28/01/13

Intervento di Ferrando (PCL) su La7 del 26/1/13


 
Marco Ferrando, portavoce nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori, ad Omnibus Notte su La7 alle 24.00 del 26/01/2013.
 
Nonostante l'orario assurdo, e la scritta ingiuriosa e gratuita che i servili registi di La7 hanno tenuto per tutto in sovraimpressione, Ferrando spiega con semplicità e chiarezza la storia e le ragioni del Partito Comunista dei Lavoratori che, pur essendo una modesta organizzazione, costituisce attualmente il più grande partito apertamente comunista in Italia.  

27/01/13

Conferenza Stampa del PCL Marche


La conferenza stampa dei candidati marchigiani del Partito Comunista dei Lavoratori  alle politiche 2013 svoltasi ad Ancona il 26 gennaio 2013.

26/01/13

Partito Comunista dei Lavoratori, nelle Marche il capolista è Mauro Goldoni



Articolo di VivereMarche del 26/01/2013

La presentazione del Partito Comunista dei Lavoratori nelle Marche e in tutte le regioni italiane è frutto del costante impegno delle centinaia di militanti attivi in tutte le realtà della società civile con l’obbiettivo primario di porre nelle migliori delle condizioni gli operai, gli studenti, i lavoratori sfruttati e precari che vogliono ribellarsi all’attuale sistema politico economico e sociale.

Ci presentiamo a questa tornata elettorale con l’obbiettivo di ridare un punto di riferimento a tutte quelle persone libere, deluse dai giganteschi passi falsi commessi da un buona parte dell’attuale sinistra che si definisce, per abitudine e non nei fatti, radicale.Basta vedere le scelte fatte da Vendola alleato con uno dei partiti più legato al filone bancario privato salvato dal governo dei tecnici di Monti,a discapito dei lavoratori cassaintegrati o licenziati,degli studenti e lavoratori precari senza nessuna prospettiva di occupazione futura.
La scelta della federazione della sinistra, per salvarsi politicamente e materialmente, è stata invece quella di allearsi con i magistrati nel blocco arancione rinunciando di fatto alla propria campagna elettorale,in nome della legalità,tacendo nei confronti di chi a più riprese ha voluto fortemente il processo del g8 di Genova nei confronti dei manifestanti massacrati repressi che chiedevano equità uguaglianza e un mondo libero dall’egemonia economica in mano a pochi individui e soggetti.
Noi invece rilanciamo la necessità di costruire una forza che si opponga ed inverta questo stato di cose,che non tradisca i diritti dei lavoratori,che non si venda per poltrone e ministeri,che mantenga chiara la sua linea e il proprio obbiettivo:l’opposizione alle classi dominanti e al suo sistema. Proponiamo per questo:
- l’abolizione di tutte le leggi sul precariato e l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori sfruttati
- la ripartizione del lavoro a tutti a parità di salario per mezzo della riduzione dell’orario di lavoro
- la nazionalizzazione delle aziende,sotto il controllo dei lavoratori senza indennizzo ai privati, che delocalizzano e sfruttano all’estero
- l’instaurazione di un'unica banca centrale che sostenga i veri bisogni dei lavoratori e che contrastino le speculazioni finanziarie.
Tutto questo per noi porta all’instaurazione del governo dei lavoratori su scala nazionale ed internazionale.Queste sono le ragioni che mi spingono a candidarmi e a militare nel il Partito Comunista dei Lavoratori l’unica reale opposizione anticapitalista presente nell’attuale panorama politico e a queste elezioni.

Servizio del TGR Marche sulle liste del PCL

Per vedere il servizio clicca sul link qui sotto e porta la barra di progressione del filmato al minuto 7.15

MESSAGGIO ELETTORALE DEL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI PER LE ELEZIONI POLITICHE 2013

25/01/13

MONTE DEI PASCHI NON E' “UN CASO”. L'UNICA VIA E' LA NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE


Non è uno “scandalo”, ma la radiografia del capitalismo.

La terza banca italiana, fiore all'occhiello del salotto buono della finanza e del PD, è stata travolta dai suoi stessi giochi finanziari: tesi a coprire una operazione spazzatura ( acquisto di Antonveneta a prezzi triplicati ) e l'insuccesso della cinica speculazione sui titoli pubblici italiani ( operazione “Nota Italia” ).
Bankitalia e il ministro dell'Economia, così attenti ai conti pubblici su sanità e pensioni, “non si sono accorti” di nulla: in realtà hanno insieme coperto la truffa ed oggi, non a caso, si rimpallano le responsabilità.
Intanto la stessa banca, già beneficiata dai Tremonti Bond, viene salvata dal governo dei banchieri di Mario Monti, con la pubblica regalia di 4 miliardi, pagati dai lavoratori e dai loro sacrifici.

A questo punto inizia il grande circo dell'ipocrisia politica.

