03/04/12

IL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI(PCL) ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Il PCL è presente nelle elezioni comunali di tutti i capoluoghi regionali coinvolti dalla scadenza elettorale di Maggio: Genova, Palermo, Catanzaro.
E' inoltre presente nelle elezioni comunali di alcuni capoluoghi provinciali: Parma, Carrara, Pistoia.
E' infine presente nelle elezioni comunali di numerosi centri minori ma significativi: Rapallo, Cairo, Conegliano, Castiglion Fiorentino, Fabriano, Bella..

Si conferma che il PCL è ad oggi l'unico partito, a sinistra del PRC, a disporre di un insediamento territoriale nazionale capace di sostenere una presentazione elettorale diffusa. E' un fatto.

Nel mare del dilagante trasformismo, il nostro partito si presenta ovunque come forza autonoma e alternativa al centrodestra e al centrosinistra, sulla base di un programma apertamente anticapitalista, schierato sempre e comunque dalla parte dei lavoratori. Da qui la distinzione di fondo da tutte le altre “sinistre”: da SEL, ovunque parte organica del centrosinistra; dal PRC, quasi ovunque alleato col PD, per di più nel momento in cui il PD è stampella di Monti.

Le nostre rivendicazioni caratterizzanti, anche sul piano locale, riflettono una logica di rottura con le “compatibilità” del capitale in crisi e con le regole del gioco delle sua amministrazioni tradizionali: a partire dal ripudio del patto di stabilità e del debito pubblico verso le banche, l'abolizione del finanziamento pubblico a scuole e cliniche private, la trasformazione di tutti i contratti precari della pubblica amministrazione in contratti in tempo indeterminato, il limite di un salario medio operaio per gli eletti e dirigenti comunali, l'annullamento di tutte le privatizzazioni ed esternalizzazioni effettuate nel campo dei servizi sociali col loro ritorno sotto controllo pubblico e sociale..

Più in generale la nostra campagna elettorale avrà al centro l'opposizione frontale al governo Monti, comitato d'affari di Confindustria e banche, a difesa dei diritti e delle conquiste del lavoro, a partire dall'articolo 18, contro ogni compromesso sulla pelle dei lavoratori. Per noi l'opposizione a Monti è inseparabile dall'opposizione al PD che lo sostiene. Da qui l'appello pubblico che rivolgiamo a tutte le sinistre- politiche, sindacali, associative, di movimento- perchè rompano col governo, col PD, con Napolitano, e uniscano le proprie forze attorno a un programma di mobilitazione sociale radicale per una vera alternativa.

La rivendicazione della cacciata del governo Monti, e di uno sciopero generale vero, mirato a bloccare l'Italia sino al ritiro delle misure annunciate, è e sarà ovunque uno strumento centrale di agitazione popolare del PCL: nei luoghi di lavoro, nei comizi di strada e di piazza, negli scioperi e nelle lotte, nelle organizzazioni sindacali e di massa.

Il tutto nella prospettiva di fondo della rivoluzione socialista e di un governo dei lavoratori, quale unica soluzione alternativa al fallimento storico del capitalismo.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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