28/12/12

GRILLO IGNORA IL LAVORO PERCHE' VUOLE ABOLIRE IL SINDACATO. LAVORATORI: OCCHIO ALLA TRUFFA!

I 16 punti dell'agenda Grillo ignorano il lavoro.
Nessuna meraviglia: un comico milionario che ha pubblicamente rivendicato l'abolizione del sindacato in quanto “creatura dell'800” non ha nulla a che spartire con i lavoratori. E' un loro avversario. Tanto più in tempo di crisi capitalista e di aggressione frontale ai diritti del lavoro.

Non è un caso che l' agenda Grillo, attenta alla denuncia dell'”arricchimento illecito della classe politica” taccia sull'arricchimento per più sostanzioso degli industriali e dei banchieri che quella “classe politica” ha servito (e dai quali è ben remunerata). Chi denuncia la rapina dei “politici” ma tace sulla rapina sociale dei capitalisti è un truffatore dei lavoratori. Proprio come “i politici” dominanti.

L'Arancione di Ingroia corteggia Grillo ( oltre a Bersani). I comunisti no.


Partito Comunista dei Lavoratori

Articolo del Sole 24 ore sulle Miliani


L’articolo della Visentini su “Il sole 24 ore” del 12 dicembre riguardante le Cartiere Miliani, oltre a rivelare la colpevole complicità tra alcuni dirigenti della Fedrigoni Group e certi sindacalisti, cerca di capovolgere la verità dei fatti.

Il Partito Comunista dei Lavoratori di Ancona si chiede a tale proposito come sia possibile sostenere la tesi delle assunzioni nelle Miliani, tutte sottoposte ad un selvaggio regime di precarietà, quando negli ultimi anni abbiamo perso oltre 400 unità occupazionali grazie alla privatizzazione dell’azienda cartaria fabrianese.

Perché il “duo” Alfonsi-Berioni, rispettivamente AD delle Miliani e rappresentante della C.G.I.L. nella R.S.U. aziendale, invece di trovarsi d’accordo su tutto, non parlano del drammatico “clima d’intimidazione” contro i dipendenti che sta generando autentica paura tra le maestranze per un futuro tutt’ora incerto? Per quali ragioni certi signori non comunicano alla stampa che a causa di gravi flessioni del mercato il management aziendale impone a molti dipendenti, sia operai che impiegati, il continuo spostamento da uno stabilimento all’altro senza nessun percorso formativo previsto dal Contratto Nazionale? Per quali ragioni questi personaggi dagli orientamenti politici a dir poco trasversali fanno finta di non ricordare, soprattutto per quanto riguarda alcuni sindacalisti, il loro passato sostegno al modello di sviluppo monosettoriale imposto al territorio fabrianese da un noto potere forte locale che secondo loro costituiva “un riferimento da estendere su tutto il territorio nazionale!”.

Il P.C.L. sez di Ancona non può pertanto esimersi dal denunciare l’ipocrisia di “tali soggetti” associata ad una precisa volontà di “gettare fumo” negli occhi di tutti i lavoratori e i cittadini fabrianesi.

 


Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Provinciale Ancona

27/12/12

AGENDA MONTI E COMMEDIA DELL'IPOCRISIA. IL PCL UNICA VERA ALTERNATIVA.

L'agenda Monti è il sole attorno a cui ruota la politica italiana. E l'ipocrisia di tutti i suoi attori.

Il “tecnico” Mario Monti investe nella propria ambizione politica il sostegno ossequioso del capitale finanziario, dei suoi partiti, della sua stampa.
Casini, Montezemolo e la Chiesa gli affidano le proprie fortune e i propri affari.

Il reazionario Berlusconi, che istruì un anno fa l'agenda Monti senza avere la forza di portarla avanti, finge di opporsi a Monti dopo averlo sostenuto per un anno e dopo avergli proposto la premiership.

Il liberale Bersani, primo sostenitore del governo Monti, si presenta come il garante della sua agenda di sacrifici presso le cancellerie europee, dopo essersi presentato come difensore del lavoro alle primarie del PD.