Il PD, vero azionista politico della banca e finanziato direttamente da Mussari ( 700000 euro di dono personale), finge di non conoscere il Monte dei Paschi. Ma approva il suo salvataggio con denaro pubblico.
PDL e LEGA si scagliano contro il PD, per far dimenticare i propri traffici con Fiorani e Fazio, la truffa CredieuroNord, il crac del Credito Cooperativo di Verdini, e l'uso Bancomat della BPM di Ponzellini per tutte le necessità degli amici.
Grillo comizia contro “la politica”, difende i piccoli azionisti, ma non indica soluzioni se non il voto a “5 Stelle”. (L'unica vera proposta sociale resta ..“l'abolizione del sindacato”)

Il PCL rivendica la sola possibile soluzione progressiva: la nazionalizzazione di Monte dei Paschi, senza indennizzo per i grandi azionisti, e sotto il controllo dei lavoratori. E' l'unica misura che può far piazza pulita degli speculatori; risparmiare miliardi di denaro pubblico da destinare alle protezioni sociali; difendere il posto di lavoro dei dipendenti della banca; tutelare i piccoli risparmiatori. Ogni altra “soluzione” è una copertura dei banchieri.

Più in generale, va nazionalizzato l'intero sistema di credito italiano. Il “caso” Monte dei Paschi è la cartina di tornasole di tutto il sistema bancario tricolore. Tutte le banche italiane hanno investito nei derivati finanziari spazzatura: Unicredit per 118 miliardi, Intesa San Paolo per 59 miliardi.. Il totale della sola finanza spazzatura ammonta in Italia a 218 miliardi. Ciò significa una cosa sola: che le stesse banche italiane che intascano ogni anno quasi 100 miliardi di interessi sui titoli pubblici ( oltre ai 70 intascati dagli enti locali indebitati) -sottraendole a lavoro, sanità , pensioni- utilizzano il denaro pubblico per finanziare il risiko del casinò finanziario, a caccia di dividendi facili. Intanto lo Stato provvede con ..denaro pubblico in caso di bisogno.

Questa rapina deve finire. Con l'abolizione del debito pubblico verso le banche; la loro nazionalizzazione senza indennizzo per i grandi azionisti; la loro concentrazione in un unica banca pubblica sotto controllo sociale. E' una misura di igiene.

Solo un governo dei lavoratori , che rompa col capitalismo, può realizzare queste misure.
Solo il Partito Comunista dei lavoratori si batte, da sempre, per questa soluzione rivoluzionaria.
 
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

24/01/13

Il PCL sullo scandalo Mps: "Solo la nazionalizzazione può garantire i piccoli risparmiatori"

 
Il Partito Comunista dei Lavoratori: "Un'operazione truffaldina coperta da tutti i governi di sinistra, centro e destra"
 
La vicenda della crisi del MPS è una svolta cruciale. Dopo aver incassato dal governo Monti 4 miliardi di euro tondi tondi, in pratica tutto il gettito dell'IMU sulla prima casa, e tutte svariate regalie fatte dal governo Berlusconi e dagli amici del PD, si scopre in questi giorni che il buco di bilancio del gruppo MPS è mostruoso.
Per troppi anni le perdite, infatti, sono state tolte dai bilanci, e reimmesse nel mercato sotto forma di titoli derivati.
Questa operazione truffaldina, coperta da tutti i governi di sinistra, centro e di destra, ha portato oggi ad una situazione disastrosa. I 4.9 miliardi di euro già annunciati dal governo, ennesimo regalo pagato dai contribuenti e dalle buste paga dei lavoratori, non servirà a salvare la banca da una crisi che perdura da decenni.
L'unica alternativa credibile, per tutelare i piccoli risparmiatori e i lavoratori del gruppo MPS è la nazionalizzazione della banca.
Lo stato non può limitarsi ad elargire denaro pubblico al fine di garantire i profitti dei banchieri facendo ricadere gli oneri sui salari e sulle pensioni. Lo stato deve espropriare tutto il patrimonio della MPS e porre la banca sotto il controllo popolare.
Questa rivendicazione, mai attuale come oggi, insieme all'abolizione del debito pubblico, è da sempre alla base del nostro programma politico ed è, a maggior ragione oggi, punto centrale del nostro programma elettorale.

Partito Comunista dei Lavoratori - Toscana
A tutte le testate giornalistiche, telegiornalistiche, radiofoniche e webnews delle Marche
Sabato 26 gennaio 2013 - ore 10.30
Ancona - presso il circolo Equo e Bio
via Valle Miano 39
CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLE LISTEDEL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI ALLA CAMERA ED AL SENATO NELLA CIRCOSCRIZIONE DELLE MARCHE

23/01/13

Crisi della Best – PCL: lo dicevamo da due anni, ora Nazionalizzazione!

COMUNICATO STAMPA:
La catastrofica crisi della Best di Cerreto d’Esi e di altri piccoli siti produttivi legati al suo indotto, simboleggia l’irreversibile estinzione di tutto il distretto industriale fabrianese. Il Partito Comunista dei Lavoratori di Ancona da anni denuncia la grave crisi industriale in atto ed i suoi responsabili: ma oggi non vogliamo limitarci ad esprimere la più fraterna solidarietà a tutti i lavoratori che stanno vivendo il dramma del licenziamento, e che solo noi, non i politicanti ed i burocrati di turno, possiamo capire, dato che il nostro partito è l’unico composto per la maggior parte da operai e lavoratori.
Ma intendiamo denunciare il clima d’omertà e intimidazione che certi soggetti politico-istituzionali hanno diffuso ad arte tra i lavoratori della Best per impedire qualsiasi protesta radicale e che oggi ha favorito il drammatico epilogo di ben 125 esuberi su 309 unità occupazionali.

