17/03/13

: Porto Sant’Elpidio, appello per il servizio pubblico postale.


A nome e per conto dell’OS Cobas Poste  riteniamo doveroso metterVi a conoscenza  del progetto che Poste Italiane S.p.A., sta attuando  anche per il nostro Comune, dopo la riorganizzazione del marzo 2011, con la quale, in seguito alla soppressione del servizio il sabato, le zone furono ridotte da 15 a 13, a distanza di poco più di un anno ha ridotto ulteriormente le zone di recapito ed il personale su di esse applicato portandole a 12.
Questa strategia aziendale, che Poste italiane sta attuando su tutto il territorio nazionale, prevede inoltre, la chiusura di molti uffici postali.
Tali azioni stanno recando grave pregiudizio al diritto ad un servizio pubblico di qualità per tutti i suoi cittadini.
 Come lavoratori/utenti impegnati sul territorio,  saremo ben felici di offrire e ricevere un servizio migliore, anche grazie alle nuove strumentazioni che permetteranno per esempio, il pagamento dei bollettini di c/c a domicilio ma, con l’attuazione di questo nuovo progetto, possiamo affermare anticipatamente, che non ci sarà la possibilità di garantire un servizio puntuale ed efficiente ai cittadini.
Da molto tempo Poste è entrata nella logica privatistica, nonostante sia ancora al 100% di proprietà pubblica, ed ogni strategia viene fatta in funzione del raggiungimento del massimo profitto,  non tenendo in alcun conto le esigenze dei cittadini.
Tutta questa attenzione verso gli utili, purtroppo, non va a beneficio della collettività, ma  di un numero sontuoso di dirigenti che in virtù di un accordo del 2008 tra Poste e Federmanager vede il proprio stipendio legato esclusivamente agli utili ottenuti, mentre per  i lavoratori, senza alcun riconoscimento economico, si parla solo di tagli e aumenti di carichi di lavoro che rendono impossibile un servizio di qualità
I riscontri di ciò che affermiamo li abbiamo avuti sul territorio, infatti, è da molto tempo che l'azienda, contravvenendo alla normativa vigente, non provvede alla sostituzione dei portalettere assenti neanche in caso di ferie programmate, (estive o invernali), la qual cosa, oltre alla garanzia della puntualità del servizio, offrirebbe possibilità di lavoro, a tempo determinato,  a qualche giovane disoccupato.
Nonostante la propria evidente responsabilità, l’azienda ignora sistematicamente le giuste lamentele dell'utenza.
Rivolgiamo questo appello per invitarVi a prendere una posizione netta e decisa contro la strategia di Poste italiane S.p.A. per tutelare il servizio, e riportare il cittadino al centro delle strategie aziendali. Sarebbe inoltre opportuna, anche considerando le dimensioni del Comune,  l'apertura di un nuovo ufficio postale.
Vi chiediamo, pertanto, di denunciare personalmente, al vostro sindaco o al prefetto, il disagio di un servizio sempre più scadente, e/o sostenere la nostra battaglia firmando la petizione nei banchetti che allestiremo in Pzza Garibaldi i seguenti giorni
23 e 24 marzo    6 e 7 aprile dalle ore 10 alle ore 14

La civiltà e la qualità della vita di un comune sono direttamente legati ai servizi che offre.


Porto Sant’Elpidio,                                                           il responsabile incaricato
                                                                                        Cobas poste Sciarra Francesco                                                                                                                                                                                                 

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