A nome e per
conto dell’OS Cobas Poste riteniamo
doveroso metterVi a conoscenza del
progetto che Poste Italiane S.p.A., sta attuando anche per il nostro Comune, dopo la riorganizzazione del marzo 2011, con
la quale, in seguito alla soppressione del servizio il sabato, le zone furono
ridotte da 15 a 13, a distanza di poco più di un anno ha ridotto
ulteriormente le zone di recapito ed il personale su di esse applicato
portandole a 12.
Questa
strategia aziendale, che Poste italiane sta attuando su tutto il territorio
nazionale, prevede inoltre, la chiusura di molti uffici postali.
Tali azioni
stanno recando grave pregiudizio al diritto ad un servizio pubblico di qualità
per tutti i suoi cittadini.
Come lavoratori/utenti impegnati sul
territorio, saremo ben felici di offrire
e ricevere un servizio migliore, anche grazie alle nuove strumentazioni che
permetteranno per esempio, il pagamento dei bollettini di c/c a domicilio ma,
con l’attuazione di questo nuovo progetto, possiamo affermare anticipatamente,
che non ci sarà la possibilità di garantire un servizio puntuale ed efficiente
ai cittadini.
Da molto
tempo Poste è entrata nella logica privatistica, nonostante sia ancora al 100%
di proprietà pubblica, ed ogni strategia viene fatta in funzione del
raggiungimento del massimo profitto, non
tenendo in alcun conto le esigenze dei cittadini.
Tutta questa
attenzione verso gli utili, purtroppo, non va a beneficio della collettività,
ma di un numero sontuoso di dirigenti
che in virtù di un accordo del 2008 tra Poste e Federmanager vede il proprio
stipendio legato esclusivamente agli utili ottenuti, mentre per i lavoratori, senza alcun riconoscimento
economico, si parla solo di tagli e aumenti di carichi di lavoro che rendono
impossibile un servizio di qualità
I riscontri
di ciò che affermiamo li abbiamo avuti sul territorio, infatti, è da molto
tempo che l'azienda, contravvenendo alla normativa vigente, non provvede alla
sostituzione dei portalettere assenti neanche in caso di ferie programmate,
(estive o invernali), la qual cosa, oltre alla garanzia della puntualità del
servizio, offrirebbe possibilità di lavoro, a tempo determinato, a qualche giovane disoccupato.
Nonostante la
propria evidente responsabilità, l’azienda ignora sistematicamente le giuste
lamentele dell'utenza.
Rivolgiamo
questo appello per invitarVi a prendere una posizione netta e decisa contro la
strategia di Poste italiane S.p.A. per tutelare il servizio, e riportare il
cittadino al centro delle strategie aziendali. Sarebbe inoltre opportuna, anche
considerando le dimensioni del Comune,
l'apertura di un nuovo ufficio postale.
Vi chiediamo,
pertanto, di denunciare personalmente, al vostro sindaco o al prefetto, il
disagio di un servizio sempre più scadente, e/o sostenere la nostra battaglia
firmando la petizione nei banchetti che allestiremo in Pzza Garibaldi i
seguenti giorni
23 e 24 marzo
6 e 7 aprile dalle ore 10 alle ore 14
La civiltà e la qualità della vita di un
comune sono direttamente legati ai servizi che offre.
Porto Sant’Elpidio,
il responsabile incaricato
Cobas
poste Sciarra Francesco
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