicono con chiarezza che non si può recuperare efficienza mettendo in discussione la salute ed elementari norme sulla sicurezza dei lavoratori.
Al governo dicono che l’incontro del 28 ottobre con il Ministro dello Sviluppo Economico dovrà dare risultati concreti che producano lavoro per tutti gli stabilimenti.
Dopo il successo di questi scioperi al governo e all’azienda tocca la risposta.


FIOM NAZIONALE

25/10/10

Assassinato un compagno del Partido Obrero argentino


Qui sopra un filmato che riguarda il corteo a Plaza de Mayo a Buenos Aires dopo l'assassinio di Mariano Ferreyra, dirigente del PO (sezione argentina del nostro Partito).


Una squadraccia armata del sindacalismo peronista spara contro una manifestazione di operai ferroviari uccidendo un militante del PO, ferendone in maniera gravissima un'altra e colpendo altri lavoratori.
Mercoledì scorso, 20 ottobre, il compagno Mariano Ferreyra, militante di 23 anni del nostro partito fratello in Argentina, il Partido Obrero, è stato vigliaccamente assassinato.

Il compagno partecipava ad una manifestazione di alcune centinaia di operai della manutenzione ferroviaria della stazione di Avellaneda, una importante città operaia alla periferia di Buenos Aires, terziarizzati tempo fa con l’accordo della burocrazia dirigente peronista del sindacato di categoria (Union Ferroviaria, appartenente alla confederazione maggioritaria CGT). In particolare chiedevano la riassunzione di 100 operai licenziati e il reintregro di tutti nell’azienda madre.

Una numerosa squadraccia di 120 persone, appartenenti alla struttura burocratica del sindacato e alla “Gioventù Sindacale Peronista”, si è contrapposai al corteo. La polizia che divideva i due fronti si è improvvisamente aperta lasciando passare due degli squadristi che hanno aperto il fuoco colpendo a morte Mariano e ferendo altri manifestanti. La più grave é la compagna Elsa Rodriguez, ugualmente militante del PO, che si trova in coma.

La Union Ferroviaria, così come la CGT e la Gioventù Sindacale Peronista, sono sostenitori del governo “progressista” di Cristina Kirchner, il che la dice lunga sul carattere sociale e politico di tale governo e di altri simili in America Latina.

In particolare è significativo il ruolo della famigerata “Gioventù Sindacale Peronista”. Negli anni ’70, espressione della destra peronista, fu una delle colonne della segreta (non al governo e alla polizia però) “Triple A” (Alleanza Anticomunista Argentina), colpevole dell’assassinio di centinaia di militanti di sinistra e sindacalisti classisti. Oggi sostiene la “peronista di sinistra” Cristina Kirchner , ma l’odio anticomunista e anticlassista e i metodi fascisti restano uguali.

Non a caso la presidente della Repubblica ha pubblicamente polemizzato con i lavoratori in lotta e i compagni di Mariano, invece che con i suoi assassini. Che la burocrazia sindacale reazionaria e venduta, agente del governo, ricorra a metodi criminali così aperti, come i peronisti non usavano da molti anni, è sintomo evidente dell’ascesa della lotta di classe in Argentina e del timore che essa ingenera nel padronato , nel governo e nei loro corrotti servi.

La reazione al crimine operaio è stata rapida e ampia. La confederazione sindacale “democratico -riformista” CTA ha proclamato uno sciopero generale nazionale di protesta. A Buenos Aires decine di migliaia di persone sono scese in piazza, all’appello del PO, di altre organizzazioni politiche di sinistra, della CTA e di moltissime associazioni e strutture democratiche, dando vita, nel centro della città ad una grande manifestazione. Altre manifestazioni si sono svolte nelle altre città argentina.

Salutiamo commossi la memoria di Mariano, esprimiamo i nostri calorosi auspici che Elsa possa salvarsi, ci sentiamo più che vicini alla lotta dei nostri compagni e fratelli di classe argenti.

