18/11/10

Fabriano: Cartiere Miliani a rischio!

Di seguito la rassegna stampa sulla questione delle Cartiere Miliani di Fabriano (AN) sollevata dal Partito Comunista dei Lavoratori delle Marche

Dal quotidiano "Resto del Carlino-Quotidiano Nazionale" del 17/11/2010
(cliccare sull'immagine per ingrandire)


Dal quotidiano "Corriere Adriatico" del 18/11/2010

E’ a rischio l’autonomia delle Miliani

Fabriano “La costituzione di una holding metterà in pericolo la nostra storica azienda?”. A chiederselo e a chiederlo alle istituzioni e ai soggetti coinvolti è il Partito comunista dei lavoratori in riferimento a ipotetici sviluppi della situazione concernente le Cartiere Miliani. “L’imminente processo di accentramento, con la possibile costituzione di una holding per l’intera società Fedrigoni Group, in cui le cartiere dovranno tramutarsi, diciamo così, in una ‘controllata’ – sottolinea il Pcl – alimenta il pericolo per la tenuta occupazionale del prestigioso complesso industriale fabrianese. E’ opportuno evidenziare che con il progetto ipotetico di una holding, forse le Miliani rischiano di perdere, dopo il marchio, anche lo storico nome”. Siamo nel campo dell’incertezza, magari anche del sentito dire, ma il Pcl pretende un ben diverso atteggiamento da parte delle forze sindacali.

“Non sappiamo con precisione cosa bolle in pentola – aggiunge il Pcl – l’unica cosa certa è il vergognoso silenzio del sindacato confederale, il quale, oltre a non porre nessun interrogativo sui futuri assetti societari delle Miliani, tollera tranquillamente e senza battere ciglio il clima di intimidazioni diffuso da certi dirigenti di questa realtà industriale”. Stando a voci autorevoli, le Cartiere Miliani starebbe per cambiare la ragione sociale, ma il marchio storico, in sostanza, resterebbe immutato. Tutto ciò, però, non riesce a tranquillizzare il Pcl, almeno finchè non si saprà con certezza i risvolti autentici e le precise conseguenze di questa decisione. “Il fatto che si crei una holding – chiede il Pcl – non mette in qualche modo in pericolo la storica azienda fabrianese? E perché i sindacati confederali non dicono nulla in merito a questa operazione? Cosa c’è dietro?”.



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