COMUNICATO STAMPA:
Il presente misero dei nostri territori va contrastato opponendosi ai lauti profitti di pochi ottenuti contro l’interesse di tutti. La Faber è una multinazionale che ha bilanci in attivo ma, con la scusa della crisi, delocalizza speculando sulle condizioni lavorative ed i bassi stipendi nei paesi in via di sviluppo. Tutto ciò per la continua ricerca di maggiori profitti economici, alla faccia di qualsiasi giustizia sociale.
In questo contesto è del tutto pleonastico l’operato di alcuni sindacati che continuano a mobilitare i lavoratori solo per rivendicare gli ammortizzatori sociali che già spettano loro di diritto. E del tutto inaccettabile è l’aver permesso ai faccendieri della Faber di mettere gli operai di Sassoferrato contro quelli di Fossato di Vico in uno squallido “mors tua, vita mea”.
“I sindacati dovrebbero schierarsi sempre e comunque dalla parte dei lavoratori, i sindaci e le Istituzioni dovrebbero prendersi l’onere di respingere questo attacco padronale e garantire un futuro per i propri cittadini”, lo sostiene Youri Venturelli (del Partito Comunista dei Lavoratori ed anch’egli operaio in cassa integrazione), e precisa: “Non solo per la tutela dei lavoratori della Faber, ma per la salvaguardia del territorio e della stragrande maggioranza dei suoi abitanti, che siano essi operai, artigiani, piccoli commercianti, agricoltori etc.”
Per questo il Partito Comunista dei Lavoratori chiede:
· Occupazione della fabbrica ad oltranza volta a bloccare la delocalizzazione ed impedire la svendita dei capannoni e dei macchinari.
· Espropriazione, per fini di interesse generale (come da art.42 e 43 della Costituzione), e nazionalizzazione della Faber senza indennizzo e sotto controllo operaio.
· Non subire alcun ricatto: unificare tutte le vertenze dei nostri territori riappropriandoci del lavoro e della dignità.
· Uno sciopero generale di tutte le categorie del territorio in favore degli operai della Faber ed in solidarietà alla loro causa.
Per fare ciò tutti i lavoratori della Faber, quale sia il loro stabilimento di provenienza, debbono restare uniti e lottare fino alla vittoria della vertenza, senza farsi abbagliare dagli “specchietti per le allodole” che la multinazionale, d’accordo con politici locali e sindacati padronali, metterà sul cammino della protesta.
Con preghiera di massima diffusione
Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Provinciale Ancona
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