In questa ennesima triste vicenda che colpisce le famiglie dell’entroterra marchigiano, si rinnova la totale latitanza della classe politica e sindacale regionale.

È lecito inoltre chiedere quale ruolo esercitino certi parlamentari regionali, in primis l’Onorevole Casoli del PDL e l’On. Merloni, ex PD ora “confluita” nella “Lista Monti”, che hanno sempre chiesto il voto in nome dei popoli marchigiani ed invece di questi popoli non si interessano affatto dato il loro immobilismo anche, ma non solo, su questa nuova crisi industriale.

Perché i Sindacati Confederali non hanno sollecitato reali progetti di riconversione industriali e, soprattutto, la chiarezza negli assetti societari della Best, ceduta ad una multinazionale americana perché i precedenti proprietari “non avevano un ricambio generazionale” nel proprio management?

Per questa ragione associata all’assurdo modello di sviluppo monosettoriale, molte altre industrie del fabrianese saranno destinate al fallimento. L’unica risposta democratica e civile a questo connubio tra “mondo-imprenditoriale” e “casta politica fabrianese” è la mobilitazione e la lotta!

CONTRO I LICENZIAMENTI - PER LA DIVISIONE DEL LAVORO ESISTENTE TRA TUTTI I LAVORATORI A PARITà DI SALARIO!

PER L’OCCUPAZIONE IMMEDIATA DELLA BEST E LA SUA NAZIONALIZZAZIONE SENZA INDENNIZZO E SOTTO CONTROLLO OPERAIO!
 
Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Provinciale Ancona

Presentazione nazionale del simbolo del Partito Comunista dei Lavoratori


21/01/13

Le liste del Partito Comunista dei Lavoratori presenti alle elezioni politiche 2013 anche nelle Marche




Ancona, 21 gennaio 2013

A tutti gli organi di stampa e informazione
della Regione Marche
COMUNICATO STAMPA:
Le liste del Partito Comunista dei Lavoratori presenti alle elezioni politiche 2013 anche nelle Marche
Nonostante tutti gli ostacoli burocratici imposti da una legge elettorale antidemocratica, l’incredibile sforzo dei militanti del PCL ed il sostegno di decine di migliaia di cittadini, hanno permesso alle liste del Partito Comunista dei Lavoratori di essere presenti sia alla Camera che al Senato, nella regione Marche ed in tutta Italia!
Siamo l’unica Falce e Martello presente sulla scheda elettorale e siamo gli unici ad avanzare un programma radicale ed anticapitalista, tutto a favore dei lavoratori, degli studenti, dei pensionati, dei disoccupati.

Al contrario delle altre forze di sinistra, che hanno svenduto simbolo e programma per accaparrarsi qualche poltrona, o dei populisti che sbraitano contro tutti ma non si schierano mai a fianco dei lavoratori e delle loro famiglie, le nostre rivendicazioni sono sempre le stesse, contro gli sfruttatori ed a favore degli sfruttati:
1)cancellare il precariato 2)annullare il debito pubblico 3)nazionalizzare le Banche e le Aziende che licenziano 4)no ai mutui usurai 5)spazzare via la criminalità organizzata 7)per un grande piano di opere ambientali e sociali 8)tassazione progressiva delle grandi ricchezze 8)diritti civili per tutti, no alle discriminazioni razziali o sessuali 9)per uno Stato nuovo e più democratico 10)cancellare tutti i privilegi della casta e del clero!

Nessun politicante, mafioso o banchiere nelle nostre liste, solo lavoratori, studenti, disoccupati e pensionati, con molti giovani e molte donne.

Ecco la lista nel dettaglio:

LISTA CAMERA CIRCOSCRIZIONE MARCHE:
NOME
ETà
PROFESSIONE
Goldoni Mauro
37
OPERAIO
Lemma Giovanni
33
IMPIEGATO
Torselletti Luca
34
COMMESSO
Ricciotti Francesca
31
COMMESSA
Franco Enrica
33
DISOCCUPATA
Palma Eleonora
28
STUDENTESSA
Masini Mila
35
INSEGNANTE
Cassamagnago Marco
39
OPERAIO
Zamparini Marco
35
COMMESSO
Raggi Federica
32
DISOCCUPATA
Bellagamba Cristian
40
OPERAIO
LISTA SENATO REGIONE MARCHE:
NOME
ETà
PROFESSIONE
Ferrando Marco
58
Insegnante (portavoce nazionale PCL)
Venturelli Youri
45
Operaio cassaintegrato
Buonissimo Paolo
48
Operaio
Panfighi Elena
66
Pensionata
Castignani Ilario
57
Pensionato
Papale Crescenzo
43
Impiegato
Bendelari Giorgio
72
Pensionato
Tagliaventi Andrea
54
disoccupato

Non regalare il tuo voto a banchieri senza scrupoli, mafiosi, politicanti e faccendieri:
Vota un lavoratore come te, vota Partito Comunista dei Lavoratori!