Partito Comunista dei Lavoratori





Vendola: la replica del bertinottismo


Nichi Vendola riprende lo spartito di Fausto Bertinotti: la retorica immaginifica a beneficio del popolo, l’alleanza di governo col PD in offerta ai poteri forti. La poesia e la prosa. L’unica differenza è che Vendola ambisce alla guida del governo della settima potenza capitalista del mondo, non si accontenta di onorificenze istituzionali. Le aperture di Vendola alla UDC e la sua “condanna” delle contestazioni operaie alla CISL sono solo l’antipasto della prospettiva politica prescelta: l’ennesima subordinazione del movimento operaio alla concertazione con Confindustria e alla logica dei sacrifici. E’ il sentiero fallimentare del centrosinistra, che per due volte ci ha riconsegnato Berlusconi. A Vendola, a SEL, a tutte le sinistre politiche e sociali, proponiamo una prospettiva esattamente opposta: quella della rottura col PD e la UDC, e l’unità nell’azione di massa per un’alternativa anticapitalista; che cacci assieme a Berlusconi le classi dirigenti del Paese.

Partito Comunista dei Lavoratori

20/10/10

L’ipocrisia dei politici fabrianesi sul tetracloroetilene nel quartiere S.Maria

Fabriano, 20 ottobre 2010

A tutti gli organi di stampa e informazione
della Regione Marche

COMUNICATO STAMPA:
L’ipocrisia dei politici fabrianesi sul tetracloroetilene nel quartiere S.Maria

La drammatica vicenda relativa alla contaminazione da tetracloroetilene che continua a minacciare la salute dei cittadini residenti nel quartiere di S. Maria di Fabriano si sta tramutando in un “ busines” propagandistico di certi politici fabrianesi.

È veramente immorale la pubblicazione il 19 ottobre nella stampa locale a titoli cubitali che sciorinano: “ tutti uniti contro l’inquinamento”!, quando in verità alcuni degli stessi personaggi nell’ormai lontano 2003 negavano con veemenza l’esistenza di tale contaminazione.

Oggi a distanza di ben 7 anni, gli stessi “insabbiatori” di questo grave inquinamento, cercano di tramutarsi in paladini della lotta alla contaminazione, evidenziando un grado ipocrisia senza eguali.

Parlano di bonifica dell’area inquinata ed intanto, con i loro occultamenti, hanno fatto perdere ben 7 anni alle operazioni di bonifica, non sottoposto a nessun sequestro temporaneo per ragioni di sicurezza ambientale e fatto più grave, non hanno fatto compiere alcun esame epidemiologico sui cittadini di quel quartiere fabrianese.

Alla faccia della tutela della salute dei cittadini fabrianesi!

Con preghiera di massima diffusione

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento regionale Marche


19/10/10

UNA GRANDE MANIFESTAZIONE. UN SUCCESSO DEL PCL





(19 Ottobre 2010)

La manifestazione del 16 ottobre ha sicuramente rappresentato un successo della Fiom e un fatto politico rilevante: per il numero imponente dei partecipanti; per la ricomposizione attorno al cuore della classe operaia industriale e del suo principale sindacato di un ampio arco di rappresentanze sociali di opposizione; per l’indubbio impatto della manifestazione sullo scontro politico e sindacale e sul dibattito pubblico.

Dentro la riuscita generale della manifestazione, il Partito Comunista dei Lavoratori ha riportato, nei limiti delle sue forze, un indubbio successo politico. La principale presenza politica organizzata nel corteo è stata sicuramente quella del PRC-FdS, di gran lunga superiore ad ogni altra forza. Ma subito dopo il PRC-FdS, è stato il PCL a registrare la presenza più significativa: nettamente superiore a quella di ogni altra organizzazione di estrema sinistra (in particolare Sinistra Critica, per non parlare di Sinistra Popolare o..del Pdac); ed anche superiore alla presenza dell’Idv. Il PCL, nonostante le sue debolezze organizzative, senza le quasi la nostra presenza avrebbe potuto essere ancora più significativa, si conferma come la realtà politica più significativa a sinistra del Prc-FdS sul piano nazionale.

Ma il nostro successo del 16 Ottobre non ha riguardato principalmente la consistenza numerica della nostra presenza, quanto il suo profilo combattivo e la sua riconoscibilità pubblica. Il nostro spezzone di corteo, dietro un grande striscione di partito, è stato sicuramente il più caratterizzato politicamente, sia dal punto di vista dell’immagine, sia per la continuità e la radicalità delle parole d’ordine. Alcuni nostri slogan (“Cisl e Uil servi dei padroni, non bastano le uova, ci vogliono i bulloni”) hanno riscosso un significativo successo di pubblico, anche ai lati del corteo. Peraltro, la grande consistenza di massa della manifestazione ha fatto sì che il nostro spezzone, pur collocato nella parte di coda riservata ai partiti, procedesse dall’inizio alla fine tra due ali di folla, con una buona possibilità di comunicazione.

