28/04/15

POSIZIONE DEL PCL MARCHE SULLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI!!



ASSENTI DALLE ELEZIONI, PRESENTI NELLE LOTTE!

Il prossimo 31 maggio si terranno nelle Marche le elezioni regionali; elezioni alle quali il Partito Comunista dei Lavoratori non parteciperà, per via di una legge elettorale iniqua che subordina la partecipazione ad un numero esorbitante di firme da raccogliere, chiaro atto antidemocratico volto ad escludere le formazioni scomode, come la nostra, che non si riconoscono in quelle consorterie che, tanto a destra quanto a sinistra, si spartiscono i posti di potere. Tutte spartizioni volte ad un unico obiettivo: continuare a perseguire le medesime politiche antioperaie che stanno trovando la loro massima espressione con l’attuale governo Renzi.

In uno scenario di questo tipo, il PCL non esprime nessuna forma di appoggio alle altre formazioni che partecipano alla tornata elettorale, poiché nessuna presenta nel proprio programma un segno di chiara opposizione di classe che metta al centro le ragioni del mondo del lavoro e l’opposizione alle burocrazie delle classi dominanti: infatti, di fronte ad un attacco frontale nei confronti dei lavoratori perpetrato con la massima intensità ad ogni livello politico (riforma pensionistica,  Jobs Act, abolizione dell’articolo 18, tagli lineari a sanità e istruzione per sanare il debito pubblico contratto nei confronti delle banche…) è necessario reagire con una risposta di uguale intensità, ma di verso opposto. A nulla servono le elemosine dei redditi di cittadinanza (proposte dai grillini o da Altre Marche) o le battaglie su bilanci partecipati e diritti civili se non si va a mettere in discussione la questione fondamentale: l’opposizione al capitalismo e la battaglia per costruire una società nuova. Non vi sono mezze misure: o un programma va in questa direzione, o è destinato alla sconfitta. Un programma che rivendichi il rifiuto di subordinarsi al patto di stabilità che immobilizza risorse per gli enti locali a discapito dei servizi di prima necessità, che rivendichi la nazionalizzazione immediata, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori per le aziende che licenziano, che chiudono o che delocalizzano, la ripubblicizzazione di tutti i servizi privatizzati nel corso degli anni (anch’essa senza indennizzo), il rifiuto del pagamento del debito pubblico contratto nei confronti delle banche e il riutilizzo delle risorse così liberate per un piano che metta al centro le esigenze dei lavoratori, la sanità, l’istruzione e la prevenzione del dissesto idrogeologico.

Tutte queste non sono vane rivendicazioni propagandistiche… O meglio, lo divengono, se non si pone alla base il rifiuto di subordinarsi alle logiche del capitalismo! Le risorse per applicare un programma del genere ci sono, basta saperle andarle a cercare rompendo apertamente con un sistema che non ha più nulla da offrire alla grande massa dei lavoratori. Peccato che nessuna delle forze presenti alle prossime regionali marchigiane consideri tale necessità: non vi sono spazi di progresso sociale all’interno delle compatibilità di questo sistema, che pone le politiche antioperaie e di compressione dei diritti come condizione necessaria per salvaguardare la propria sopravvivenza in una situazione di crisi endemica. Non vi è spazio per il “riformismo di sinistra”: o ci si contrappone frontalmente con un programma rivoluzionario, o si soccombe.

Il Partito Comunista dei Lavoratori, pur non essendo presente a queste elezioni per via di una legge antidemocratica, parteciperà alla campagna elettorale diffondendo il proprio programma di rottura, e partecipando attivamente ad ogni vertenza di lotta in cui sia necessario rivendicare la propria posizione di costruzione di un’alternativa di società, in cui siano autenticamente messe al centro le ragioni dei lavoratori, senza compromissione alcuna con le forze della politica borghese, siano esse di centrodestra o di centrosinistra.