Con preghiera di massima diffusione

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Regionale Marche

16/01/13

PROGRAMMA ELETTORALE DEL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

PER UNA AGENDA ANTICAPITALISTA
DALLA PARTE DEI LAVORATORI
CONTRO INDUSTRIALI, BANCHIERI, VATICANO!

PER UNA REPUBBLICA DEI LAVORATORI: NON DEI CAPITALISTI, DEI MAGISTRATI, O DEI COMICI GURU.


Il Partito Comunista dei Lavoratori (PCL)- in queste elezioni unica forza autonoma e riconoscibile della sinistra di classe e del movimento operaio- contrappone all'agenda capitalistica rivendicata da Monti, e difesa da Bersani, una agenda anticapitalista che parta unicamente dalle ragioni del lavoro. Un'agenda di mobilitazione e di lotta, ben al di là del voto. Un'agenda che riconduce le rivendicazioni immediate alla prospettiva di una Repubblica dei Lavoratori: in contrapposizione alla Repubblica dei capitalisti, o dei magistrati, o dei comici milionari.

GIU' LE MANI DAL LAVORO.
NAZIONALIZZAZIONE DELLE AZIENDE CHE LICENZIANO, CHE INQUINANO, CHE COLPISCONO I DIRITTI SINDACALI: A PARTIRE DA FIAT, ALCOA, ILVA.

Alla più grande aggressione capitalistica contro il lavoro dell'intero dopoguerra, va contrapposto un programma anticapitalistico altrettanto radicale che parta dalla difesa dei lavoratori:
1)Abrogazione dell'articolo 8 sui contratti di lavoro e della manomissione dell'articolo 18 sui licenziamenti illegittimi.
Pieno ripristino del contratto nazionale di lavoro e pieni diritti sindacali nelle aziende.
2)Salario minimo intercategoriale per legge di almeno 1500 euro netti.
Abolizione di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro, varate dal centrosinistra (Pacchetto Treu), dal centrodestra (Legge 30), dal governo Monti: con la trasformazione dei rapporti di lavoro precari in rapporti di lavoro a tempo pieno e indeterminato. Parità di diritti tra lavoratori italiani e migranti.
3)Blocco dei licenziamenti, nell'industria e nei servizi pubblici.
Ripartizione fra tutti del lavoro esistente attraverso la riduzione progressiva dell'orario di lavoro a parità di paga ( 30 o 32 ore settimanali).
Nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio delle aziende che licenziano, che inquinano, che colpiscono i diritti sindacali: a partire da Fiat, Ilva, Alcoa.
4)Mantenimento del salario contrattuale ai lavoratori in mobilità senza limiti di tempo. Un vero salario sociale di almeno 1200 euro netti ai giovani in cerca di prima occupazione e ai disoccupati che cercano lavoro sino all'ottenimento del lavoro a tempo indeterminato. Un forte recupero salariale, tramite aumenti e detassazione del salario contrattuale.
5)Un grande piano di nuovo lavoro in opere sociali, in particolare nel Sud ( a partire da risanamento ambientale, servizio idrico, edilizia popolare, trasporto pubblico).
6) L'insieme di queste misure va finanziato dalla tassazione progressiva dei grandi redditi e patrimoni; dalla soppressione dei trasferimenti pubblici alle grandi imprese private; dalla soppressione di grandi opere faraoniche, dannose o inutili (v. Tav);dall'abbattimento delle spese militari; dalla cancellazione dei privilegi clericali; da un controllo operaio e popolare sul fisco che colpisca alla radice l'evasione fiscale, a partire dall'abolizione completa del segreto bancario e dall'apertura dei libri contabili delle aziende.
Per una somma complessiva di risorse che ammonta a circa 200 miliardi.
VIA GLI STROZZINI.
ANNULLAMENTO DEL DEBITO PUBBLICO VERSO LE BANCHE.
NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE, SOTTO CONTROLLO SOCIALE.

Allo strozzinaggio usuraio praticato dal capitale finanziario contro i lavoratori e la popolazione povera va contrapposto un piano di misure altrettanto radicali:
1)Annullamento del debito pubblico verso le banche.
Ripudio unilaterale del “fiscal compact” e dei trattati dell'Unione Europea (Unione degli industriali e dei banchieri contro i lavoratori europei).
2)Soppressione delle misure finanziarie e fiscali antipopolari connesse: a partire dai tagli alle pensioni, alla sanità, alla scuola, ai trasferimenti pubblici ai Comuni; dall'imposizione dell'IMU sulla prima casa di normale abitazione; dall'aumento dell'IVA e delle imposte indirette.
3)Nazionalizzazione delle banche, senza indennizzo per i grandi azionisti e con la tutela dei piccoli risparmiatori.
Unificazione delle banche in una unica banca pubblica, sotto controllo sociale.
4)Investimento delle risorse così risparmiate nella scuola pubblica; nell'università pubblica; nella sanità pubblica; nel ripristino di un sistema pensionistico a ripartizione, con la cancellazione di tutte le controriforme realizzate negli ultimi 20 anni, in fatto di trattamenti previdenziali, da parte di centrosinistra e centrodestra.
5)Abolizione dei finanziamenti pubblici per scuola privata, università privata, sanità privata. Loro nazionalizzazione, sotto controllo sociale.