Un passaggio significativo è avvenuto alla conclusione della manifestazione. Non appena è stata data la parola a Guglielmo Epifani, abbiamo lanciato la parola d’ordine dello“sciopero generale” in sinergia con altri settori della piazza e in sintonia col cuore profondo della manifestazione: ciò che ha provocato una visibile titubanza iniziale del Segretario Cgil. Appena la “contestazione” è scemata, come avevamo preventivamente stabilito in Direzione, ci siamo allontanati dalla piazza in forma organizzata, dietro lo striscione di partito, dando vita di fatto ad una manifestazione combattiva del PCL per le vie di Roma sino alla fermata del metrò Colosseo: un corteo che ha trascinato dietro di sé compagni esterni al partito e attratti dalla nostra combattività; e settori di manifestanti che già stavano abbandonando la piazza. Un passaggio per molti aspetti entusiasmante, che ha rappresentato un momento di propagande di massa del nostro partito e della sua linea politica: l’internità alla mobilitazione di massa e al tempo stesso il rifiuto di ogni subordinazione ossequiosa alla burocrazia sindacale.

Infine, su un altro piano, va rimarcata l’informativa della nostra presenza al corteo comunicata ripetutamente dal palco da parte degli organizzatori della Fiom, la buona riconoscibilità pubblica del nostro portavoce nazionale, nel gruppo di testa della manifestazione, da parte degli operai, un discreto ritorno (seppur momentaneo) della presenza del PCL sui media televisivi (intervista sul Tg1 delle 13,30, citazione sul Tg3 della sera e su Sky, intervista lunga in diretta su Rai News, interviste su Tv e Radio minori). Ciò che in ogni caso ha rotto un prolungato silenzio tombale.

L’orgoglio di partito deve ora combinarsi col rilancio della nostra linea politica, dentro lo scenario successivo alla manifestazione. La burocrazia Cgil,in contrasto con la manifestazione, cercherà di proseguire lungo la linea di ripresa della concertazione con Confindustria. Una linea non facile, e dall’esito non scontato: e tuttavia una linea irreversibile, sospinta dall’esigenza d’apparato di ritornare nel gioco delle “relazioni industriali”, e dalle pressioni politiche del PD interessato a recuperare Confindustria. La successione di Camusso ad Epifani al vertice della Cgil sarà investita nella promozione del nuovo corso. Il nostro partito, tanto più dopo la manifestazione, deve combattere frontalmente questo indirizzo, avanzando una proposta opposta: la continuità della mobilitazione di massa contro governo e padronato; l’esigenza di una sua radicalizzazione in direzione della vertenza generale e dello sciopero generale prolungato; la necessità di un coordinamento nazionale permanente tra tutte le forze promotrici e aderenti al 16 Ottobre, per definire la continuità della lotta e confrontarsi sulla sua prospettiva, sociale e politica.

Anche il Prc, formalmente, propone e proporrà la continuità della lotta e il raccordo tra le forze del 16 ottobre (“comitati del 16 Ottobre”). Ma lo fa senza una proposta reale di svolta radicale (limitandosi a sostenere un puro sciopero generale dimostrativo, di carattere tradizionale); e soprattutto lo fa in funzione della sua prospettiva politica di “alleanza democratica” col PD (“proponiamo di definire una piattaforma delle sinistre su cui confrontarsi col PD”...). Noi poniamo invece l’esigenza dell’unità di classe in autonomia e rottura col PD, condizione decisiva per una svolta radicale della lotta. Naturalmente non si tratta di porre questa rivendicazione come pregiudiziale ultimativa per l’unità d’azione. Si tratta di portare in ogni ambito unitario (comitati, coordinamenti, assemblee), cui è nostro dovere partecipare, il nostro programma di indipendenza di classe per un polo autonomo anticapitalista: in aperta contrapposizione ad ogni forma e prospettiva di collaborazione di classe e sulla base del nostro programma rivoluzionario.

In conclusione: il successo che abbiamo registrato il 16 Ottobre, sulla linea “unità e radicalità”, va ora investito in un salto di iniziativa politica del partito e della sua caratterizzazione pubblica.


