27/09/12

SOLO UNA REPUBBLICA DEI LAVORATORI PUO' ESTIRPARE CORRUZIONE E MALAFFARE


Gli stessi partiti di governo ( PDL, PD, UDC) che tutelano gli interessi privati dei propri mandanti ( grandi industrie e banche ) incassando i loro profumati finanziamenti, si nutrono a loro volta di corruzione , malaffare, scandalosi privilegi, attraverso il saccheggio delle risorse pubbliche. Corruzione e privilegi istituzionali sono il prezzo che le stesse classi dominanti pagano ai propri partiti, in cambio dei loro servizi: sono un costo del proprio dominio. I Fiorito non sono un incidente di percorso, né la prova di una naturale “corruzione” dei “politici” in quanto tali: sono la carta d'identità di un 'organizzazione dello Stato e del potere che ha un bisogno fisiologico di faccendieri e capiclan come collettori di consenso al servizio dei capitalisti e delle loro politiche di massacro sociale. Sul piano nazionale come a livello locale.

La seconda Repubblica annunciata 20 anni fa nel nome della “moralizzazione” della vita pubblica è dunque fallita proprio sul terreno che aveva evocato. Il Dio mercato che avrebbe dovuto ripulire “la politica” da clientelismi e ruberie, ha moltiplicato clientelismi e ruberie proprio attraverso i canali del mercato: privatizzazioni, esternalizzazioni, edilizia contrattata.. a livello centrale e periferico. Il sistema elettorale maggioritario, la crisi dei vecchi partiti,l' americanizzazione della politica borghese, hanno fatto il resto. La truffa ideologica “federalista” attorno al primato delle Regioni e dei governatorati ha dato a sua volta copertura alla moltiplicazione periferica dei peggiori mercimoni.

Ma c'è di più. Oggi, come 20 anni fa, il discredito pubblico della politica borghese, viene cavalcato da forze confindustriali e/o populiste in funzione dell'ennesima operazione trasformista: che nel nome della “moralità della politica” e della “fine dei privilegi” chiede in realtà il monopolio del finanziamento privato dei partiti ( già operante da parte di industriali e banchieri) per liberare nuove risorse pubbliche... a favore dei capitalisti( incentivi ai profitti delle aziende, riduzioni fiscali alle imprese, sostegno alle esportazioni come nel caso della Fiat, pagamento del debito pubblico alle banche..). Mentre ai lavoratori e alla popolazione povera si riserva la mannaia del fiscal compact contro pensioni, sanità, scuola, prestazioni sociali. Nel nome del “rigore” e del “risparmio”.

La verità è che la “Terza Repubblica” che da più parti viene invocata è la riproposizione aggravata della seconda: una democrazia censitaria al servizio del capitale finanziario.

Solo una Repubblica dei lavoratori può restituire moralità alla politica: liberandola dalla subordinazione a industrie e banche, e dunque dai comitati d'affari al loro servizio; dando il potere a chi lavora: e dunque erigendo uno Stato a buon mercato, in cui non esistano privilegi e vitalizi per gli eletti, ma in cui ogni eletto abbia uno stipendio non superiore a quello di un impiegato e sia permanentemente revocabile dai propri elettori.

Solo questa prospettiva anticapitalista e rivoluzionaria può estirpare corruzione e malaffare.

E' la prospettiva per cui si batte il PCL: contro i partiti dominanti e contro ogni (ennesima) truffa populista.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

12/09/12

L'ultimo volantino nazionale del PCL contro il Governo Monti


per leggere il volantino clicca sull'immagine e poi di nuovo per ingrandire

MEDITERRANEA: DIFENDIAMO I POSTI DI LAVORO, NAZIONALIZZIAMO!


COMUNICATO STAMPA:
L’ennesima truffa ai danni dei lavoratori si sta consumando in questi giorni a Matelica (MC). La Korion, società specializzata in fallimenti pilotati ed altre losche attività finanziarie, dopo aver rilevato il pastificio industriale la Mediterranea Spa, con circa cento operai, sta chiudendo l’azienda, senza neppure pagare gli ultimi mesi di stipendio!

Il Partito Comunista dei Lavoratori, sta incontrando in questi giorni gli operai che occupano lo stabilimento, offrendo loro, oltre alla propria solidarietà un aiuto concreto nella vertenza a difesa del proprio posto di lavoro.

Siamo consapevoli che in un momento di crisi come questo, che colpisce duramente anche il territorio dell’alto maceratese, i lavoratori licenziati e le loro famiglie sono condannati ad un futuro di disoccupazione e povertà.

Per questo torniamo a proporre l’unica soluzione possibile per salvaguardare i posti di lavoro: chiediamo a gran voce l’occupazione ad oltranza dello stabilimento fino alla nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio della Mediterranea! Il pastificio infatti, continua a ricevere commesse dall’Italia e dall’estero, tanto e vero che gli operai hanno lavorato a ritmi serrati e fatto straordinari fino a pochi giorni fa. Inoltre gli operai, gli impiegati ed i quadri dirigenti, se restano uniti, non hanno bisogno dei loro sfruttatori per far funzionare lo stabilimento!

Perciò il Partito Comunista dei Lavoratori chiede che tutte le istituzioni (Comune, Provincia, Regione, Stato), una volta confiscata l’azienda agli sciacalli della finanza e restituita ai legittimi proprietari, i lavoratori (come previsto tra gli altri dalla nostra Costituzione), facciano da garante per continuare a garantire le forniture di materie prime allo stabilimento. Invitiamo inoltre gli operai a continuare la loro mobilitazione ad oltranza per inseguire questo obiettivo ed organizzarsi fin da subito per continuare a far funzionare lo stabilimento meglio e più di prima!