 
Partito Comunista dei Lavoratori- Regione Marche

19/04/15

COMUNICATO ELEZIONI COMUNALI CERRETO d' ESI

ELEZIONI COMUNALI CERRETO d’ ESI: IL PCL ANCORA PRESENTE CON L’UNICA PROPOSTA POLITICA E PROGRAMMATICA DALLA PARTE DEI LAVORATORI E DELLA GENTE COMUNE

“Ancora una volta presenti con la stessa determinazione e voglia di tutelare le condizioni dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei pensionati e di tutte le fasce più deboli della popolazione, in un comune ormai collassato e sull’orlo del fallimento”. Queste sono le prime dichiarazioni di Marco Zamparini, giovane operaio nel settore del commercio, candidato a sindaco del Partito Comunista dei Lavoratori, che si presenta come unica forza di opposizione e di rottura, con quella classe politica che in un ventennio, ha portato il nostro comune sull’orlo del baratro. La necessità di fare emergere anche le vicende passate, che hanno portato poi al commissariamento del comune, spingono ancora una volta il PCL , a prendere una dura ed intransigente posizione nei confronti di amministratori e politici locali, di ogni schieramento e colore politico. Loro sono i veri colpevoli del buco economico e dell’incredibile indebitamento per mezzo di mutui insanabili e troppo onerosi per le casse di un piccolo comune come il nostro . Il candidato sindaco del PCL dichiara: “La reale e grave situazione, ormai è sotto gli occhi di tutti, come sono chiare ed inconfutabili le responsabilità. Per troppo tempo la nostra comunità, è stata amministrata da “piccoli” uomini politici, tutt’altro che capaci, politicamente parlando. Hanno sempre privilegiato politiche a favore degli interessi privati e non a quelli della collettività, per lo più volte a favorire noti industriali, burocrati e professionisti del parassitismo politico. Hanno scaricato a loro volta, tutta la loro incompetenza e “mala fede”, sulle spalle dei lavoratori e pensionati, vere vittime della crisi economica e sociale che attanaglia il nostro territorio. La nostra proposta politica è chiara e ben delineata da anni. Con la differenza che questa volta promesse da fare non ce ne sono per nessuno. Vista la situazione, abbiamo il dovere di mantenere vivo il nostro paesello, ed i primi traguardi sono,il lavoro,l’ambiente,la rivalutazione del territorio ed il mantenimento dei pochi servizi rimasti, rivedendone tutte le gestioni. Poi sulle proposte politiche, ne riparleremo in seguito. La nostra linea è espressione di onestà e trasparenza politica, ed è legata ad un principio di fondo. Secondo noi per migliorare le condizioni dei nostri cittadini, c’è bisogno che vadano fuori dal consiglio comunale ogni interesse economico e di potere. C’è bisogno di creare una giunta comunale formata da lavoratori e da persone comuni , ovviamente preparate e attive nella vita politica cittadina, e che sanno cosa significhi sostenere situazioni estreme, anche in alcuni casi vicine alla soglia della povertà.” Il candidato sindaco conclude: “Ancora una volta ci presenteremo indipendenti e fuori da ogni forma di alleanza, soprattutto con chi consapevolmente è complice del fallimento sociale ed economico del nostro comune. Cambiano i candidati sindaci , ma il fine politico di queste persone e di chi li manovra non cambia. Hanno avuto la loro possibilità di amministrare, chi più e chi meno per vent’anni, tra finte liste civiche e partiti, ma hanno dimostrato di essere “forse” bravi nel loro lavoro abituale che però è ben lontano dal saper fare politica , e questa volta i fatti sono inconfutabili. C’è bisogno di un cambiamento per Cerreto, vero , serio e coraggioso . C’è bisogno di gente come noi, che da dieci anni nonostante non siamo mai riusciti ne a governare con una lista del Pcl né a prendere un consigliere comunale, siamo lo stesso stati sempre attivi e sempre presenti con le nostre proposte in ogni momento dell’anno e non solo a ridosso dell’elezioni comunali, anche con il nostro giornalino e i banchetti in piazza. I cittadini non devono votare il candidato sindaco in base ai titoli , alle proprietà ,o ad altro, ma devono votare il programma e cosa si vuole fare realmente per questo paese. Un voto a noi non è sprecato, è un voto che non tradirà mai le aspettative reali dei cittadini. Votare per noi è scegliere di ridare dignità al nostro paese.”

PCL Nucleo Montano
sez. Ancona

18/04/15

CHIUSURE E LICENZIAMENTI INDESIT: CONTRO IL GRAVE ATTACCO DELLA NUOVA DIRIGENZA UNITA’ DEI LAVORATORI E RISPOSTE RADICALI



Comunicato stampa:
Purtroppo lo avevamo predetto: nonostante i proclami del Governo e le promesse dei vertici della multinazionale Whirpool, oggi si chiudono gli stabilimenti indesit e si licenziano centinaia di lavoratori.

I vertici sindacali hanno creduto (o fatto finta di credere) al vago e fumoso piano industriale presentato a suo tempo ed hanno “disinnescato” la mobilitazione generale, nel silenzio di quasi tutta la presunta sinistra radicale.   

