03/05/12

Fabriano: forum candidati del Resto del Carlino (part.12 - emergenza lavoro) - le risposte del PCL

1 – Secondo lei la crisi industriale è al top o ci attendono tempi ancora peggiori?
Le politiche portate avanti negli ultimi decenni in questo territorio oggi presentano il conto alla comunità e a tutta l’economia reale della città. Delocalizzazioni, industria forzatamente monosettore, mancanza di invesimenti, speculazioni, privatizzazioni: hanno causando un effetto domino che continua a mietere vittime. Fabriano è congelata ed impreparata a reagire. I lavoratori e le loro famiglie sono in ginocchio. Nulla hanno fatto politici e sindacalisti per fermare il tracollo. Gli stessi che oggi si presentano alle elezioni comunali, anche sotto simboli apparentemente di sinistra, sono corresponsabili della tragedia per colpa del loro totale immobilismo. Per questo pensiamo che, continuando a non fare nulla, la crisi può solo a peggiorare. E per lo stesso motivo vi invitiamo i lavoratori a rifiutare le richieste di voto di quelli che li hanno traditi e di votare l'unico Partito che ha sempre denunciato tutto ciò e fatto battaglie e proposte concrete: il Partito Comunista dei Lavoratori 
2 – Come può il Comune, che non è un imprenditore, agevolare e salvaguardare l’occupazione?
L'idea del Comune, l'ente che dovrebbe essere più vicino ai cittadini e quindi più democratico, visto come imprenditore mi fa rabbrividire. Un imprenditore prende delle scelte senza doverne rendere conto a nessuno e cerca di guadagnare dalla sua attività. Il Comune invece dovrebbe essere un gruppo di delegati scelti democraticamente dai cittadini che faccia esclusivamente il bene della popolazione. Detto questo penso che se anche ormai non sarà facile bisogna invertire la rotta del passato: basta una città costruita unicamente intorno alle fabbriche di Merloni ed alla Cartiera. Creiamo alternative con l' ecoturismo, l'agriturismo, la produzione agricola ed enogastronomica. Inoltre continuiamo a ripetere che le aziende che chiudono e licenziano vanno Nazionalizzate senza indennizzo e sotto controllo operaio, riconvertite e rilanciate garantendo i livelli occupazionali. Ed il comune deve fare qualcosa di concreto per questo: coordinare e sostenere i lavoratori in lotta e schierarsi apertamente a favore della Nazionalizzazione. 
3 – Come può il Comune convincere gli imprenditori a non delocalizzare?
Innanzitutto non credo che le altre forze politiche presenti a queste elezioni abbiano intenzione di convincere i loro amici imprenditori a non delocalizzare. Ricordiamo che in passato la giunta regionale di centrosinistra ha addirittura finanziato con i soldi pubblici, spacciandola per "internazionalizzazione industriale", la delocalizzazione all'estero di alcune aziende marchigiane. Ma noi diciamo basta. Basta con questi imprenditori senza scrupoli che aprono aziende, percepiscono fondi pubblici, chiedono il massimo dei sacrifici ai propri lavoratori e poi li scarica senza pietà per andare a sfruttare operai ancor più sottopagati all'estero.Ma l'occupazione della fabbrica e la confisca dei macchinari per gli impenditori che delocalizzano saranno un buon disincentivo! 

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