22/04/12

Fabriano - Venturelli: “Io, l’unico cassaintegrato in corsa”

(Intervista del quotidiano Corriere Adriatico a Youri Venturelli, candidato sindaco di Fabriano per il Partito Comunista dei Lavoratori - 21/04/2012)
Il candidato a sindaco del Pcl fa dell’occupazione il suo obiettivo. “I servizi sociali vanno potenziati”


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Fabriano - “La città soffre, ma nessuno si occupa concretamente dei soggetti più deboli e delle famiglie in difficoltà che ormai non ce la fanno più a tirare avanti. Siamo gli unici a prenderci davvero a cuore queste problematiche”. E’ sull’unicità, sulla particolarità della sua lista che punta Youri Venturelli, candidato a sindaco del Partito comunista dei lavoratori, in vista delle elezioni. Cassaintegrato, 44 anni, Venturelli non ha esitato a scendere in campo, soprattutto tenendo conto della fase delicata che Fabriano sta vivendo sul piano economico e sociale. Guida una squadra fortemente motivata.

Possiamo parlare di una lista diversa dalle solite?
“Sì, perché il Pcl è assolutamente diverso dagli altri partiti. Vorrei che gli elettori lo capissero. Oltre a me, che sono un operaio in cassa integrazione e padre di famiglia, i candidati della lista sono tutti giovani lavoratori, disoccupati o studenti, che vivono sulla loro pelle la drammatica crisi territorio. Non abbiamo burocrati di partito che fanno solo gli interessi del proprio gruppo di potere”.

Dunque, candidato a sindaco e aspiranti consiglieri vicini alla gente comune…
“Sembra incredibile, ma vediamo che in una città come Fabriano, dove c’è un’altissima percentuale di operai, l’unico candidato operaio sono io. E sono l’unico, quindi, che rappresenta veramente il popolo fabrianese. Prendiamo atto che gli altri partiti hanno fatto una scelta diversa, candidando le solite facce, i soliti politicanti che da anni fanno i consiglieri, gli assessori o addirittura i vicepresidenti di Provincia, ma la crisi che stiamo vivendo dimostra in modo lampante che queste persone hanno fallito, per cui devono andarsene a casa”.

Priorità al lavoro?
“In senso assoluto è chiaro che l’aspetto dell’occupazione è quello che dà maggiore preoccupazione. Dobbiamo rompere l’immobilismo che regna tra i partiti e i sindacati, altrimenti non si muoverà nulla. Ci sono tante altre questioni da affrontare, basti solo pensare al problema della casa, con sempre più famiglie che rischiano lo sfratto. Bisogna ridare vigore all’edilizia popolare, evitando però speculazioni sui terreni. E vanno potenziati i servizi sociali. Per questo siamo vicini ai disoccupati, ai precari, ai giovani e agli anziani”.

Che tipo di campagna elettorale sta facendo?
“Ci differenziamo dagli altri, perché il nostro è un lavoro quotidiano che portiamo avanti tutto l’anno. E’ un modo di fare, per avvicinare la gente alle nostre idee. Tutti dicono di voler cambiare, poi però alla fine non succede mai nulla. Di risorse ne abbiamo poche, per cui dobbiamo sfruttarle al meglio, facendo volantinaggio e parlando con le persone”.

L’obiettivo, insomma, è un cambiamento radicale…

“Non potrebbe essere diversamente. Assistiamo ad una crisi palese del capitalismo, ma nessuno dice cosa si può fare per bloccare il lavoro che se ne va. E a Fabriano questo problema è più serio”.
Aminto Camilli

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