Ora che si sono svelati i veri piani della multinazionale serve la più totale unità di tutti i lavoratori per una mobilitazione di massa e radicale in tutti gli stabilimenti ed uffici Indesit d’Italia. Bisogna costruire scioperi ad oltranza ed occupazioni per ribadire il:

1)No incondizionato alla riduzione dei posti di lavoro, licenziamenti, mobilità etc.

2)No alla chiusura degli impianti presenti sul territorio ed alla delocalizzazione

3)Divisione del lavoro esistente tra tutti i lavoratori a parità di salario

Se non si riuscirà ad ottenere tali richieste, i lavoratori devono occupare l’azienda e pretendere la nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio dell’intera azienda, solo così potranno difendere il proprio posto di lavoro.


Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Provinciale Ancona

10/04/15

DE GENNARO E L'IPOCRISIA DELLA SINISTRA


             
de gennaro                                                                                                                                                                                                        



Colpisce l'ipocrisia dei sepolcri imbiancati della democrazia borghese sulla figura di De Gennaro. “ Vergognoso che sia Presidente di Finmeccanica” grida Orfini. Ma” voi dove eravate ?” rispondono SEL e PRC. Già dove eravate.. Ma il “dove eravate” deve valere per tutti. La carriera di De Gennaro dopo la macelleria di Genova è stata assicurata e sospinta da TUTTI i governi che si sono susseguiti dopo il 2001. Non solo dai governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi. Ma anche dal governo di Romano Prodi, in cui sedevano gioiosi gli attuali dirigenti di SEL e PRC. La nomina di De Gennaro a capo gabinetto del ministro Amato risale infatti al 2007 durante il governo dell'Ulivo, sotto la Presidenza della Camera Bertinotti, all'ombra del ministro Paolo Ferrero. Quando il PRC che aveva raccolto i voti del “movimento No Global” nel nome della “non violenza” e di Carlo Giuliani votò le missioni di guerra e tacque sulla promozione del responsabile della tortura di Stato. Il PCL nacque allora, anche in risposta a quel crimine politico. Per questo siamo gli unici a sinistra a poter chiedere senza vergogna: “Ma voi dove eravate?”

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

09/04/15

SOLIDARIETÀ ALLA RESPONSABILE DELL'ASSOCIAZIONE 'INCONTRI PER LA DEMOCRAZIA', DOTT.SSA CRISTINA CECCHINI.

La notizia, apparsa nel quotidiano "Corriere Adriatico", nella cronaca della città di Fano, il giorno 30/03/2015, conferma l'esistenza della volontà, totalmente etico-morale, attraverso la quale personaggi di straordinaria statura civica e solidaristica continuano a compiere la propria funzione, volta  a tutelare e rappresentare gli strati sociali più poveri, emarginati e sfruttati, in questa nostra martoriata nazione.
Il PCL sez. di Ancona, appresa la notizia dell'assistenza e della tutela prestata dalla dott.ssa Cecchini, in qualità di responsabile dell'associazione "Incontri per la democrazia", esprime la più fraterna solidarietà e totale sostegno a tale iniziativa, che è servita ad evitare lo scempio xenofobo con il quale si voleva espellere dal territorio italiano 40 profughi, giovani immigrati, tutti tra i 18 e 28 anni di età.
Non vi è dubbio che , in una fase storica decisamente oscurantista che sta vivendo il nostro paese, il gesto e l'impegno dell'indimenticabile Cristina Cecchini, rappresenta un importante segnale di controtendenza nell'Italia, dominata dai poteri forti e dalla micidiale dittatura antidemocratica che il Sig. Renzi sta imponendo, contro tutta la società civile del nostro paese.
Il PCL sez. di Ancona non dimentica di certo il prezioso ruolo esercitato in passato dalla dott.ssa Cecchini nella Reg. Marche, con il quale, contrapponendosi a certi potentati economico-politici, nei primi anni duemila, si oppose, nel suo ruolo di assessore prima, e consigliera regionale poi, alla drammatica crisi del distretto industriale fabrianese e alle delocalizzazioni delle imprese fabrianesi, finanziate illegalmente dalla Regione Marche!
Oggi, conclude la nota del PCL sez. di Ancona, è necessario iniziare un nuovo percorso di lotta e impegno democratico, con tutti questi preziosi soggetti sociali, come la dott.ssa Cecchini e la sua associazione, per sconfiggere i progetti "plebiscitari ed eversivi" che il renzismo sta sviluppando, anche per alimentare la classica "guerra tra poveri", rappresentata dalla divisione tra lavoratori italiani ed i migranti, prime vittime dello pseudo modello neo-liberista che sta annientando l'intero contesto mondiale.