ROTTURA COL VATICANO.
ABOLIZIONE DI TUTTI I PRIVILEGI CLERICALI.
ESPROPRIO DELLE GRANDI PROPRIETA' ECCLESIASTICHE.

Al potere debordante del capitalismo ecclesiastico va contrapposto un insieme di misure coerentemente democratiche, anticlericali, anticapitalistiche
1)Abrogazione unilaterale del Concordato col Vaticano.
Abolizione di tutti privilegi, fiscali, giuridici, normativi, assicurati alla Chiesa cattolica: a partire dalla truffa dell'8 per mille.
Abolizione dell'insegnamento religioso confessionale nella scuola pubblica.
Investimento delle risorse così risparmiate nell'assistenza sociale, nei servizi pubblici, nel reddito ai disoccupati.
2)Esproprio dello IOR e commissione popolare d'inchiesta sui crimini finanziari vaticani.
Esproprio delle grandi proprietà immobiliari ecclesiastiche e loro destinazione ai servizi sociali e alla realizzazione del diritto alla casa.
3)Rifiuto di ogni forma di sessuofobia, omofobia, discriminazione di genere, a favore della piena parità di diritti e libertà per tutti gli esseri umani, contro ogni oscurantismo clericale. Diritto al matrimonio omosessuale.

PER LA PIENEZZA DEI DIRITTI DEMOCRATICI
PER UNA REPUBBLICA DEI LAVORATORI

Al tentativo di uscire dalla crisi della seconda Repubblica con una nuovo progetto reazionario- funzionale alle politiche sociali antioperaie e antipopolari- va contrapposto un programma di misure radicalmente democratiche e la prospettiva di un altro Stato basato sulla democrazia dei lavoratori.
1)Abrogazione di tutte le leggi elettorali a carattere maggioritario, a favore del principio democratico integralmente proporzionale, ad ogni livello. Una testa, un voto. Cancellazione di ogni distorsione del principio democratico di rappresentanza ( premi di maggioranza, sbarramenti..).
2)Abolizione del Senato. Abolizione di ogni forma di privilegio connesso alla rappresentanza politica, sul piano nazionale e locale: nessun privilegio degli eletti rispetto agli elettori. Equiparazione dello stipendio di Deputato o di consigliere regionale allo stipendio medio di un impiegato. Revocabilità permanente degli eletti da parte degli elettori.
3)Superamento della burocrazia statale come corpo separato. Elettività di manager e dirigenti della pubblica amministrazione e dei servizi. Soppressione di ogni loro privilegio economico e pensionistico. Loro revocabilità permanente.
4)Investimento delle risorse così risparmiate nella piena garanzia ed ampliamento dei diritti democratici dei lavoratori e del loro potere di controllo: nella loro effettiva libertà di riunione, di stampa, di confronto, di partecipazione diretta al controllo dell'economia e all'amministrazione della società. Con l'eliminazione di tutti gli impedimenti oggi frapposti dalla legge del profitto e dalla democrazia borghese.
5)Revisione radicale del sistema penale e giudiziario. Depenalizzazione dei reati minori. Penalizzazione dei reati di criminalità finanziaria , ambientale, e di sfruttamento sociale: a partire dall'introduzione del reato penale di sfruttamento del lavoro nero, con la misura di esproprio dei beni degli sfruttatori.

PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI, BASATO SULLA LORO FORZA E SULLA LORO ORGANIZZAZIONE. PER IL SOCIALISMO.
Questo è nel suo insieme l'unico programma generale che può segnare una svolta vera.
Solo un governo dei lavoratori basato sulla loro forza , che liberi l'Italia dalla dittatura degli industriali, dei banchieri, del Vaticano, può pienamente realizzarlo, in congiunzione con la lotta dei lavoratori degli altri Paesi: nella prospettiva degli Stati Uniti Socialisti d'Europa, quale unica via d'uscita progressiva dalla crisi del vecchio continente. Dentro una politica di sostegno incondizionato alle lotte dei lavoratori degli altri paesi, al di là di ogni divisione di frontiera, e alla lotta di liberazione di tutti i popoli oppressi, a partire dal popolo palestinese.
Solo una mobilitazione rivoluzionaria della classe lavoratrice e di tutti gli sfruttati può condurre alla realizzazione di questo governo.
Costruire in ogni lotta la coscienza di questa prospettiva è il lavoro quotidiano del PCL.
La nostra presenza elettorale è in funzione di questo lavoro, ben al di là del voto.
Perchè solo la rivoluzione può cambiare le cose.
 
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

13/01/13

La Merloni passa con Monti: ecco il vero volto del centrosinistra fabrianese!


