08/11/10

La nostra violenza o la loro?

Benchè vogliano farcelo credere, le proteste -anche radicali- per difendere i diritti dei lavoratori (italiani o immigrati che siano) da chi scippa loro ogni speranza di futuro, non può essere paragonata alla violenza poliziesca che il Governo e i grandi Capitalisti stanno esercitando per mettere a tacere -inutilmente- i tanti focolai di protesta che stanno incendiando il Paese. Gli ultimi due casi, di seguito descritti, ne sono un lampante esempio.


Fatto gravissimo oggi, 4 novembre 2010,  alla Same di Treviglio:
un dirigente della Same investe ai cancelli un delegato della Fiom

Stamattina durante il presidio organizzato dalla RSU Fiom della Same di Treviglio, un dirigente dell'azienda, Angelo Ripamonti, forzando i picchetti con l'automobile, ha volutamente investito un delegato della Fiom Cgil. Ora il delegato è ricoverato in pronto soccorso all'ospedale di Treviglio.
I fatti sono accaduti verso le 9 e un quarto. Ancora più grave è il fatto che il dirigente, subito dopo aver investito il delegato, non ha prestato soccorso e anzi ha avuto l'arroganza di minacciarlo, chiedendo nome cognome e numero di matricola.
Ecco chi sono i veri violenti! Questo è il clima che ha creato Same in queste settimane.
I lavoratori della Same erano in presidio di fronte ai cancelli dell'azienda per protestare contro la decisione dell'azienda di interrompere il tavolo della trattativa per il rinnovo del contratto aziendale. Dopo i fatti accaduti il 30 settembre scorso, infatti, l'azienda ha scritto tramite Confindustria di Bergamo una lettera al segretario della Fiom di Bergamo, dichiarando che non è disponibile a riaprire il tavolo di trattativa, fino a quando non saranno presi provvedimenti contro il funzionario della Fiom che segue l'azienda e i delegati della Rsu Fiom. Per riaprire il tavolo della trattativa, la Rsu Fiom e i lavoratori della Same sono in mobilitazione da giorni.
La posizione dell'azienda è infatti inaccettabile e quanto accaduto oggi gravissimo.
A nome di tutta la Fiom Cgil di Treviglio esprimo piena e totale solidarietà al delegato vittima degli incidenti di stamattina.
A fronte della gravità di quanto accaduto, chiedo alla direzione della Same di prendere urgentemente provvedimenti contro il dirigente responsabile del gravissimo fatto avvenuto stamattina.

Simone Grisa (Fiom Cgil Treviglio) e la RSU Fiom Same



Aggressione poliziesca a Brescia (8 Novembre 2010)

L’aggressione poliziesca a Brescia contro il presidio di solidarietà ai migranti rivela una volta di più la natura reazionaria del governo. Lavoratori migranti supersfruttati, privati di diritti, e per di più truffati dallo Stato, ricevono dallo Stato manganellate e minacce. E’ inaccettabile. Il PCL esprime la piena solidarietà ai compagni aggrediti e chiede l’immediato rilascio degli arrestati. In galera dovrebbero finire gli sfruttatori dei migranti , non chi li difende. E’ sempre più necessario e urgente generalizzare la rivendicazione del permesso di soggiorno a tutti i lavoratori migranti per difendere la loro dignità e impedire che vengano usati come arma di ricatto contro i lavoratori italiani. E’ necessario che tutte le sinistre politiche, sindacali, associative promuovano attorno a questa rivendicazione una specifica vertenza nazionale capace di unire innanzitutto in una lotta vera e continuativa, l’insieme dei lavoratori immigrati.
Susanna Camusso dovrebbe occuparsi di questo, invece che appellarsi all’improbabile umanità di un ministro di polizia come il leghista Maroni. Di cui vanno chieste semmai le dimissioni.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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