Marco Ferrando,
Comitato Esecutivo del PCL

18/10/10

Ferrando alla manifestazione Fiom del 16/10/10



Inoltre cliccando sul link qui sotto potrete vedere qualche immagine dello spezzone del PCL al corteo romano del 16. 
vedi immagini

I manovratori

Lunedì 18 ottobre, i lavoratori della A.Merloni saranno presenti sotto gli uffici amministrativi della stessa per ascoltare le proposte che verranno offerte per gli stabilimenti di Nocera Umbra e Fabriano; visto che sono gli unici asset rimasti invenduti, tutto lascia presagire che c’è un manovratore che non intende privarsi dei due siti, con la consapevolezza che non riuscirà a garantire la rioccupazione di tutta la forza lavoro.
Le uova: a questo punto una piccola riflessione va fatta….perché se si riesce a nascondere dietro ipocrite complicità a cominciare dagli esponenti di Governo alla segreteria della Cgil e Prc, la cruda vita reale del paese Italia dove tutti indistintamente veniamo colpiti, costringendoci a pagare l’intera crisi (che lungi dal giungere al termine) per mantenere quattro speculatori, galoppini e servi del grande capitale, si accusano lavoratori, la loro dignità, per innocue scritte sui muri o lancio di uova alle sedi della Cisl.
Chiariamo che da gennaio 2011 non ci sarà più il “Contratto Nazionale del Lavoro”, smantellato da “lor signori” che insinuano lo squadrismo. Smantellamento dello stato sociale, delocalizzazioni, smantellamento e scomparsa di posti di lavoro. La Cisl, Uil e Ugl hanno tradito il loro mandato sindacale subordinando il lavoro al profitto, si sono sottomessi a tutte le logiche liberiste spostando radicalmente i rapporti di lavoro a favore delle imprese cancellando diritti e contratti appoggiando il nemico storico dell’operaio “Confindustria” (sindacati governativi “gialli”). Hanno aumentato l’intensità e durata del lavoro, divieto di sciopero, compressione e flessibilità dei salari, Patto Italia, Accordo Separato, si incondizionato all’arbitrato sul lavoro. Hanno distrutto tutti i punti chiave che servivano a tutelare i lavoratori. Tutto questo senza nessuna discussione con i diretti interessati, senza nessun parere dei lavoratori, cancellando diritti “elementari” e articoli sanciti dalla Costituzione. Chi sono gli ignobili, gli squadristi e i violenti?
Gli studenti in tutte le piazze d’Italia gridano al megafono: “soldi per la ricerca e per i giovani, non per i manager e i privati”. Il padre o madre lavoratrore/ice devono protestare e scendere in piazza con i loro figli, perché “I DIRITTI PERSI OGGI, SARANNO IL LORO FUTURO”.
Mentre gli eletti fanno finta di litigare tra di loro, si incontrano poi per mangiare a sbaffo “polenta e coratella”, rasentando il massimo del ridicolo e dell’ipocrisia. Dopo che per due decenni hanno rapinato la “scuola pubblica” agevolando quella ”privata”, dopo avere tagliato su ogni finanziaria sul sociale e rapinato i lavoratori portando il frutto delle loro rapine a rinfoderare le casse delle banche.
“CI DICONO CHE NON CI SONO I SOLDI” e così mentre facciamo le “condoglianze ai militari mandati a morire”, trovano “centinaia di milioni di euro” per mandare ulteriori soldati in Afghanistan e armare di morte caccia e bombardieri…negli ultimi 3 anni 29 miliardi per la realizzazione di caccia bombardieri. 3 miliardi sono già pronti per lo stretto di Messina. Centinaia di miliardi dal lavoro nero, e centinaia di miliardi dall’evasione fiscale. La mafia impera.
Non ci sono i soldi ma i “patrimoni” dei privati, in questi ultimi 10 anni sono aumentati del + 72%. Persino per aprire un “conto in banca obbligatorio” per versare lo stipendio “per chi ce l’ha” costa minimo il doppio che nel resto d’Europa.
Banche di cui ogni scandalo viene coperto ad opera d’arte (vedi IOR), banche che decidono “crisi, carovita e disoccupazione”. Banche che solo negli ultimi 4 mesi hanno rimesso in circolazione “FONDI NERI” per speculazioni che vanno oltre i 254 miliardi di euro.
Vedete come il “capitalismo” e tutti i suoi sottoprodotti prediligono la guerra, le speculazioni, il mantenimento dell’ignoranza, le multinazionali; in funzione dei diritti dei pochi, accusando e denigrando, eliminando i diritti dei lavoratori e quelli della scuola.
In Europa siamo arrivati alla sgomenta cifra di quasi “46 milioni” di disoccupati.
“Cacciamoli via e mandiamoli a lavorare”: ma forse loro invece delle uova, ci tireranno le bombe.
Solo il potere dei lavoratori può edificare uno stato trasparente, rifondando la natura stessa della politica trasformandola in uno strumento libero e collettivo del “bene comune”.
Usciamone insieme con l’unità dei lavoratori e studenti cominciando da “SUBITO” con l’occupazione operaia di tutte le aziende che licenziano e delle scuole non a norma (in Italia più di 20.000): per la loro nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio.
Costruiamo insieme gli Stati Socialisti d’Europa.


Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez.Ancona-Nucleo Montano.

15/10/10

UNA MANIFESTAZIONE ALTERNATIVA ALLA POLITICA DI EPIFANI E DEL PD



Comunicato stampa di Marco Ferrando (13 Ottobre 2010)

UNA MANIFESTAZIONE ALTERNATIVA ALLA POLITICA DI EPIFANI E DEL PD

La manifestazione nazionale del 16 Ottobre promossa dalla Fiom è in contrapposizione a governo e Confindustria. E dunque in contrapposizione agli apparati di Cisl e Uil, organici alla linea Marchionne. Guglielmo Epifani non può pretendere di trasformarla in una manifestazione di sostegno alla concertazione con Marcegaglia, e di solidarietà con Bonanni e Angeletti. E’ ciò che vorrebbe il PD, coperto dal silenzio di Vendola. Ma i metalmeccanici verranno a Roma con una domanda di continuità e di generalizzazione della lotta, non certo per sentirsi accusare di “squadrismo” o minacciare di “espulsioni”. In ogni caso il PCL- impegnato in tutta Italia per la riuscita della manifestazione- porterà in piazza la critica della concertazione, la richiesta di uno sciopero generale prolungato, la rivendicazione della piena autonomia del movimento operaio dal PD e dal centrosinistra.

MARCO FERRANDO

il Cup che non va, Bendelari: "Bisognava sperimentare prima"

Dal Corriere Adriatico del 14/10/2010

Il Cup che non va, Bendelari: “Bisognava fare la sperimentazione”

Serra de’ Conti - Giorgio Bendelari, rappresentante del Partito Comunista dei Lavoratori interviene in merito alla sempre più spinosa ed intricata questione del Cup che ha fatto tanto parlare anche a Serra de’ Conti.
“E' grave che a quasi un mese dalla sua attivazione si ascoltino le scuse dei responsabili sanitari e degli amministratori regionali che chiedono ai cittadini di avere pazienza ed in parte giustificano il disagio creato dal malfunzionamento di questo servizio che illustrano quale innovativo, all'avanguardia”

“ Ci vuole molto a capire - prosegue nella sua analisiBendelari - che se una cosa non funziona, non funziona e senza tante scuse ammettere di aver sbagliato ,perchè non si è stati previdenti e non si è avuta l'accortezza di sperimentare prima questa innovazione evitando di creare ulteriori problemi e per i cittadini utenti e per il personale degli uffici territoriali del servizio sanitario regionale? I centralini telefonici sono andati in tilt, gli sportelli locali erano superaffollati;avevano previsto tutto meno i disagi che si sono creati e che non saranno facilmente risolvibili quando il CUP entrerà a regime perchè, specie per le persone anziane, rimarrà il problema di dover ascoltare tutti i servizi che il CUP elargisce per poi premere il tasto giusto per prenotare , impegnativa alla mano, il servizio sanitario di cui si ha necessità. Ancora una volta i cittadini – concludenel suo intervento Bendelari - sono costretti a rincorrere i servizi sanitari sul territorio,alla faccia dell'ottimo funzionamento della sanità pubblica! Se il cittadino ha disponibilità finanziarie ed è autosufficiente tutta questa trafila è ben presto risolta perchè o va a pagamento o va fuori Regione“.

l.r.

