12/05/10

Vogliamo un PD nucleare!


Escono allo scoperto i nuclearisti "democratici". Riprendiamo dal "Riformista" la loro lettera a Bersani. Sono studiosi, docenti universitari, manager. Vogliono "rinverdire" (si fa per dire) la "gloriosa" tradizione industrialista e nuclearista del PCI pre-Chernobyl. Si offrono di fare da testa d'ariete del fronte nuclearista verso l'opinione pubblica, in particolare quella progressista e di sinistra, al posto degli impresentabili personaggi del governo Berlusconi (Scajola insegna...) e dell'industria nostrana dell'atomo.
I toni e gli argomenti che utilizzano sono i soliti vecchi ritornelli in stile scientista e tecnocratico: chiedono con toni da vittime che "non si chiuda pregiudizialmente" al nucleare ma che si apra una discussione e un confronto nel partito e nel Paese sui problemi energetici – che è esattamente quello che hanno sempre chiesto gli oppositori dell'atomo, perché (sta qui il punto su cui l'appello sorvola) il ritorno al nucleare è già stato deciso dal governo Berlusconi senza discussioni in sede parlamentare e senza aprire confronti di alcun tipo nel Paese, tanto meno sui temi dell'energia o dei rischi, e oggi il nucleare è meramente una "scelta imposta", ma su questo l'appello non spende una parola... Accusano di "tecnofobia" e di "spirito antiscientifico" chi si oppone al ritorno del nucleare – quasi che lo spirito scientifico sia un'esclusiva loro, ignorando gli appelli e le prese di posizione in senso opposto di eminenti studiosi e scienziati. Si nascondono dietro l'esigenza di ridurre le emissioni di CO2 – senza fare i conti col fatto che proprio il ritorno al nucleare comporterebbe per l'Italia un ritardo di vent'anni nella riduzione delle emissioni di gas serra...
In verità non rispondono realmente a una sola delle argomentate contestazioni in materia di costi finanziari, sicurezza, rischi, impatto sociale, opzioni energetiche alternative, inutilità a rispondere ai problemi climatici ecc. formulate negli ultimi anni da coloro che si oppongono alla "rinascita" atomica (rinascita che per ora è, in ogni caso, anche a livello mondiale, più un progetto insidioso che una realtà marciante...). Si limitano a citare Barack Obama e a fare l'elenco dei paesi che ancora utilizzano il nucleare e a chiedere di non essere tagliati fuori dall'affare... (Per una risposta più argomentata rinvio ai link e alle annotazioni che mi riservo di accludere in calce all'appello).

Tiziano Bagarolo

Partito Comunista dei Lavoratori


Pubblichiamo qui di seguito la lettera che un nutrito gruppo di intellettuali, scienziati, imprenditori, parlamentari, hanno spedito a Bersani, chiedendogli che il Pd non chiuda la porta all'energia nucleare, che non ceda a una tentazione demagogica e antiscientifica, e lo invita [clicca qui per continuare...]

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