“Perché
ho lasciato Rifondazione? Perché ha smesso da tempo ed in maniera
irreversibile, di rappresentare gli interessi della Classe Lavoratrice!”, lo
afferma Luca Morganti, coordinatore provinciale della neonata sezione
provinciale di Ascoli Piceno del Partito Comunista dei Lavoratori. Luca ha 43
anni, una vita da operaio ed ora purtroppo disoccupato come molti lavoratori
ascolani vittima di una crisi senza precedenti figlia di chiusure e
delocalizzazioni selvagge. Ha militato per gli ultimi sette anni nella sezione
ascolana del PRC, ricoprendo anche il ruolo di tesoriere, e fa parte del
direttivo provinciale delle FLAI-CGIL: ha vissuto quindi dall’interno tutta la
deriva di Rifondazione e conosce i limiti del più grande sindacato italiano.
“Il
PRC è diventato ormai una macchina elettorale che punta esclusivamente
all'inserimento di dirigenti del partito nelle istituzioni borghesi nazionali e
locali e per questo si è reso responsabile di compromessi inaccettabili”, e
continua: “ I dirigenti di rifondazione sono opportunisti, impermeabili ad ogni
critica, fermamente decisi a rimanere al proprio posto a qualunque costo. Molti
iscritti invece (quei pochi che sono rimasti, dato il livello di militanza ridotto
ormai al lumicino) sono purtroppo ridotti a “truppe cammellate” o completamente
“de-ideologizzati”, e non hanno la forza, (tutti i tentativi del passato sono falliti),
di prendere il controllo del Partito. Per questo appoggio senza remore la
battaglia del PCL per costruire un partito che organizzi le forze più valide
del movimento operaio e dia una speranza ai tanti lavoratori, studenti e
disoccupati, che oggi non hanno la possibilità di fornire una risposta adeguata
ai terribili attacchi che il capitale industriale e finanziario sta portando ai
loro diritti!”
Con
preghiera di massima diffusione
Partito Comunista dei
Lavoratori
Coordinamento Provinciale Ascoli Piceno
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