18/07/09

Rivolta del popolo iraniano: adesione del PCL alla manifestazione del 18 luglio a Firenze

Milano 12/7/2009

Alla segreteria nazionale di

Socialismo Rivoluzionario


LETTERA DI ADESIONE



Cari compagni, abbiamo deciso di aderire come partito alla manifestazione nazionale da voi promossa, insieme ad altre forze politiche e sindacali, in solidarietà con la lotta del popolo iraniano, per il prossimo sabato 18 luglio.

Ci sembra la forma più appropriata di nostra partecipazione alla mobilitazione indicata, e questo anche in considerazione delle precisazioni che riteniamo giusto fare qui di seguito.

In primo luogo pensiamo che, se effettivamente quello che si aveva a cuore era la più significativa azione di solidarietà con la ribellione del popolo iraniano, si sarebbe dovuto fare uno sforzo maggiore da parte di voi proponenti ed organizzatori principali per allargare, nell’ambito ovviamente della sinistra, lo spettro di organizzazioni coinvolte. Non ci risulta che ci sia stato da parte vostra un impegno in questo senso, privilegiando invece un fronte di tipo sostanzialmente "autocentrato".

In secondo luogo noi abbiamo già avuto esperienza di adesione ad una manifestazione lanciata da voi o da strutture a voi vicine.

E’ stata quella della manifestazione antirazzista del 4 ottobre del 2008 a Roma. Ebbene, dopo di tale manifestazione noi siamo stati sottoposti ad una piccola campagna di accuse ingiuste, settarie e strumentali, prendendo a pretesto la modestia del nostro contingente, come di quello del PRC nella circostanza.

Ora, a prescindere dal fatto che riteniamo che il nostro contingente fosse nell’occasione più ampio di quello del PRC, rimane il fatto che, malgrado la sua crisi, quest’ultimo rimane, purtroppo, con capacità di mobilitazione di gran lunga superiori a quelle del nostro partito. Per cui per esso si poteva parlare di "presenza simbolica", ma non per noi.

E questo per un motivo centrale. Ci sono organizzazioni autocentrate, come in tutta franchezza, a nostro giudizio, la vostra, che si concentrano su una o due manifestazioni all’anno, in genere (salvo casi particolari, come la manifestazione per la Palestina dell’inizio di quest’anno) tali da essere da loro egemonizzate come punto di affermazione politica. Il resto non le interessa.

Il PCL è diverso. Fedele al , da voi tanto condannato, metodo politico esemplificato da Lenin nel "Che fare", noi cerchiamo di essere presenti e di contribuire allo sviluppo di ogni iniziativa politica di lotta e mobilitazione di ogni tipo, contro ogni forma di sfruttamento od oppressione, indipendentemente dai suoi limiti.

Per fare solo l’esempio delle ultime settimane noi siamo stati presenti con nostri significativi contingenti alle due manifestazioni nazionali, svoltesi il 4 luglio a Vicenza contro l’ampliamento della base USA e all’Aquila il 10 contro il G8 ( e questo a prescindere dagli atteggiamenti di ripulsa reciproca – che dimostrano che l’autocentratura è una caratteristica, in forme diverse, di molti- tra COBAS e CUB/RDB – che hanno boicottato Vicenza- e "disobbedienti"– che hanno boicottato l’Aquila). Salvo errori, non abbiamo visto in nessuna delle due occasioni una sola vostra bandiera. E questo potrebbe estendersi a decine di altre manifestazioni, nazionali, regionali o locali, che hanno visto negli ultimi mesi, la nostra presenza organizzata. E nemmeno, a proposito di Iran, nella certo modesta, ma tempestiva manifestazione contro la repressione, che abbiamo realizzato alcune settimane fa, insieme ai riformisti del PRC-PdCI e di Sinistra e Libertà, con un presidio davanti all’ambasciata iraniana.

Naturalmente questi variegati impegni, alla fine di un anno politico molto impegnativo, rendono più difficile una ulteriore mobilitazione per i/le nostr* compagn*.

Per cui parteciperemo pienamente alla manifestazione del 18 a Firenze, nei limiti però delle nostre possibilità in questo momento.

Speriamo che queste precisazioni, evitino , in questa occasione, polemiche strumentali da parte vostra.

E se ciò non sarà, risponderemo politicamente, come facciamo con questa nostra. Infatti poiché riteniamo, nonostante i suoi molti limiti, giusta e positiva la manifestazione del 18, fedeli al nostro metodo da "vecchi marxisti rivoluzionari", non poniamo precondizioni alla nostra adesione.

Solo vogliamo farlo nella chiarezza e con questo spirito la riconfermiamo.


per l’Esecutivo Nazionale del

Partito Comunista dei Lavoratori

(sez italiana del Coordinamento per la Rifondazione della IV Internazionale)

Franco Grisolia


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