Fabriano, 13 gennaio 2013

A tutti gli organi di stampa e informazione
della Regione Marche
COMUNICATO STAMPA:
La giravolta politica di Maria Paola Merloni, passata dal Partito Democratico alla Lista Monti, conferma da una parte la grave decomposizione etica che investe tutta la classe politica italiana, dall’altra la natura filo padronale e classista del centrosinistra fabrianese.
Il Partito Comunista dei Lavoratori di Ancona denuncia da lunghi anni l'inesistenza di un padronato fabrianese filantropo e generoso nei confronti della classe operaia (rappresentato secondo alcuni dai tanto decantati "Merloni buoni"), e la sua identità genetica, invece, con il resto dei poteri forti di destra e non. Ora Maria Paola Merloni, principale esponente del centro sinistra fabrianese ed erede della più grande famiglia di industriale delle Marche, getta la maschera e ci dà ragione: la sua famiglia delocalizza e licenzia, lei appoggia gli esponenti del Governo dei banchieri, degli speculatori finanziari, dei capitalisti senza scrupoli.   
Questa inaccettabile ma illuminante vicenda rivela il grado d'immoralità che investirà anche questa campagna elettorale ed evidenzia la natura neocentrista del P.D. di Bersani, il quale, appoggiando il governo Monti e aprendo a politici di “centrodestra economicista” come Ichino, Fioroni e la stessa Merloni, non ha esitato ad offrire un colossale spazio politico a certi poteri forti italiani ed a spostare a destra tutto l’asse politico italiano.
Inoltre il PCL vuole ribadire la responsabilità della sinistra politica e sindacale colpevoli di aver taciuto e dimenticato le posizioni vergognose della Merloni in favore delle delocalizzazioni, come nel caso di uno stabilimento dell'Indesit a None in Piemonte, o le responsabilità di questa famiglia di oligarchi riguardo alla crisi drammatica che investe tutto il distretto industriale fabrianese.
Invitiamo tutti i cittadini a votare l’unica lista composta interamente da lavoratori, operai, studenti e pensionati, con posizioni coerenti ed inequivocabili: il Partito Comunista dei Lavoratori!

Con preghiera di massima diffusione

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Provinciale Ancona

12/01/13

GRILLO E CASA POUND

 
 
Le dichiarazioni di apertura di Beppe Grillo a Casa Pound non ci sorprendono. Come non ci ha sorpreso la rivendicazione di “abolizione del sindacato” da parte del comico milionario. Sorprendono forse quella sinistra alla deriva che ha vezzeggiato il grillismo come movimento democratico progressista. Non noi che ne abbiamo denunciato da subito, controcorrente, gli equivoci reazionari. Gli arancioni di Ingroia e Di Pietro continuino pure ad inseguire Grillo proponendogli “un fronte comune”. Il Partito Comunista dei Lavoratori lo tratterà per quello che è: un avversario del mondo del lavoro.
 
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

10/01/13

IL PCL PRESENTE ALLE ELEZIONI POLITICHE 2013


Pesaro e Fano: Il Partito Comunista dei Lavoratori alla manifestazione contro la violenza sulle donne


La sezione pesarese del Partito comunista dei Lavoratori dichiara la propria adesione alla marcia che si terrà domenica 13 gennaio dalle 14:30 tra Pesaro e Fano contro la violenza sulle donne, per rivendicare con forza la propria opposizione ai valori patriarcali, connaturati al sistema capitalista, che fanno delle donne non solo le prime vittime della violenza domestica, ma anche uno dei bersagli più vulnerabili in termini di disparità di trattamento sul lavoro, un oggetto per l'appagamento maschile veicolato da ogni mezzo mediatico visivo e uno strumento sul quale vengono volgarmente veicolate le intollerabili mire propagandistiche di coloro che, periodicamente, utilizzano la bandiera dell'emergenza stupri come becero pretesto per diffondere i loro messaggi razzisti contro gli stranieri che vengono a violentare le "nostre" donne (con un aggettivo possessivo che svela con enorme chiarezza la loro concezione proprietaria della realtà femminile), ignorando bellamente come la stragrande maggioranza delle violenze sessuali avvenga entro le mure domestiche e ad opera, rigorosamente, di maschi italiani.

Per ribadire con forza tali parole d'ordine e rivendicando la propria battaglia in favore della donna libera dall'uomo e di entrambi liberi dal giogo del capitale, il Partito Comunista dei Lavoratori ci sarà ed invita chiunque condivida tali posizioni a partecipare.

Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Pesaro


info: pclpesaro@virgilio.it

Articolo dell'Unità sul PCL alle prossime elezioni

Dal Quotidiano L'Unità del 06/01/2013
[clicca ingrandisci e leggi]

Articolo del Corriere della Sera sulla presentazione elettorale del PCL alle prossime politiche

Dal Quotidiano Corriere della Sera del 05/01/2013
(clicca, ingrandisci e leggi)

