Le imminenti elezioni comunali di Fabriano possono segnare un grande passo per chi vuole tornare libero ed orgoglioso di difendere i propri diritti civili e costituzionali, ma anche, in alternativa, ribadire il nostro umiliante ruolo di “sudditi” quali siamo stati per lunghi decenni a Fabriano. La drammatica crisi economico-sociale che ha investito il fabrianese è solo in parte da attribuire ai nefasti effetti della globalizzazione. In realtà, la catastrofica situazione nella quale è precipitato tutto il territorio fabrianese è da imputare ad un assurdo modello di sviluppo mono-settoriale e monopolista, imposto da un noto gruppo industriale fabrianese che sta penalizzando a “cascata” tutti i settori economici della città: grande industria, banche, indotto, commercio e artigianato.
Per consolidare meglio i propri legami con i poteri forti cittadini i partiti non hanno esitato a riciclare alcuni personaggi specializzati in progetti di dismissione, svendita e sottostima di realtà industriali. C’è il pericolo che questi signori trasferiscano il proprio “modello” dalla loro industria (nella quale sono stati dei veri padri-padroni), all’amministrazione cittadina di Fabriano. Le pratiche relative a parentopoli o a rapporti ambigui con dirigenti di azienda condannati per stragi sul lavoro (quella della Thyssenkrup), saranno esportate anche nel comune di Fabriano? È probabile che molte lavoratrici e lavoratori, dopo aver perso il proprio posto di lavoro, perderanno, a causa del futuro “malgoverno” della città di Fabriano, anche la loro dignità. Per questo ribadiamo che contro queste candidature del centrosinistra fabrianese, del tutto invotabili, l’unica risposta adeguata è votare l’unica forza realmente svincolata da qualsiasi gruppo di potere: il Partito Comunista dei Lavoratori
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona
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