07/05/10

Politica "ad Partitum"


In questi giorni il panorama politico nazionale è letteralmente occupato dalle vicende interne e dalla grande e profonda spaccatura che si sta consumando dentro il PDL. Di fatto la spaccatura tra l’egemone Berlusconi e la pecorella smarrita Fini delineano una precisa linea della vera natura del primo partito italiano: la totale assenza di democrazia e di confronto politico-culturale. La mossa del presidente della Camera di creare una corrente interna di minoranza che si contrapponga in maniera legittima allo strabismo politico del suo principale condottiero, mette di fatto sul piatto la crisi che si può creare tra Berlusconi e Bossi, vero perno dell’alleanza di centro-destra che purtroppo governa il nostro paese. Per il cavaliere perdere l’alleanza con il leghista per causa di un capriccio di Fini segnerebbe la fine del potere e del consenso nazionale e territoriale che tanto si vanta di avere. Perdere l’alleanza con il primo partito del nord in molte regioni significherebbe mettere in discussione tutto il suo progetto politico che mira decisamente al presidenzialismo ed alla legittimazione del decreto sul legittimo impedimento che potrebbero tutelarlo in maniera incondizionata in tutti i processi a cui è chiamato a rispondere e per i quali rischierebbe soggiorni forzarti in qualche struttura carceraria per colpa di qualche magistrato "eversivo e comunista".

Tutti questi clamorosi risvolti all’interno del PDL avvengono chiaramente a fronte di una opposizione inconsistente in preda anch’essa a vicende interne che pesantemente segnano le continue sconfitte elettorali nelle ultime elezioni dalle europee fino alle regionali. Non entro nel tema specifico nel pd perché non basterebbero dieci fogli del nostro piccolo organo di stampa, penso ed è evidente che le vicende all’interno del pdl stanno avvenendo in maniera, se cosi si può definire, tranquilla perchè l’opposizione non riesce a far sentire il fiato sul collo a questo governo reazionario conservatore liberale che non sta affrontando in maniera decisa e concreta le vere necessità dei lavoratori e delle loro famiglie dovuto anche dal fatto che la linea politica del PD - IDV e dei suoi alleati in molte regioni (come PRC-PDCI-SEL), è praticamente uguale sui contenuti e sulle idee. Il partito di Bersani mai potrà prendere le distanze dalla crisi del sistema capitalistico, che ci sta portando alla rovina e che sta impoverendo sempre di più le famiglie dei operai e contemporaneamente sta aumentando i profitti dei grandi capitali,perche esso è uno dei primi sostenitori di questo sistema avariato delle banche dei grandi gruppi industriali……

Per tutta questa serie di motivi oggi più che mai è necessario costruire un blocco duro di lotta che si contrapponga al decantato bipolarismo che rappresenta le caste ed emargina le ragioni dei lavoratori. Come Partito Comunista dei Lavoratori abbiamo avanzato proposte concrete alla Federazione della Sinistra non ricevendo purtroppo alcuna risposta concreta di lotta unitaria a tutela della libertà e della democrazia nel nostro paese. Noi non ci fermeremo e pensiamo che l’unica strada giusta e coerente sia quella che abbiamo intrapreso circa tre anni fa e cioè quella di costruire il partito che non c’è! Un movimento di lotta di classe in continuo movimento ed in costante opposizione ai grandi potentati ai banditi della politica che sempre di più stanno prendendo piede nelle nostre istituzioni.

Mauro Goldoni
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona

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