Fabriano, 09/04/2015

Partito Comunista dei Lavoratori
sezione Ancona

08/04/15

MATTEO RENZI, UN BUGIARDO AL SERVIZIO DEI CAPITALISTI

E' finita l'era dei sacrifici” ha esclamato Matteo Renzi quando ha presentato il nuovo piano economico. Mente, come sempre, a fini elettorali.
La verità è esattamente opposta.

Intanto aver liberalizzato i licenziamenti arbitrari per i nuovi assunti è il peggiore dei sacrifici: è privare le giovani generazioni di un diritto conquistato dai loro padri. Altro che contratto “a tempo indeterminato”. Il tempo del contratto è affidato al libero arbitrio del padrone, che per di più riceve in premio lo sgravio dei contributi, scaricato sulla fiscalità generale. Sacrifici per tutti a vantaggio dei padroni! Gli stessi che dichiarano al fisco meno dei loro dipendenti! Se poi il nuovo assunto va in banca a chiedere il mutuo si sentirà rispondere ( nel migliore dei casi) che il mutuo è più caro perchè la banca si deve tutelare dal suo futuro licenziamento. Mentre i vecchi contratti precari restano intatti. Tutto come prima e peggio di prima!

Ma non basta. Renzi annuncia altri 10 miliardi di tagli. Siccome vuole nascondere la mano della rapina, li scarica su comuni e regioni. Con sindaci e governatori, in larga parte PD, che fingono disappunto ma gestiranno la rapina per conto del governo. Come sempre è avvenuto. Nuovi tagli alla sanità pubblica. Privatizzazione delle municipalizzate a partire dall'acqua. Nuovi aumenti IRPEF comunali e regionali sul portafoglio dei lavoratori. Già colpiti dall'aumento delle tasse sulla prima abitazione, dal blocco dei contratti, dalla disoccupazione, dalla precarietà. E perchè la nuova rapina? Perchè il governo vuole finanziare la continuità dei tagli delle tasse per i capitalisti, e mantenere i patti col capitale finanziario europeo in fatto di debito pubblico. A garanzia delle banche italiane ed europee, grandi acquirenti dei titoli pubblici.. Le stesse che in questi anni di crisi distribuiscono dividendi da favola ai propri azionisti grazie alla montagna di soldi ricevuti dalla BCE e dallo Stato.

Questa società capitalista è interamente costruita sulla rapina del lavoro. Occorre capovolgerla. Occorre un governo dei lavoratori, basato sulla loro organizzazione e sulla loro forza, che restituisca al lavoro i suoi diritti, nazionalizzi le banche senza indennizzo per i grandi azionisti, espropri i capitalisti che licenziano gli operai, ripartisca il lavoro fra tutti a parità di paga in modo che tutti abbiano un lavoro.

Questa è l'unica alternativa possibile. Ma richiede l'unità e la forza dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati. Grillo e Salvini cercano di dividere gli sfruttati . Chi dicendo che tanto “il lavoro non c'è più”, “non ha senso lottare per il lavoro”, “i sindacati in quanto tali vanno aboliti”, il tutto al modico prezzo di 780 euro di sopravvivenza ( Grillo). Chi agitando dal mattino alla sera lo spauracchio dei migranti per distogliere la rabbia sociale dai capitalisti (Salvini). Gli stessi con cui le amministrazioni leghiste e grilline ( Parma) fanno affari.

Mentono tutti . Il nemico non è l'”euro”, o il migrante”. Il nemico è il capitalismo, chi lo governa, chi lo difende. Solo una rivoluzione può cambiare le cose.

Ci vuole una sinistra che finalmente dica la verità ai lavoratori, sviluppi la loro coscienza, sbugiardi tutti i loro avversari. SEL e PRC hanno fatto per anni le ruote di scorta del PD, per mendicare ministeri o assessorati. Oggi sono vittime della loro stessa politica. Occorre dare ai lavoratori il partito che non hanno mai avuto. Il partito che non li venda. Un partito rivoluzionario.

Il Partito Comunista dei Lavoratori, l'unico che non ha mai tradito gli operai, costruisce questo partito ogni giorno. In ogni lotta. In ogni movimento. In ogni sindacato classista.

E' l'unico partito di cui i lavoratori hanno bisogno. L'unico di cui si possano fidare.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI