03/01/12

Il trotskismo come vera ed unica alternativa

La rinnovata fiducia che i partiti borghesi hanno riconfermato al governo Monti, il grande capitale che ha “sequestrato la sovranità popolare”, l’intera umanità che sta precipitando in un baratro dove l’unica cosa che conta è il profitto.
Non si può vedere tutto questo solo come scelta politica, ma come una tattica il cui solo scopo è di ingannare le masse, ingabbiare le spinte rivoluzionarie nel paese e nel mondo per sostenere e difendere gli interessi dei banchieri e dell’intero sistema capitalistico.
L’unico sviluppo del marxismo che permette (oggi ancor più di ieri), di non distruggere le diverse correnti del movimento operaio, l’unico sviluppo che non si fa assimilare né capitolare all’avversario di classe, è il trotskismo. Oggi le masse devono comprendere che non è lottando per un programma minimo basato sui singoli aspetti del capitalismo che si potrà trasformare questa società sviluppandola e armonizzandola per i bisogni concreti della popolazione. Oggi in Italia vige la necessità immediata e urgente di fare delle scelte: opposizione alla BCE, non pagare il debito alle banche e nazionalizzarle, opporsi al governo dei banchieri e quindi al governo Monti, opposizione a tutti i partiti che si allineano a questo governo.
Queste sono le scelte, e soprattutto il bisogno che ha il popolo italiano se vuole cercare di non soccombere. Se il popolo vuole sopravvivere, il capitalismo deve perire, non riformando, ma spezzando la macchina di questo Stato per costruirne una nuova. Dobbiamo espropriare gli espropriatori non solo in Italia, ma contemporaneamente nel resto d’Europa e del mondo.
La realtà che ci si prospetta non ammette ulteriori inganni, elusioni del problema o ignoranza da parte di nessuno, ma il semplice fatto di porsi davanti alla “realtà” coerentemente, proponendosi con un programma che si pone all’altezza dei tempi.
Molti dirigenti politici, anche di estrema sinisra, ripetono ogni giorno che non vogliono questo tipo di rivoluzione, preferendo rimanere nell' accezione solo "verbale" di rivoluzione, ma tuttavia restano nei partiti, magari anche quelli simboleggiati da falce e martello, come pedine essenziali ed anzi timonando a destra in questi ultimi due decenni l'intero movimento dei lavoratori.
A questo punto il grosso del lavoro sta ai militanti: o respingete quella parte del vostro passato che era soltanto verbalmente rivoluzionario e diventate sinceramente anticapitalisti, o vi separate dai vostri dirigenti che ostacolano l’azione rivoluzionaria.
Dopo tante promesse date e non mantenute, non si può parlare di “classi lavoratrici non mature”, ma forse si dovrà spiegare perché le loro organizzazioni politiche o sindacali non lo erano. Il risultato è di trovarci oggi con una classe lavoratrice diffidente, incerta, sfiduciata e ingannata. Questi partiti hanno portato al fallimento della sinistra, al fallimento delle loro stesse compagini e politicamente altro non è che l’ennesimo tradimento degli interessi del proletariato.
Il Partito Comunista dei Lavoratori deve ora conquistare, con un lavoro energetico e coraggioso, a fiducia elle classi lavoratrici.
Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez.Ancona-Nucleo Montano

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