L'avanzata del grillismo è il frutto distorto di una combinazione straordinaria: il massimo discredito dei partiti borghesi tradizionali, nel momento della massima crisi sociale, e il clamoroso fallimento delle direzioni tradizionali del movimento operaio, incapaci di costruire un'alternativa vera, ed anzi subalterne al PD.
Ma il grillismo non rappresenta alcuna alternativa alla crisi di cui è figlio. In ogni caso non rappresenta alcuna alternativa per i lavoratori e le loro ragioni sociali, di cui peraltro Beppe Grillo non parla. Le strizzate d'occhio ai ricchi evasori di Cortina , il respingimento dei migranti, la richiesta abolizione del valore legale del titolo di studio, il civettamento pubblico con la Lega delle origini, non solo non hanno nulla a che vedere con i salariati ma sono contro il mondo del lavoro e contro gli stessi principi democratici. Mentre i comizi elettorali parmensi sul debito pubblico e sull'euro- estranei peraltro al programma pubblico e formale del Movimento a 5 Stelle- sono azzerati in 24 ore dalle dichiarazioni pubbliche del sindaco grillino eletto che a Parma ha subito rassicurato banche ed industriali invocando “il sostegno di tutti i partiti”. La scelta decisiva di larghissima parte dell'elettorato borghese parmense di centrodestra di votare Beppe Grillo è stata evidentemente una scelta ben riposta. Come è significativa oggi l'attenzione di “sdoganamento” di Sole 24 Ore per “il programma reale” del Movimento a 5 Stelle, esplicitamente distinto dalle “provocazioni elettorali” del comico Guru.
Il Partito Comunista dei Lavoratori, da sempre all'opposizione delle classi dirigenti e dei loro partiti, sarà all'opposizione della giunta Grillina di Parma. Incalzando da subito l' annunciata contraddizione tra promessa di svolta e collaborazione coi poteri forti della città. Più in generale svilupperemo su scala nazionale, innanzitutto tra i lavoratori e i giovani, un'azione di demistificazione del grillismo e delle illusioni che alimenta. A partire dall'intervento quotidiano nelle lotte del lavoro e nei movimenti di massa, cui il grillismo è peraltro del tutto estraneo.
Ma l'avanzata del grillismo è al tempo stesso una lezione a sinistra. O la sinistra italiana, politica e sindacale, unisce nell'azione le proprie forze per una radicale battaglia antisistema, che imponga la propria soluzione alla crisi italiana sul terreno anticapitalistico, o sarà inevitabile che la crisi sociale e politica cercherà e troverà altri sbocchi, sul terreno del populismo equivoco e potenzialmente reazionario. Anche se travestito dai panni innocenti del comico.
Per questo la nostra battaglia perchè le sinistre politiche e sindacali rompano col PD e si battano per un governo dei lavoratori, sarà da oggi, se possibile, ancor più pressante.
Come lo sarà l'impegno a costruire e radicare il Partito Comunista dei lavoratori, come partito della rivoluzione.
Ma il grillismo non rappresenta alcuna alternativa alla crisi di cui è figlio. In ogni caso non rappresenta alcuna alternativa per i lavoratori e le loro ragioni sociali, di cui peraltro Beppe Grillo non parla. Le strizzate d'occhio ai ricchi evasori di Cortina , il respingimento dei migranti, la richiesta abolizione del valore legale del titolo di studio, il civettamento pubblico con la Lega delle origini, non solo non hanno nulla a che vedere con i salariati ma sono contro il mondo del lavoro e contro gli stessi principi democratici. Mentre i comizi elettorali parmensi sul debito pubblico e sull'euro- estranei peraltro al programma pubblico e formale del Movimento a 5 Stelle- sono azzerati in 24 ore dalle dichiarazioni pubbliche del sindaco grillino eletto che a Parma ha subito rassicurato banche ed industriali invocando “il sostegno di tutti i partiti”. La scelta decisiva di larghissima parte dell'elettorato borghese parmense di centrodestra di votare Beppe Grillo è stata evidentemente una scelta ben riposta. Come è significativa oggi l'attenzione di “sdoganamento” di Sole 24 Ore per “il programma reale” del Movimento a 5 Stelle, esplicitamente distinto dalle “provocazioni elettorali” del comico Guru.
Il Partito Comunista dei Lavoratori, da sempre all'opposizione delle classi dirigenti e dei loro partiti, sarà all'opposizione della giunta Grillina di Parma. Incalzando da subito l' annunciata contraddizione tra promessa di svolta e collaborazione coi poteri forti della città. Più in generale svilupperemo su scala nazionale, innanzitutto tra i lavoratori e i giovani, un'azione di demistificazione del grillismo e delle illusioni che alimenta. A partire dall'intervento quotidiano nelle lotte del lavoro e nei movimenti di massa, cui il grillismo è peraltro del tutto estraneo.
Ma l'avanzata del grillismo è al tempo stesso una lezione a sinistra. O la sinistra italiana, politica e sindacale, unisce nell'azione le proprie forze per una radicale battaglia antisistema, che imponga la propria soluzione alla crisi italiana sul terreno anticapitalistico, o sarà inevitabile che la crisi sociale e politica cercherà e troverà altri sbocchi, sul terreno del populismo equivoco e potenzialmente reazionario. Anche se travestito dai panni innocenti del comico.
Per questo la nostra battaglia perchè le sinistre politiche e sindacali rompano col PD e si battano per un governo dei lavoratori, sarà da oggi, se possibile, ancor più pressante.
Come lo sarà l'impegno a costruire e radicare il Partito Comunista dei lavoratori, come partito della rivoluzione.
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