16/07/09

Tutti contro il lavoro!




Ci siamo mai chiesti perché in Italia abbiamo gli stipendi e le pensioni più bassi d’Europa, mentre le tasse sono le più alte?
Perché, in tempo di crisi, si taglia sulla didattica, sulla ricerca e sullo sviluppo?

Ci siamo mai chiesti perché l’Italia è il penultimo Paese europeo (e tra gli ultimi al mondo) per numero di laureati: rispetto alla popolazione giovanile è del 19% contro la media Ocse del 33% (meno del Cile e del Messico): e di conseguenza non ci sono abbastanza aspiranti matricole?

L’Università statale, in quanto pubblica e finanziata con denaro pubblico, non ha diritto di limitare i posti comportandosi da privata!

In tempo di crisi e non, perché devono essere i cittadini ad adeguarsi alle necessità cosiddette "democratiche" dello stato e non il contrario?

Ci siamo mai chiesti perché non si porta mai rispetto a chi è costretto a pagare le tasse anche per chi non le paga?

Perchè si continuano a far pagare le tasse solo ai dipendenti?

Ci siamo mai chiesti perché non si risolve mai il problema dell’evasione fiscale?
Perchè per i governi che si susseguono significherebbe perdere i voti di intere categorie?

Perché solo 150.000 persone dichiarano tra 100.000 e 200.000 euro all’anno?

Ci siamo mai chiesti perché solo 50.000 persone dichiarano più di 200.000 euro all’anno?

In tempo di crisi sono state vendute più di 100.000 auto di lusso e 17 metri (minimo) è la lunghezza dei 70.000 panfili acquistati…soltanto notai, avvocati (240.000 quelli praticanti) e farmacisti costituiscono sicuramente un numero maggiore dei contribuenti citati sopra.

Ci siamo mai chiesti perché nemmeno i crolli di borsa, che hanno aperto la crisi e che hanno travolto anche i rendimenti dei fondi pensione, sono stati sufficienti a far recedere il governo e i “sindacati di stato” dal dirottare i risparmi dei lavoratori verso la speculazione finanziaria?

In tempo di crisi, le dichiarazioni dei redditi dei nostri governanti, sono esposte allo sguardo del cittadino per una settimana, dopodiché vengono tolte dicendo che “ stimola la morbosità degli elettori”.

Ci siamo mai chiesti perché la piccola borghesia in crisi, toglie il nero ai suoi dipendenti, riducendogli la paga mensile, licenziando, pur di non toccare quelle quattro ville al mare e in montagna?

In tempo di crisi, guai a togliere denaro dalle tasche dei ceti alti, si avrebbe un’apertura per iniziare lotte socialiste?

Queste piccole-grandi realtà così intrinseche nei nostri territori e così lontane dai “MEDIA”!

Ci siamo mai chiesti perché quando fa caldo, i TG riprendono il turista nostrano con gelato, al mare, con i piedi dentro una fontana o a fare shopping? Quando a fine giornata, spremuti come limoni, chi credete che guardi queste belle pantomine in televisione, se non chi lavora duro e paga le tasse? In pratica, la vita reale del paese. Quando fa caldo i telegiornali, dovrebbero riprendere i lavoratori sotto il sole o dentro ambienti con lavorazione a catena senza aria condizionata. Insomma: chi lavora e non chi si bagna al mare. Al bagnante sarà dedicato un altro spazio che non sia però il TELEGIORNALE.
Fanno tutto per occultare tutto. Recidere la pericolosa realtà, usando semplici “tecniche mediatiche” a loro favore, vogliono far credere che loro sono il nuovo, e fanno di tutto usando qualsiasi mezzo, per dimostrare le rotture con il passato. “Un lavoro veramente geniale quello di volere recidere il legame tra i grandi rivoluzionari del passato e la nuova generazione europea della classe operaia”.

In tempo di crisi, la memoria è in pericolo perché è in pericolo il coraggio di fare domande. Le domande giuste alle persone giuste. Chi fa domande, oggi? Chi ha il coraggio interiore di farle?

Ci siamo mai chiesti perché stiamo privatizzando tutto? Forse perché il privato capitalista dalla nobile morale punta sulla meritocrazia, sulla qualità?

In tempo di crisi, in molte zone sfruttate dai capitalisti fino al midollo, su tre prodotti, uno ritorna indietro perché difettoso e non buono per il mercato.

Ci siamo mai chiesti perché nelle piccole-medie industrie i leccaculo si fermano sempre a parlare dopo l’orario di lavoro con i vari padroni o con i loro capi? Quali diritti si hanno se non ci si adatta a fare il leccaculo? Oggi funziona così! E quale società migliore di questa?

In tempo di crisi, non si ha diritto a niente e si deve solo assistere allo smembramento della categoria del lavoratore e vedersi fare la guerra l’uno contro l’altro. E come se non bastasse, infiliamo tra una guerra dei poveri e l’altra, qualche centrale nucleare.

Ci siamo mai chiesti perché alcuni lavoratori minacciano il suicidio perché non gli vengono pagati i salari da alcuni mesi? Denuncie arrivano continuamente, salariati che dichiarano di lavorare da 260 a 320 ore al mese, in media 16 ore al giorno. Il doppio di quanto consentito dalla legge e dai contratti.

In tempo di crisi e non, il sistema degli appalti, per il “contenimento esasperato dei costi”, fa ricadere il prezzo della precarietà più estrema sui lavoratori ricattabili, esponendoli ogni giorno “ a morte bianca”.

Ci siamo mai chiesti perché leggendo tra le righe della campagna elettorale e nella piattaforma della Fiom, c’è la possibilità di “tramutare l’arresto dei padroni”, con il pagamento di una multa non inferiore a 8000 euro e non superiore a 24000 euro?

In tempo di crisi e non, sarebbe bastato che i tanto potenti sindacati metalmeccanici avessero, (possono, potrebbero e dovrebbero) fare una battaglia e una lotta vera!

Ci siamo mai chiesti perché tutti odiano questo governo, ma tutti lo lodano, dal sindacato filo-padronale, ai partiti dichiarati riformisti di sinistra?

Perché sono riusciti a fissare il “PREZZO della VITA dei LAVORATORI ”…ventiquattromilaeuro.

In tempo di crisi, cosa dobbiamo fare: vivere una finzione di nobile dignità o lottare contro chi ne fa un uso manipolatore?

Il Partito Comunista dei Lavoratori, ogni giorno lotta contro ogni aberrazione dell’uomo sull’uomo, ogni giorno dell’anno contro ogni sfruttamento sia umano che ambientale, e lotteremo tutta la vita per la prospettiva di un’alternativa socialista internazionale dei lavoratori.

“Amo il mio secolo perché è la patria che possiedo nel tempo.” (Lev Trotsky)


Youri Venturelli
Partito Comunista Lavoratori
Nucleo Montano
Sezione di Ancona

1 commento:

Anonimo ha detto...

bravo . tutti i media sono dediti pronamente a mostrare un mondo irreale e festoso , bisogna agire intensamente con la controinformazione tutti i giorni , anche su piccole cose quotidiane che poi sono quelle che per i lavoratori sono le piu insormontabili . in pratica bisogna rivoltare l'informazione. bisogna far aprire gli occhi alla gente , che ogni giorno èsempre piu maltrattata, i lavoratori pubblici sempre piu derisi , i giovani operai senza futuro , i pensionati (quelli fortunati) sempre piu poveri . ormai la maggior parte delle persone ha subito un' inversione del pensiero ci vogliono scosse quotidiane .
bisogna dirlo: se cenrodestra e anche centrosinistra sono stati cosi duri con lavoratori pensionati e immigrati e "gentili" con banchieri e padroni , perche non si puo fare il contrario?