Il governatore Vendola, formale oppositore del governo Monti e critico della sua agenda, realizza un patto di governo col PD, sostenitore di Monti, che ne prevede il rispetto. In attesa di ricompensa ministeriale.

Il liberal questurino Di Pietro, critico di Monti ( cui pure votò l'iniziale “fiducia”), ma soprattutto scaricato dal PD, affida ad Ingroia la speranza di tornare col PD nel prossimo Parlamento. Col sostegno dell'ex ministro Diliberto.

L'ex ministro Paolo Ferrero, oppositore di Monti, si accoda alla cordata giustizialista orfana del centrosinistra e desiderosa di ritornarvi, nascondendosi dietro l'arancione per non creare disturbo alla cordata. Mentre si allea col PD nelle amministrative e governa col PD in diverse regioni.

Il Partito Comunista dei Lavoratori(PCL), la sinistra che non ha mai tradito gli operai, si presenta alle elezioni politiche come l'unica coerente opposizione di classe all'agenda dei capitalisti, e come unica alternativa al trasformismo dilagante.
Mentre il comico milionario Beppe Grillo giunge a rivendicare l'abolizione del sindacato ( “roba dell'800”), scavalcando persino Marchionne ( ma sulla sua scia), il PCL fa della difesa del mondo del lavoro, come sempre, la ragione della propria presenza. Sulla base di un programma anticapitalista e della prospettiva del governo dei lavoratori.


PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

25/12/12

Natale

Vi auguriamo buone feste con questo pezzo del grande cantautore Pierangelo Bertoli di critica sociale ed antropologica di una festa creata dal clero e dal capitale.

23/12/12

PAOLO FERRERO E L'ARANCIONE. L”ESSENZIALE” DI UNA CAPITOLAZIONE POLITICA.


Per giustificare l'annegamento del PRC nell'arancione, Paolo Ferrero invita a “evitare di soffermarsi sui particolari” e a “guardare l'essenziale”.
Accettiamo l'invito.


L'essenziale è che il PRC:
-accetta di subordinarsi a soggetti politici orfani del centrosinistra, apertamente desiderosi di ritornarvi.
-Aderisce a un programma che non solo ignora l'opposizione all'architrave delle politiche dominanti ( fiscal compact), ma apre persino a contenuti liberisti( la “libertà degli imprenditori da burocrazia e tasse”!).
-Dissolve il profilo autonomo e riconoscibile della sinistra politica, quale rappresentanza del lavoro, dentro un calderone indistinto diretto da ex magistrati in cerca di ricollocazione o apertamente questurini ( Di Pietro).

Secondo Ferrero tutto questo rappresenterebbe “un passo indietro per farne due avanti”. Povero Lenin.
La verità è che il PRC accetta di arruolarsi come ultima ruota di scorta in una operazione politica mirata a negoziare con Bersani l'ingresso in maggioranza nel prossimo Parlamento, a partire dal Senato. Di Pietro e Diliberto dirigono, Ingroia ci “mette la faccia”, Ferrero ( in incognito) assicura un po' di salmerie.

Non sappiamo, e nessuno può sapere, se questa umiliazione condurrà in Parlamento qualche deputato del PRC. Sappiamo che non ha niente a che vedere con i principi di classe più elementari. E che una ( eventuale) rappresentanza parlamentare costruita sull'equivoco, e nata da una prostituzione politica, prepara solo sfracelli. Come l'esperienza insegna.
Diliberto e Ferrero ..“Ci stanno”. Oggi come ieri.

