COMUNICATO STAMPA:
Evidentemente, non c'è limite alcuno all'indecorosità che certe figure riescono a raggiungere: il riferimento va al comunicato stampa che il fascista Ditommaso, responsabile provinciale di Forza Nuova, si è visto pubblicare su Viverepesaro.it, in merito all'aggressione razzista verificatasi a Cattolica.
Prima di tutto, la ricostruzione dei fatti operata dal personaggio in questione risulta in tutta la sua evidenza come una ridicola e vigliacca (in tipico stile fascista) manipolazione dei fatti: dalle immagini emerge infatti in maniera palese l'assoluta assenza di provocazione da parte dei due ragazzi stranieri (come se questa in sè potesse poi giustificare un accoltellamento!) e la gratuità dell'aggressione (che poteva avere conseguenze letali, ricordiamolo) messa in atto.
Da qui in poi si procede addirittura alla martirizzazione dei tre aggressori, due dei quali con già alle spalle precedenti penali per reati dello stesso tipo, asserendo che avrebbero agito in questa maniera non per razzismo, ma semplicemente per reagire ad una provocazione. Non pago, il fascista in questione riesce persino ad arrivare a dire che il loro è stato un gesto di stampo quasi eroico, messo in atto da valorosi Italiani per difendersi dall'"arroganza allogena"! (risulta evidentemente elegante mascherare il proprio becerume intellettuale con l'utilizzo di termini aulici).
Francamente, credo che non servano ulteriori parole per argomentare una simile indecenza. L'attacco prosegue a tutto campo fino a colpire il presidente della provincia Ricci, figura istituzionale, reo di difendere sempre la parte straniera. Nostro intento qui non è certo quello di prendere le sue difese, ma di sottolineare fino a quale punto possa spingersi l'impudenza dei fascisti, i quali ben sanno che se possono permettersi addirittura il diritto di costituirsi in partiti ed associazioni giuridicamente riconosciute - in barba alla costituzione italiana, documento di stampo certo non bolscevico - è esclusivamente per via dell'alone di permessivismo - e a tratti persino di compiacenza - perpetrato, a tutti i livelli amministrativi, dai partiti del fronte parlamentare.
Per concludere, scriviamo che ci sorprende che tale becerume indecoroso possa trovare spazio su qualsiasi organo di informazione: fermo restando il diritto di ogni individuo ad esprimere la propria opinione, risulta contraddittorio l'appellarsi senza sè e senza ma ai valori dell'antifascismo e del costituzionalismo per poi dare pubblica voce ad esponenti e partiti politici che esplicitamente ricollegano la propria propaganda al berciare fascista.
Prima di tutto, la ricostruzione dei fatti operata dal personaggio in questione risulta in tutta la sua evidenza come una ridicola e vigliacca (in tipico stile fascista) manipolazione dei fatti: dalle immagini emerge infatti in maniera palese l'assoluta assenza di provocazione da parte dei due ragazzi stranieri (come se questa in sè potesse poi giustificare un accoltellamento!) e la gratuità dell'aggressione (che poteva avere conseguenze letali, ricordiamolo) messa in atto.
Da qui in poi si procede addirittura alla martirizzazione dei tre aggressori, due dei quali con già alle spalle precedenti penali per reati dello stesso tipo, asserendo che avrebbero agito in questa maniera non per razzismo, ma semplicemente per reagire ad una provocazione. Non pago, il fascista in questione riesce persino ad arrivare a dire che il loro è stato un gesto di stampo quasi eroico, messo in atto da valorosi Italiani per difendersi dall'"arroganza allogena"! (risulta evidentemente elegante mascherare il proprio becerume intellettuale con l'utilizzo di termini aulici).
Francamente, credo che non servano ulteriori parole per argomentare una simile indecenza. L'attacco prosegue a tutto campo fino a colpire il presidente della provincia Ricci, figura istituzionale, reo di difendere sempre la parte straniera. Nostro intento qui non è certo quello di prendere le sue difese, ma di sottolineare fino a quale punto possa spingersi l'impudenza dei fascisti, i quali ben sanno che se possono permettersi addirittura il diritto di costituirsi in partiti ed associazioni giuridicamente riconosciute - in barba alla costituzione italiana, documento di stampo certo non bolscevico - è esclusivamente per via dell'alone di permessivismo - e a tratti persino di compiacenza - perpetrato, a tutti i livelli amministrativi, dai partiti del fronte parlamentare.
Per concludere, scriviamo che ci sorprende che tale becerume indecoroso possa trovare spazio su qualsiasi organo di informazione: fermo restando il diritto di ogni individuo ad esprimere la propria opinione, risulta contraddittorio l'appellarsi senza sè e senza ma ai valori dell'antifascismo e del costituzionalismo per poi dare pubblica voce ad esponenti e partiti politici che esplicitamente ricollegano la propria propaganda al berciare fascista.
Partito comunista dei Lavoratori
Sezione di Pesaro
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