05/01/13

IL PCL ALLE ELEZIONI


Il Partito Comunista dei Lavoratori(PCL) si presenta alle elezioni politiche sulla base di un programma anticapitalista: l'unico programma realmente contrapposto all'”agenda Monti”, a partire dalle ragioni del lavoro e di tutti gli sfruttati.
L'Agenda Monti è il programma degli industriali, dei banchieri, del Vaticano, già votato in Parlamento da tutti i principali partiti ( PD, PDL, UDC). L'ipocrisia che la circonda regna oggi sovrana. Berlusconi finge di opporsi dopo averla istruita. Bersani ambisce solamente a gestirla in prima persona, dopo essersi presentato alle Primarie come difensore del lavoro. Vendola, oppositore di Monti, si è subordinato a Bersani sostenitore del governo Monti, in cambio di un ministero. Le altre sinistre si accodano al liberal questurino Di Pietro e ai magistrati, che a loro volta vogliono accordarsi col prossimo governo Bersani.. Mentre il comico milionario Beppe Grillo che striglia “i politici” non solo ignora il lavoro, ma rivendica addirittura l'abolizione del sindacato ( “roba dell'800”) scavalcando Marchionne. Senza che nessun partito “democratico” muova scandalo.
La verità è che tutti accettano la Repubblica dei capitalisti ( inclusi i magistrati e i comici), ognuno con la propria parte in commedia.
A questa Repubblica dei capitalisti il PCL contrappone la prospettiva della Repubblica dei lavoratori: l'unica vera soluzione alternativa della grande crisi sociale e politica.
IL CAPITALISMO HA FALLITO.
Il capitalismo ha fallito, in Italia, in Europa e in tutto il mondo. Ed è fallita ogni pretesa di “riformarlo”. Il suo unico scopo è scaricare il proprio fallimento sui lavoratori e la popolazione povera.
Gli industriali distruggono posti di lavoro, abbattono i salari, cancellano i diritti, al solo scopo di difendere i propri profitti. I banchieri impongono la distruzione delle pensioni, della sanità, della scuola, al solo scopo di incassare il pagamento degli interessi sui titoli di Stato in cui hanno investito.
Gli uni e gli altri finanziano i propri partiti, di centrodestra o di centrosinistra (in Italia PDL, PD, UDC, Lega) cui dettano lo stesso programma. Questi partiti, a loro volta, saccheggiano le risorse pubbliche con ruberie senza fine, pur di raccattare i voti necessari da mettere al servizio della rapina dei capitalisti.
E il cerchio si chiude. Sulla pelle dei lavoratori.
GOVERNINO I LAVORATORI, NON GLI INDUSTRIALI E I BANCHIERI, E I LORO PARTITI CORROTTI
Il PCL è l'unico partito che vuole liberare la società da questa dittatura degli industriali e dei banchieri. Rimpiazzandola con un governo dei lavoratori: che cancelli tutte le leggi contro il lavoro ( innanzitutto su art.18 precariato, pensioni); annulli il debito pubblico verso le banche; nazionalizzi il sistema bancario, senza indennizzo per i grandi azionisti; liberi milioni di famiglie dal cappio al collo di mutui usurai; espropri le aziende che licenziano, inquinano, calpestano i diritti ( a partire dalla FIAT, dall'ALCOA, dall'ILVA) ponendole sotto il controllo dei lavoratori; vari un grande piano di opere sociali ( cominciando dal risanamento dell'ambiente) finanziato dalla tassazione progressiva delle grandi ricchezze , dalla cancellazione di ogni privilegio clericale, dall'abbattimento delle spese militari; organizzi uno Stato di tipo nuovo, a buon mercato, con deputati pagati col salario medio di un impiegato e permanentemente revocabili dai propri elettori.
Ricondurre ogni obiettivo immediato a questo programma generale, è la politica quotidiana del PCL: dentro tutte le lotte dei lavoratori e degli sfruttati.
SOLO UN GOVERNO DEI LAVORATORI PUO ESTIRPARE CORRUZIONE E MALAFFARE
Ogni invettiva contro “i politici” che non metta in discussione il capitalismo ( come fa Grillo ) è solo una truffa: usata ciclicamente dagli stessi capitalisti per rafforzare ulteriormente il proprio potere di comando, tagliare ancor più servizi e lavoro ( magari nel nome della “lotta agli sprechi”), accaparrarsi nuove risorse pubbliche ( magari nel nome della “lotta ai privilegi” della “politica”), imporre il monopolio del proprio finanziamento dei partiti ( magari gridando contro “il finanziamento pubblico”). E' accaduto 20 anni fa col varo della seconda Repubblica, nel nome della... “ moralità della politica”, sotto le bandiere di “Mani Pulite” , della Lega, e dell'inganno federalista. E' ciò che tende a riproporsi oggi, in forme diverse, sotto la pressione di mille populismi alla moda. Ai lavoratori diciamo: occhio alla ( ennesima) truffa! Solo una rivoluzione sociale anticapitalista può realizzare una alternativa vera. Non i magistrati o i comici milionari ( che magari plaudono agli evasori fiscali).
IL PCL, L'UNICO PARTITO SENZA MACCHIA
Il PCL è l'unico partito che non si è mai compromesso con le politiche di rapina contro il lavoro.
In Italia, negli ultimi 20 anni, hanno governato tutti. Tutti sono stati messi alla prova. Da Berlusconi a Bersani, da Fini a Di Pietro, da Storace a Ferrero, tutti hanno fatto i ministri. E tutti hanno i loro eserciti, grandi o piccoli, di assessori. Ebbene, tutti hanno gestito, ad ogni livello, le politiche del capitale finanziario: precarizzazione del lavoro, privatizzazioni di aziende e servizi, guerre “umanitarie” per il petrolio..
Il PCL è l'unico partito della sinistra italiana che ha combattuto dall'opposizione sia il centrodestra che il centrosinistra. L'unico che non si è mai venduto per assessorati o ministeri. L'unico che ha le mani pulite di fronte ai lavoratori. E ciò perchè è l'unico a battersi per una alternativa di società in cui a comandare siano i lavoratori e non gli industriali, i banchieri, i loro partiti, i loro governi.
UNIRE TUTTE LE LOTTE IN UNA LOTTA SOLA, PER APRIRE DAL BASSO UNO SCENARIO NUOVO
Il PCL è l'unico partito che ha avanzato e avanza in questi anni di crisi una proposta di mobilitazione straordinaria contro l'aggressione padronale.
In ogni mobilitazione, poniamo l'esigenza di unire in un unico fronte l'insieme oggi disperso delle lotte di resistenza. Attraverso una vertenza generale unificante attorno a obiettivi comuni. Attraverso uno sciopero generale prolungato, l'occupazione delle aziende che licenziano, una cassa nazionale di resistenza a sostegno della lotta generale.
Non è più tempo di lotte isolate e iniziative simboliche. Solo mettendo in campo una radicalità uguale e contraria a quella del capitalismo, è possibile alzare una diga, strappare risultati, aprire la via ad una prospettiva nuova. Ma ancora una volta, solo una prospettiva di lotta anticapitalista per un governo dei lavoratori può motivare una proposta radicale di lotta e di resistenza. Non certo l'ambizione di ministeri o assessorati a braccetto del PD.
UNA PRESENTAZIONE ELETTORALE AL SERVIZIO DI UNA PROSPETTIVA RIVOLUZIONARIA.
Non a caso il PCL è l'unico soggetto della sinistra italiana presente in queste elezioni con una aperta riconoscibilità di classe e comunista.
Sinistra e Libertà ha scelto la coalizione di governo col PD, grande sostenitore del governo Monti, sulla base di una “carta di intenti” che impegna un futuro governo di centrosinistra alla continuità delle politiche di austerità contro il lavoro.
PRC e PDCI hanno scelto di dissolvere elettoralmente la sinistra cosiddetta “radicale” nel variopinto contenitore Arancione sotto la guida di ex magistrati- incluso il liberal questurino Di Pietro- orfani del PD e apertamente intenzionati ad allearsi col PD dopo il voto.
Il PCL è nato contro questa politica distruttiva. Respinge ogni coalizione con partiti borghesi; ogni mimetismo trasformista; ogni negazione dell'autonomia della sinistra come rappresentanza autonoma delle ragioni del lavoro. A partire da un programma rivoluzionario.
Un programma di rivoluzione ha diritto ad essere presente alle elezioni. Perchè solo una rivoluzione può cambiare le cose.


PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

04/01/13

2013: ennesimo anno nero per le famiglie fabrianesi



La persistente attività mediatica esercitata dalla classe politica volta ad “anestetizzare” l’opinione pubblica fabrianese sugli effetti catastrofici della crisi di tutto il distretto industriale, è solo un subdolo tentativo di gettare fumo negli occhi nei confronti di tutti i cittadini di Fabriano.
Il cosiddetto “accordo di programma”, realizzato tra il governo italiano e la regione Marche, rappresenta solo un debole placebo con il quale si tenta di ritardare l’agonia economica di tutto il comprensorio locale e nascondere l’inevitabile terremoto sociale che, da qui a breve, investirà migliaia di cittadini fabrianesi.
La totale assenza da parte delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali, politiche e imprenditoriali, e di un reale progetto di riconversione industriale che favorisca la fuoriuscita dallo stallo del monosettore dell’elettrodomestico, condurrà al tracollo di tutto il territorio marchigiano.
Il Partito Comunista dei Lavoratori di Ancona rinnova la sua disperata protesta contro l’assordante silenzio con il quale migliaia di lavoratori del cosiddetto indotto hanno perso il proprio lavoro, senza alcuna protezione economica attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali.
Forse questi lavoratori di piccole industrie che rappresentavano una preziosa risorsa per tutta l’economia regionale, sono figli di un Dio minore e non hanno gli stessi diritti di tutti gli altri lavoratori della grande industria?
Perché si continua a raccontare, attraverso la stampa, ora anche quella nazionale, la favola relativa ad una produzione alternativa, rappresentata dalla carta, quando la principale impresa produttrice, le Cartiere Miliani, a causa della privatizzazione, hanno già perso oltre 400 unità occupazionali e abbandonato produzioni fondamentali, come quella della “carta fatta a mano”, la quale per interi secoli di storia costituiva l’immagine della città di Fabriano nel mondo?
Siamo convinti che la società capitalistica in cui viviamo sia iniqua e non più sostenibile e per questo lottiamo per il suo superamento. Ma nel frattempo continueremo a gridare a gran voce il nostro dissenso per il modo in cui, con la complicità di troppi soggetti politici e sociali, si stanno riducendo sul lastrico migliaia di famiglie marchigiane in nome degli interessi di pochi, della conservazione di piccoli “sultanati” locali, della delocalizzazione selvaggia e della concertazione sindacale a tutti i costi.

Fabriano 04/01/2013                                                  

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento provinciale Ancona