Con preghiera di massima diffusione

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Provinciale Ancona

08/09/12

Lettera di Ferrando (PCL) a Grillo: SFIDO BEPPE GRILLO AD UN CONFRONTO PUBBLICO!


Caro Beppe Grillo,

dichiari di respingere ogni occasione di confronto pubblico con gli avversari politici, preferendo il monologo. Capisco: il monologo consente una cornice ieratica e l'esercizio scenico. E monologhi che hanno goduto di finestre televisive aperte su milioni di persone, sono stati indubbiamente efficaci: tanto più se diretti contro il facile bersaglio di partiti di potere screditati e corrotti, impegnati in una rapina quotidiana della popolazione povera per conto degli industriali e dei banchieri. Mi verrebbe da dire: troppo facile, caro Grillo.

Ti propongo di fare una eccezione. Ti propongo un pubblico contraddittorio con l'unico partito della sinistra italiana che si è opposto a tutti i governi dei poteri forti, di centrodestra come di centrosinistra: il Partito Comunista dei lavoratori, di cui mi onoro di essere portavoce. Un partito che certo non gode delle attenzioni televisive, ma si conquista quotidianamente la stima dei lavoratori più combattivi nei loro luoghi di lavoro e nelle loro lotte. Un partito che non prende un euro dallo Stato, che non ambisce a ministri o assessori a fianco del PD, che non ha altro interesse che la lotta per una rivoluzione sociale e un governo dei lavoratori.

Certo, in un contraddittorio con il PCL dovresti cambiare repertorio. Non potresti inveire in discesa contro i “partiti ladri e corrotti”. Dovresti spiegare in salita, ad esempio, perchè difendi i ricchi evasori di Cortina, perchè chiedi l'abolizione del valore legale del titolo di studio, perchè rivendichi la privatizzazione delle ferrovie, perchè chiedi la chiusura delle frontiere dall'”invasione dei romeni”, perchè la tua “rivoluzione” si arresta di fronte ai diritti di proprietà delle grandi imprese e delle banche nel nome dell'illusione un po' truffaldina di un possibile “capitalismo popolare” in cui i piccoli azionisti diventano i re di un mercato finalmente “libero”. E molto altro ancora: inclusi i tuoi rapporti con l'impresa Casaleggio.

Ma l'onere di un contraddittorio è anche questo: scendere dal comodo Olimpo del soliloquio. Ed è oltretutto un servizio di verità e di democrazia agli occhi di chi ti segue: che ha diritto non solo di apprezzare le tue indubbie doti teatrali ma anche di conoscere le tue capacità di replica alle obiezioni. Non quelle interessate e false del potere, ma quelle autentiche di chi lo combatte per rovesciarlo, su un programma coerentemente anticapitalista.

Attendo risposta.
 
MARCO FERRANDO
Partito Comunista dei Lavoratori
Portavoce nazionale

03/09/12

I FINANZIAMENTI PUBBLICI ALLE AZIENDE PRIVATE MARCHIGIANE SONO IMMORALI!


La recente pubblicazione di articoli di giornalistici [Corriere Adriatico, 9/8/2012 – M. Paradisi] relativi agli scandalosi finanziamenti pubblici in favore di alcune realtà industriali regionali, rappresentano un vero e proprio oltraggio per le migliaia di lavoratori che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. Come riportato nel contenuto dell’articolo menzionato, come al solito, “alla Indesit Company andranno 748mila 772 euro di finanziamenti pubblici, 292mila 731 europei, 353mila 817 statali, 102mila 223 regionali, per il progetto Homeline: dall’elettrodomestico al sistema casa per ridurre i costi energetici”. Per “incrementare la competitività” recita la motivazione del finanziamento. Ma la “Ricerca e Sviluppo” non rientra tra le attività tipiche d’impresa? Perché coi nostri soldi? Nel lungo articolo, dal titolo significativo “la grande abbuffata”, si evidenziano altre imprese che hanno ottenuto ingenti stanziamenti economici nel panorama industriale marchigiano, senza però garantire alcuna tutela occupazionale, ma anzi proseguendo spesso nei loro progetti di delocalizzazione all’estero già precedentemente avviati con finanziamenti pubblici.

Il Partito Comunista dei Lavoratori delle Marche, oltre ad esprimere il più risoluto sdegno per questo scandalo che offende milioni di lavoratori italiani, ridotti a vivere al dì sotto della soglia di povertà, si chiede perché l’Unione Europea ed il Governo italiano non intervenga evitando che finanziamenti pubblici siano erogati senza nessuna certezza della difesa occupazionale. È veramente assurdo e al limite della legalità che tali “aiuti economici” siano elargiti in favore di industrie private regionali, attraverso i sodi dei contribuenti che poi verranno licenziati! Non provano alcuna vergogna gli esponenti del centrosinistra e centrodestra?

Torniamo a ribadire che i finanziamenti pubblici alle aziende private sono un furto ai danni dei lavoratori, se le aziende sono in difficoltà bisogna nazionalizzarle, se fuggono all’estero, confiscare e rendere pubblici tutti i loro beni mobili ed immobili.

 

Con preghiera di massima diffusione

 

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Regionale Marche