09/06/09

In un campo di rovine il pcl cresce

COMUNICATO STAMPA
(8 Giugno 2009)
commento sul risultato delle elezioni europee
I risultati elettorali confermano e registrano il tracollo politico dei gruppi dirigenti delle sinistre italiane: prima uniti, quando si trattava, in cambio di ministri, di votare missioni di guerra e precarizzazione del lavoro; poi divisi, per ragioni personalistiche, nella lotta per la propria sopravvivenza istituzionale. Un duplice disastro, per i lavoratori e per la sinistra. Pur riportando un risultato in sé modesto, il PCL conferma e rafforza, ad un anno dalla sua nascita, la propria presenza politica. Nelle tre circoscrizioni in cui era presente (Centro, Nord Ovest, Nord Est) accresce non solo la propria percentuale (passando dallo 0,6 allo 0,8) ma anche i propri voti assoluti, nonostante il maggiore astensionismo. E vede ovunque estendersi le proprie radici sociali e territoriali. Nei fatti il nostro piccolo partito è l’unico partito che cresce a sinistra, nel campo di rovine da altri prodotto: nonostante l’ostacolo rappresentato dalla perdurante presenza di partiti e liste fintamente “comunisti”. A maggior ragione, la costruzione indipendente del PCL sarà il nostro primo impegno. Al tempo stesso, nel difficile scenario sociale e politico prodottosi, rilanciamo a tutte le sinistre, politiche, sindacali, di movimento, una precisa proposta di unità di lotta: la costituzione di un comune “Parlamento delle sinistre”, basato sul coinvolgimento attivo del loro popolo, quale sede permanente di confronto pubblico e di unità d’azione contro il governo Berlusconi e la Confindustria. Non siamo interessati a ingegnerie bizantine di ceto politico (“federazioni”, “costituenti”), prive di ogni base di principio e sempre fallimentari. Siamo interessati all’unificazione e radicalizzazione della reale mobilitazione di massa: l’unica via che può contrastare la reazione, strappare risultati, riaprire una prospettiva di alternativa anticapitalistica.
MARCO FERRANDO
Portavoce nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori

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