I comunisti no.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

16/12/12

Presidio antifascista a Pesaro

Un'immagine dell'improvvisato ma partecipato presidio organizzato dagli antifascisti pesaresi presso il banchetto raccolta firme elettorali del Partito Comunista dei Lavoratori di Pesaro in occasione del (mini)corteo di Forza Nuova nel pomeriggio di ieri 15/12/2012.
I fascisti si sono dovuti "nascondere" dietro il cordone di Polizia a loro protezione e la città li ha respinti senza violenze o disordini e con la semplice partecipazione democratica degli antifascisti e dei comunisti pesaresi



13/12/12

PCL in piazza sabato contro i fascisti

 
Se la questura, in barba all'opposizione di giunta comunale e provinciale, del fermo pronunciamento contrario di diversi partiti ed associazioni (nonchè privati cittadini) e, salendo molto più in alto, persino alle stesse radici costituzionali italiane, ha concesso, per il prossimo sabato 15 dicembre, ai fascisti di Forza Nuova di manifestare il proprio becerume politico e culturale per le vie del centro di Pesaro (con partenza da piazzale Carducci), è doveroso che la città tutta si mobiliti contro tale scempio.
E' per questo motivo che il Partito Comunista dei Lavoratori ha aderito senza battere ciglio alla contromobilitazione che questo sabato, alle ore 15 in piazza del Popolo, sarà organizzata dall'ANPI locale. Non possiamo lasciare che i fascisti sfilino liberamente per il centro cittadino sotto l'inevitabile corollario di croci celtiche e immagini mussoliniane. Non possiamo concedere agibilità politica a chi fa dell'aggressione e del razzismo il proprio unico strumento di propaganda. Se la questura, in spregio a qualunque senso di decenza, ha deciso di permettere che tutto ciò accada, bene, noi ci saremo, a poche centinaia di metri, per impedirlo, ed invitiamo chiunque abbia fatto dell'antifascismo militante un proprio punto di riferimento imprescindibile ad unirsi a tutti coloro che saranno in piazza del Popolo, per ribadire con fermezza che nessuna possibilità di dialogo politico si può concedere a queste persone, che Pesaro è e resta una città antifascista e che, come tale, non vuole lasciare spazio alcuno al becerume propagandato da questi figuri.

Partito Comunista dei Lavoratori
Sez. Pesaro
pclpesaro@virgilio.it

11/12/12

Dichiarazione del PCL di Pesaro: nessuna agibilità politica per i fascisti!



Non paghi di quanto già accaduto, ci riprovano: dopo che il raduno organizzato dai fascisti di Forza Nuova nella sala della provincia pesarese con il loro leader Roberto Fiore è stato annullato dal presidente provinciale Matteo Ricci a seguito della mobilitazione immediata di tutte le realtà antifasciste della zona, è notizia di ora che la questura ha vergognosamente concesso autorizzazione agli stessi figuri di tenere un corteo per il centro di Pesaro sabato 15 dicembre. 
L'indignazione è doppia, perchè mette a nudo l'incoerenza e l'indifendibilità di un sistema che non solo disprezza le proprie basi costituzionali, ma anche la volontà manifestamente espressa di chi già pochi giorni fa si è massicciamente mobilitato per far capire che questo territorio con i fascisti non vuole dialogare in nessun modo. Non possiamo permetterci che sia lasciato loro spazio alcuno per propagandare il solito becerume xenofobo imbellettato dalle altrettanto solite parole d'ordine di pseudo-liberazione dal giogo economico di un sistema, quello capitalista, di cui invece essi stessi sono sempre stati, storicamente, colonna portante, specialmente nei periodi di crisi come quello attuale. E' per questo motivo che, se le istituzioni tacciono o, ancor peggio, avvallano in maniera vergognosamente complice una tale indecenza, è necessario intervenire.
Ovviamente, la sezione pesarese del Partito Comunista dei Lavoratori dichiara espressamente la propria presenza tra tutte quelle forze che si mobiliteranno attivamente per impedire che la città di Pesaro sia costretta a sopportare tale scempio il prossimo sabato, rivendicando la necessità di una risposta antifascista militante che, sempre e comunque, porti avanti il messaggio che nessuna agibilità politica va lasciata ai fascisti, nè ora, nè mai.

Con preghiera di massima diffusione

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Provinciale Pesaro

06/12/12

E’ ora di cambiare il sistema!



