11/02/10

Noi censurati, loro condannati

Il Partito Comunista dei Lavoratori sta lottando in tutto il paese contro un sistema elettorale antidemocratico, giacché è assurdo ed abnorme il numero di firme da presentare e raccogliere in cosi poco tempo, paradossalmente il doppio delle elezioni politiche e di quelle europee!
Il garantismo bipartisan, portato avanti per la tutela della casta dominante, riesce sempre in un modo o nell’altro a nascondere nei più bui bassifondi, la libertà di espressione dei lavoratori, dei singoli cittadini e di tutti coloro che vogliono essere ascoltati.
Tutte le associazioni, i partiti, i comuni cittadini che sono animati da un sincero senso democratico devono impegnarsi in prima persona affinché possa nascere qualcosa di nuovo in questo paese dove insiste a signoreggiare uno squallido scenario politico.
Il PCL, denuncia con forza che: in un paese democratico la “libertà di espressione” (intesa non solo come libertà di parlare al vento, ma come garanzia di spazi per poter comunicare con l'intera società) non deve essere repressa e boicottata, ma deve assolutamente essere “un diritto insindacabile!”, se i cittadini non usciranno da questo silenzio, rimarranno sempre dei perfetti sudditi di un governo autoritario.
Diritti, libertà e dignità sono spariti, sono rimaste parole vuote e usate saltuariamente da qualche eletto di turno per agguantare consensi e lascia passare (semplice propaganda).
Dopo aver salvato le banche e messo al riparo i poteri forti, dopo aver pagato con i nostri soldi il fantastico e inarrivabile sistema capitalistico, siamo passati ad un crollo verticale dei consumi e licenziamenti in massa.
Prima di andare al voto, a fine marzo, i nostri nuovi signori dovranno spiegarci che differenza c’è tra una democrazia e una dittatura?! Se dobbiamo essere sottomessi ai poteri forti, si dica apertamente: così eviteremo di fare altre polemiche quando il debito pubblico crescerà a dismisura oltre quello che già è (2.000 miliardi), eviteremo di indignarci quando i tagli al “sociale”, saranno di nuovo l’unica strada possibile per risanare un capitalismo che ha fatto dello sfruttamento della popolazione i suoi pilastri cui poggiarsi.
"La differenza fra una democrazia e una dittatura è che in democrazia" (con tutti i limiti del sistema elettoralistico-borghese) "prima voti e poi prendi ordini; in una dittatura non devi perdere tempo a votare" (Charles Bukowski).
Non sarà certo il PDL o la Lega a portarci fuori da questo baratro visto le loro politiche a noi tutti note. Non sarà neanche il PD in quanto si tratta di un partito compiutamente borghese che sa di non poter tornare al governo, per rappresentare gli interessi della borghesia, senza recuperare una quota dispersa di voto operaio. Nè ci penseranno PRC e PDCI, in tutta Italia invischiati col PD e UDC, e solo dove quest'ultimi li hanno malamente cacciati, si presentano, loro malgrado, separatamente. La formula del centrosinistra serve unicamente a subordinare i lavoratori al capitale.
L’autonomia dai governi di centrodestra e centrosinistra è una condizione decisiva per il movimento dei lavoratori. Il Partito Comunista dei Lavoratori continuerà a bettersi per una coerente politica e prospettiva di classe.
Nel frattempo che continuiamo a votarci ad una “INDIFFERENZA” che sta travolgendo tutto e tutti, lasciando “diritti, libertà e dignità” chiuse in un cassetto, ecco i rappresentanti italiani che si adopereranno a risolverci la crisi:
Berruti Massimo Maria (FI): condannato in via definitiva a 8 mesi per favoreggiamento. Bonsignore Vito (Udc – Parlamento Europeo): condannato definitivamente a 2 anni per tentata concussione nello scandalo delle tangenti per il nuovo ospedale di Asti. Borghezio Mario (Lega Nord – Parlamento Europeo): condannato in via definitiva per incendio aggravato da “finalità di discriminazione”, per aver dato fuoco ai pagliericci di alcuni immigrati che dormivano sotto un ponte di Torino, a 2 mesi e 20 giorni di reclusione commutati in 3.040 euro di multa. Bossi Umberto (Lega Nord): condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per 200 milioni di finanziamento