14/10/10

CARTIERE MILIANI: CONTINUA IL CLIMA D’INTIMIDAZIONE

CARTIERE MILIANI: CONTINUA IL CLIMA D’INTIMIDAZIONE CONTRO I LAVORATORI DELLA PRESTIGIOSA AZIENDA FABRIANESE, PER IL QUALE E’ STATA INVIATA ALL’A.D. LA PRESENTE MISSIVA


Egr. Dott. Alfonsi Claudio, amm.re delegato delle cartiere Miliani,

la presente è per denunciarle per l’ennesima volta l’ingresso illegale all’interno dello stabilimento di Rocchetta delle Miliani di un solito “personaggio” che forse si appropria di funzioni inconciliabili con il CCNL, o tanto meno con ruoli amministrativi che non spettano sicuramente ad un dipendente con funzioni di operaio all’interno della nostra azienda.

È incontestabile dott.Alfonsi che tale ripetuto episodio, avvenuto anche in questi ultimi giorni, ricerca la creazione di un clima provocatorio, con il quale il “signore” in questione progetta, con la collaborazione di un “dirigente-consulente”, il mio licenziamento dalle Miliani.

Tutto questo, caro dott.Alfonsi, è avvenuto in assenza per ferie del dott.Mancini e del sig. Compagnucci, rispettivamente direttore dello stabilimento di Rocchetta e responsabile dell’All.to dello stesso stabilimento.

Inoltre si ravvisa, dott.Alfonsi, la pericolosa violazione della legge 626, relativa alla sicurezza nei luoghi di lavoro.

In tale circosatnza La informo che in previsione di nuove programmate provocazioni sono costretto a rivolgermi al mio legale di fiducia, per prevenire qualche cosa di catastrofico contro la mia persona e contro la mia famiglia.

La saluto cordialmente,

Angeloni Antonio
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona

10/10/10

Il Futuro: nè Vendola nè Grillo!

Volantino distribuito in ottobre dal PCL Marche -
Sezione Provincia di Ancona




08/10/10

Senso della misura

giovedì, 07 ottobre 2010

A sentire il coro di condanne e distinguo che si e' levato ieri sulla innocua azione perpetrata ai danni di un muro e di una porta della sede nazionale della cisl c'e' da rimanere allibiti.

Dagli esponenti del Governo ai segretari della Cgil e del Prc e' una gara a chi prende più le distanze dall' accaduto. Qualcuno cerca di far intravvedere la possibilità che ci sia una relazione tra lo scandaloso atteggiamento di assoluta complicità della cisl nei continui tentativi di smantellamento dei diritti del lavoro, ma ovviamente e' solo un confuso accenno che non offusca minimamente il coro della solidarietà.

Comunque i toni sono quelli gravi delle cose gravi che meritano imperitura riprovazione. Due fumogeni, quattro uova e un barattolo di vernice! Certo roba molto più grave dello smantellamento del contratto nazionale, della chiusura di Termini Imerese e la conseguente scomparsa di 5000 posti di lavoro, indotto compreso, proprio là dove lavoro non ce n'e', più grave della pretesa di scrivere un nuovo patto sociale in cui a guadagnarci sono solo le imprese, più grave dello smantellamento di ogni pur minima forma di democrazia nei luoghi di lavoro attraverso la negazione del rinnovo delle RSU a Pomigliano come in tutto il pubblico impiego, più grave dell'idea di subordinare i diritti, il lusso della tutela della salute, i salari, i ritmi, la fatica alle esigenze della competizione globale, più grave della pretesa di dichiarare estinto il conflitto tra capitale e lavoro, cioè riscrivere la storia facendo scomparire lo sfruttamento e la stessa esistenza degli sfruttati e degli sfruttatori come vorrebbero Marchionne e i padroni!

E poi c’è questo vago sentore di lesa maestà che aleggia nell’aria. Nessuno lo dice, ancora non si ha il coraggio di invocarlo apertamente ma, sotto sotto, nel retrogusto, c’è una gran voglia di gridarlo.

Ma come si permettono questi quattro straccioni, questi precari, questi fannulloni di contestare ciò che fa il grande sindacato?! E cosa vogliono che sia il licenziamento, lo sfratto, l’impossibilità di arrivare alla fine del mese, i debiti sempre crescenti delle famiglie dei lavoratori nel paese più risparmiatore d’Europa, di fronte alla missione titanica di risanare il Paese con la p maiuscola, ma senza toccare l’evasione fiscale, il lavoro nero, la criminalità organizzata, eccetera, eccetera,…?!

