27/12/11

Lotteria Ardo: il volantino del PCL

Testo del volantino che il Partito Comunista dei Lavoratori distribuirà in questi giorni tra gli operai dell'Antonio Merloni e i cittadini di Fabriano, sulla terribile "lotteria di capodanno" a cui gli operai, loro malgrado, sono costretti a partecipare per sperarare di "vincere" un posto di lavoro!


“RITENTA SARAI PIU’FORTUNATO!”
E’ il risultato della macabra lotteria di Capodanno per 2000 operai dell’Ardo
Con l’ennesimo ricatto, ai lavoratori dell'Ardo è stata imposta la scelta tra la padella o la brace: l'assunzione per 700 operai  da parte della QS ed un futuro nero per gli altri 2000, oppure andare incontro a prospettive negative per tutti i 2500 operai. Scegliendo la prima opzione si sono svenduti alla famiglia Porcarelli (propaggine merloniana) tre immensi stabilimenti e macchinari annessi con la promessa di pochi posti di lavoro: 350 nel fabrianese e 350 in Umbria, al posto dei 3000 di una volta. Inoltre i debiti della società vengono scaricati interamente sulle piccole aziende artigianali dell’indotto e sui loro dipendenti.
Di fronte a questo dramma le risposte sono state del tutto insufficienti. I "sindacalisti" di professione si sono affrettati a “tenere buoni” gli operai millantando posti sicuri per tutti: ma oggi molti di coloro che vi hanno creduto sono rimasti delusi! Alcuni personaggi del movimento operaio fabrianese hanno avanzato proposte, seppure lodevoli, ma disorganiche e per niente risolutive: come le "quote rosa" o i corsi di formazione per gli esclusi.
La crisi economica globale ed il fallimento tutto marchigiano del monosettore di monopolio merloniano, necessitano di soluzioni più radicali e risolutive. Lo spazio per pagare, con i soldi dei lavoratori stessi, anni di cassaintegrazione, condannando gli operai ad un “ozio” forzato senza futuro, si è notevolmente ristretto. Lasciar cadere, senza paracadute alcuno, i lavoratori dell’indotto non è giusto né sostenibile. Questo inquietante “mors tua vita mea” tra operai non è accettabile. Lo smembramento di grandi aziende come l’Ardo, con la vendita delle “good company” e la soppressione delle “bad company” non hanno mai portato a nulla di buono e rende impossibile qualsiasi futuro rilancio industriale.
 PER QUESTO CHIEDIAMO v
£    che le aziende che dichiarano fallimento o fuggono all’estero passino immediatamente nelle mani dello Stato, gratuitamente e sotto controllo operaio. Come, tra l’altro, previsto anche dalla Costituzione

£    che gli ammortizzatori sociali previsti per le grandi aziende vengano estese al piccolo indotto che è il primo a fare le spese di questa crisi

£    che i fondi spesi per la cassa integrazione, spesso abusata ed ormai “infinita”, vengano impiegati per il mantenimento effettivo dei posti di lavoro ed il rilancio industriale del distretto: non per pagare gli stipendi con i soldi pubblici al posto del datore di lavoro, né per prolungare l’agonia e posticipare il più possibile lo “scoppio” della rabbia, sperando che nel frattempo i bollenti spiriti si siano freddati

£    Che i criteri per l’assegnazione dei nuovi posti di lavoro siano decisi e concordati tra i lavoratori, non imposti dalla nuova direzione

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Regionale Marche

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