illecito dalla maxitangente Enimont. Cantoni Giampiero (FI): ha patteggiato 2 anni di reclusione per corruzione e concorso in bancarotta e risarcito 800 milioni di lire. Carra Enzo (PD): una condanna in via definitiva per false dichiarazioni al pubblico ministero. Per i giudici, Carra è un falso testimone che, con il suo «comportamento omertoso» e la sua «grave condotta antigiuridica», ha tentato di «assicurare l’impunità a colpevoli di corruzione, falso in bilancio e finanziamento illecito» nel caso Enimont. Parola del Tribunale e della Corte d’Appello di Milano, nonché della Cassazione, che l’hanno condannato prima a 2 anni e poi a 1 anno e 4 mesi (grazie allo sconto del rito abbreviato) di carcere.Ciarrapico Giuseppe (PDL): è stato condannato a 3 anni definitivi per il crack da 70 miliardi della Casina Valadier (ricettazione fallimentare) e ad altri 4 e mezzo per il crack Ambrosiano (bancarotta fraudolenta). De Angelis Marcello (AN): condannato in via definitiva a 5 anni di carcere per banda armata e associazione sovversiva come dirigente e portavoce del gruppo neofascista Terza Posizione. Dell’Utri Marcello (FI): condannato definitivamente a Torino a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frodi fiscali nella gestione di Publitalia (reato per cui fu arrestato per 18 giorni nel maggio 1995 e poi patteggiò la pena in Cassazione). Farina Renato (FI): Farina patteggia una pena di 6 mesi di reclusione per favoreggiamento nel sequestro di Abu Omar, l’imam egiziano rifugiato in Italia, sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003 dalla Cia con l’aiuto del Sismi, trasportato nella base americana di Aviano e di lì deportato in Egitto, dove fu torturato per sette mesi.La Malfa Giorgio (FI-PRI): condannato definitivamente a 6 mesi per il finanziamento illecito della maxitangente Enimont.Maroni Roberto (Lega Nord): condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale durante la perquisizione della polizia nella sede di via Bellerio a Milano. Nania Domenico (AN): arrestato per 10 giorni e poi condannato in via definitiva a 7 mesi per lesioni personali legate ad attività violente nei gruppi giovanili di estrema destra (fatti dell’ottobre ’69, sentenza emessa nel 1977 e divenuta definitiva nel 1980). Naro Giuseppe (UDC): condannato in primo grado a 3 anni e in Cassazione a 6 mesi definitivi di reclusione (erano 3 anni in primo grado) per abuso d’ufficio nel processo per l’acquisto con denaro pubblico di 462 ingrandimenti fotografici, alla modica cifra di 800 milioni di lire.Papania Antonio (PD): il 24 gennaio 2002 ha patteggiato davanti al gip di Palermo una pena di 2 mesi e 20 giorni di reclusione per abuso d’ufficio. Sciascia Salvatore (FI): condannato definitivamente a 2 anni e 6 mesi per aver corrotto alcuni ufficiali e sottufficiali della Guardia di finanza.Tomassini Antonio (FI): medico chirurgo, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni di reclusione per falso. Berlusconi Silvio (PDL): 2 amnistie (falsa testimonianza P2 e falso in bilancio Macherio); 1 assoluzione dubitativa (corruzione Gdf, falso bilancio Medusa); 1 assoluzione piena (corruzione giudici Sme-Ariosto); 2 assoluzioni per depenalizzazione del reato da parte dello stesso imputato (falsi in bilancio All Iberian, Sme-Ariosto); 8 archiviazioni (6 per mafia e riciclaggio, 2 per concorso in strage); 6 prescrizioni (finanziamento illecito a Craxi con All Iberian; falso in bilancio Macherio; falso in bilancio e appropriazione indebita Fininvest; falso in bilancio Fininvest occulta; falso in bilancio Lentini; corruzione giudiziaria Mondadori); 3 processi in corso: Telecinco (falso bilancio, frode fiscale, violazione antitrust spagnola), caso Mills (corruzione giudiziaria), diritti Mediaset (appropriazione indebita, falso bilancio, frode fiscale), Saccà (corruzione); 1 indagine in corso (istigazione alla corruzione di alcuni senatori). Questi sono i condannati in via definitiva. Abbiamo tralasciato gli inquisiti per ovvi motivi di spazio.

Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori
(Sez.Ancona-nucleo montano)

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