'Siamo tutti cislini' titola stamattina Il Riformista, noi no. Tutti a Torino sabato 9 ottobre!

E’ scomparso il compagno Tiziano Bagarolo

E’ con grandissimo dolore che informiamo i compagni e le compagne del partito, i/le suoi/e simpatizzanti e tutti i compagni e la compagne che seguono la nostra attività, della repentina, inaspettata e assolutamente precoce scomparsa del compagno Tiziano Bagarolo, membro della Direzione del PCL e validissimo teorico marxista, in particolare, ma certamente non solo, sul terreno della questione ambientale.

Il compagno Tiziano è morto a causa di quella che è stata diagnosticata come un’ipertrofia cardiaca, poco dopo essersi sentito male in un supermercato ed essere stato ricoverato d’urgenza in un ospedale di Milano, nella mattina di mercoledì 29 settembre. Incredibili intoppi burocratici hanno fatto sì che i parenti di Tiziano, che vivono nel Veneto e in Friuli, e tramite loro noi, siamo stati informati solo oggi del decesso.

E’ una grave colpo per il nostro partito e per il Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale.

Ritorneremo più ampiamente sulla figura di Tiziano Bagarolo, sulla sua militanza e il suo contributo al marxismo, limitandoci qui ad una prima esposizione.

Nato 54 anni fa in una famiglia proletaria della provincia di Pordenone, Tiziano si accostò giovanissimo al marxismo rivoluzionario, aderendo in Friuli [continua]

06/10/10

Ciao Tiziano

E' morto qualche giorno fa presso un ospedale milanese il compagno Tiziano Bagarolo, un malore improvviso c'è l'ha portato via.


Tiziano era una persona deliziosa, con lui si poteva parlare di tutto. Grande conoscitore del marxismo, alcuni suoi testi come quello suo questione ambientale o il saggio sul Cile ( per citarne alcuni) sono delle opere di grande spessore- lo fanno rientrare a pieno titolo tra i grandi del trotskismo italiano-che solo lui poteva scrivere. Meticoloso, puntuale una persona fantastica. Ricordo le riunioni della direzione del PCL ove i suoi interventi erano sempre precisi e aveva quasi sempre ragione, ricordo anche la sua pazienza nel dover arginare le mie battute...



Un compagno eccezionale, non ho parole è non riesco a tenere più le lacrime.



Ci mancherà tanto.



Eugenio Gemmo

04/10/10

Valutazione politica sull’incontro tenutosi al “ Collettivo Autonomo Fabrianese” il 30-09-2010

Il recente incontro svoltosi il 30.9.2010 al “ C.O.A.F”, presieduto dal Segr. Regionale della Fiom, Sig. Ciarrocchi e dal Prof. Fumagalli di Milano, con la moderazione del consigliere comunale compagno Rossi, ha visto una straordinaria partecipazione di cittadini fabrianesi.

Nel corso del dibattito, dopo gli interventi introduttivi dal “ sapore demagogico”, sono emerse delle approfondite denuncie, grazie agli interventi del compagno Venturelli del P.C.L e del sottoscritto, rivolte contro chi, come il Sig. Ciarrocchi, ritiene che la crisi economica e di rappresentanza democratica in Italia, sia da attribuire solo alla egemonia plebiscitaria del Governo Berlusconi.

La responsabilità epocale della progressiva cancellazione dei diritti storici dei lavoratori deve essere attribuita alla sedicente “ sinistra” che subendo un “ mutamento genetico” è divenuta organica ai “ poteri forti” e alla “ grande finanza”, tramutandosi nei fatti, in una vera e propria “ destra economica”.

Anche nel fabrianese si è asistito a questa forma di “vassallaggio” da parte di una presunta sinistra e del Sindacato Confederale nei confronti di “certe grandi famiglie marchigiane” che oltre a favorire una grave lacerazione tra classe politica e cittadini, ha generato il viatico drammatico per la perdita di migliaia di posti di lavoro nel territorio marchigiano.

Antonio Angeloni
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez.Ancona-Nucleo Montano.