Mentre ci chiamano a fare “quadrato intorno alle istituzioni”, viene proibito svelare al popolo le intercettazioni di coloro che amministrano la cosa pubblica e perfino le probabili relazioni tra Stato e Mafia. Mentre i lavoratori vengono monitorati con AUDIO-VIDEO sul posto di lavoro che sia la catena o altro, super sfruttati e senza diritti (questa è la democrazia borghese).
Ricostruire il diritto al lavoro vuol dire bloccare in tutto il paese i licenziamenti e occupare le aziende che licenziano nazionalizzandole senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori. Non ci sarà più un euro da redistribuire a nessuno se non si mette al centro della discussione l’abolizione del debito pubblico verso le banche, la loro nazionalizzazione sotto controllo dei lavoratori, quindi un’unica banca pubblica sotto il controllo popolare, il resto ad oggi sono politichette per ingannare il popolino. 
L’abolizione di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro, dal pacchetto Treu alla legge Maroni: solo con questo si metterà fine alla ricattabilità di milioni di giovani e all’insicurezza di un’intera generazione.
L’abrogazione delle controriforme pensionistiche degli ultimi vent’anni consentendo ai giovani di godere un domani di una pensione decente vincolata all’ultimo stipendio.
Il ritiro immediato delle truppe italiane da tutti i teatri di guerra, quindi la nazionalizzazione senza indennizzo dell’industria bellica di cui Lo IOR, la banca del Vaticano, è una delle maggiori finanziatrici. 
Il rafforzamento del diritto all’autodeterminazione delle donne, quindi contro l’oscurantismo reazionario del Vaticano, quindi l’abolizione dei fondi pubblici alle scuole private e confessionali. 
La tassazione progressiva dei grandi patrimoni a cominciare da quello ecclesiastico e l’esproprio delle grandi proprietà immobiliari della gerarchia vaticana da destinare ad uso sociale. Soltanto questa forma di nazionalizzazione può creare una “pianificazione democratica” dell’economia che investa i risparmi nella messa in sicurezza degli edifici scolastici, nella sanità, nel risanamento ambientale ecc.
Questa è la democrazia di “un governo dei lavoratori” e molto altro. Questo è “il programma” con i suoi punti fondamentali che deve innalzare la coscienza delle giovani generazioni. Non sono regole, articoli di legge o normative sbagliate da correggere, qui siamo in presenza del più grande attacco dei capitalisti alla classe lavoratrice nella storia della Repubblica italiana.
Soltanto una rivoluzione del sistema per costruire una società anticapitalista di ispirazione egualitaria e libertaria, antistalinista ed ambientalista, che ripudia ogni forma di xenofobia e promuove l’emancipazione economica e culturale dei lavoratori, dei giovani ,dei pensionati.
Per un governo dei lavoratori.
SOLO LA RIVOLUZIONE CAMBIA LE COSE.

I sudditi pensano di essere tali perché esiste un Re, e non sanno che un Re esiste perché loro sono e si sentono sudditi (K.Marx)

Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona

04/12/12

DOV'E' “IL PROFUMO DI SINISTRA”?


Leggere nel successo di Pierluigi Bersani alle primarie “l'onda vincente della sinistra”, come fa Nichi Vendola, significa confondere la realtà con l'aspirazione di tanti elettori.
Il segretario del PD è stato il principale garante della nascita del governo Monti, il sostenitore determinante delle sue peggiori misure antioperaie ( su pensioni e articolo 18), il garante dell'assenza di una reale opposizione sociale al governo grazie alle procurate disponibilità della CGIL.
Le prime parole di Bersani a poche ore dal suo successo, secondo cui “occorrerà vincere e governare dicendo la verità agli italiani, senza demagogie perchè la crisi è drammatica” preannunciano in gergo la continuità delle politiche di lacrime e sangue istruite da Monti e già prefigurate dalla Carta d'intenti del Centrosinistra che Vendola ha accettato. Sarebbe questo “il profumo di sinistra”? La verità è che Vendola è prigioniero di Bersani, in attesa di contropartite ministeriali. E copre questa realtà con parole alate di fronte alla propria base.


PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Volantino distribuito dai militanti del Partito Comunista dei Lavoratori in tutta Italia in occasione dello sciopero del 5 dicembre 2012. 
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