03/10/10

Attentato incendiario alle sede PCL Versilia/Lucca

Nella scorsa notte è stato messo in atto il tentativo di dare alle fiamme la sede provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori di Lucca/Versilia a Pietrasanta.

Le fiamme appiccate all’ ingresso si sono limitate fortunatamente solo al portone ed alla parte anteriore della sede

Il PCL è da tempo impegnato nella costruzione di comitati antifascisti e antirazzisti in tutta la Toscana. Abbiamo denunciato con la contro informazione le bande di neofascisti che nella completa indifferenza delle forze politiche delle amministrazioni di centro sinistra e nella complicità di quelle di destra, in questi anni hanno fatto dell’ aggressione fisica e della provocazione la loro azione politica.

In questi giorni si terrà a Pistoia la fase conclusiva del processo contro gli antifascisti toscani accusati da un inchiesta farsa. Nell’ attesa i fascisti non stanno perdendo tempo alla ricerca costante della provocazione. Non ci faremo intimidire e saremo presenti in ogni mobilitazione in provincia e nella Toscana in difesa dei valori della resistenza ormai dimenticati dalle forze politiche del centrosinistra e contro la realizzazione dei Centri di Identificazione ed Espulsione voluti anche dalla giunta regionale Toscana del Sig. Rossi.

Ora e sempre resistenza!

PCL VERSILIA/LUCCA

02/10/10

DALLA PARTE DEGLI OPERAI DI TREVIGLIO E DI LIVORNO

DALLA PARTE DEGLI OPERAI DI TREVIGLIO E DI LIVORNO.

CONTRO GLI INSULTI DI GOVERNO, INDUSTRIALI, CISL E PD.

…E FUORI DAL BALBETTIO DELLE SINISTRE RIFORMISTE. (2 Ottobre 2010)


Gli operai della Same di Treviglio e i metalmeccanici livornesi hanno espresso, con un’azione di massa, una contestazione salutare della Confindustria e della Cisl. L’accusa di “squadrismo” rivolta da governo, industriali ,Cisl , PD , e purtroppo avallata dalla burocrazia Cgil, è semplicemente ignobile. Tanto più se viene da chi vuole privare la maggioranza dei lavoratori e la Fiom del diritto democratico elementare di decidere del proprio contratto e delle proprie condizioni di vita. La ribellione contro i soprusi e le provocazioni reazionarie appartiene alla storia migliore del movimento operaio italiano: dalla rivolta di massa contro il governo Tambroni alla contestazione della Uil a Piazza Statuto a Torino. I lavoratori della Same e di Livorno hanno semplicemente richiamato, con la propria azione, quella tradizione. E con ciò hanno dato a tutti i lavoratori un’indicazione esemplare. Solo una ribellione generale dei lavoratori può spezzare la morsa che si va stringendo attorno ai loro diritti. Per questo una generalizzazione degli esempi di Treviglio e Livorno avrebbe un effetto positivo sulla intera dinamica della lotta di classe.

Tanto più in questo quadro, appare desolante il posizionamento assunto sul caso dalle sinistre cosiddette “radicali”. Liberazione, pur respingendo le accuse di “squadrismo”, ha sentito il bisogno di precisare nel suo editoriale che “è certo meglio non farsi trascinare nelle provocazioni, per concentrasi invece sulla manifestazione del 16 Ottobre”. Il Manifesto ha denunciato “il brutto fuori programma” della manifestazione di Livorno “perché di tutto c’era bisogno fuorché di divisioni sindacali”. Incredibile. Ma la “divisione sindacale” non sta forse nel fatto che un sindacato minoritario, filopadronale e filogovernativo, ha espropriato la Fiom e i lavoratori dei propri diritti, pur di assecondare il nuovo corso di Marchionne? E perché contrapporre la manifestazione del 16 Ottobre alle azioni dirette dei lavoratori contro Cisl e Confindustria? La manifestazione del 16 ottobre deve diventare un volano di generalizzazione dell’azione di massa prolungata contro padronato e governo, oppure deve ridursi all’ennesimo fatto simbolico e dimostrativo?

In realtà le sinistre riformiste temono che un ingovernabilità del conflitto sociale possa turbare l’alleanza democratica col PD in vista delle elezioni. Il PCL invece porterà in piazza il 16 Ottobre una domanda di svolta radicale del movimento operaio, sulle tracce di Treviglio e di Livorno, in direzione di un’aperta rivolta sociale.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI