18/02/09

Solidarietà contro i licenziamenti della Hugo Boss

Macerata, 18/02/2009
Comunicato Stampa
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Coordinamento Regionale Marche

Il Partito Comunista dei Lavoratori delle Marche esprime pieno appoggio e solidarietà ai 49 lavoratori ( operai e impiegati ) della Hugo Boss di Morrovalle, colpiti dalla messa in mobilità da parte della multinazionale. Ancora una volta grazie alle leggi del precariato sostenute negli ultimi 20 anni indifferentemente dal centro destra e dal centro sinistra si scaricano i costi della crisi sul mondo del lavoro, attraverso massicci tagli del personale che minano alla base il diritto fondamentale ad un lavoro stabile e garantito. Il tutto a sullo sfondo minaccioso di una recessione che anche nella nostra Regione sta portando a piene mani cassa integrazione, mobilità e licenziamenti in decine e decine di aziende e fabbriche. Anche in questo caso l’eliminazione dei cosiddetti esuberi avviene all’interno della consueta e inaccettabile strategia della esternalizzazione delle varie fasi di lavorazione ( modelleria, prototipia e sviluppo delle calzature) e della riduzione dei costi ( compressione di salari , minori tutele, ecc.). Ma anche i 127 lavoratori risparmiati oggi dalle forbici della Hugo Boss non possono guardare con serenità e fiducia al proprio futuro e a quello delle proprie famiglie. Ciò che avviene ai loro compagni è esattamente quello che potrà avvenire un domani a loro stessi. E cosi proprio lo stesso giorno in cui Fabrizio Donnari, Presidente dei calzaturieri di Confindustria parlava del sistema calzaturiero come di una “ossatura integra” un’altra tegola si abbatteva sui lavoratori di Macerata, cosi come ad Ascoli , a Fabriano, a Fermo. Occorre dire basta a questa ennesima vergogna di una filosofia che ribadisce spudoratamente i criteri basilari del sistema capitalistico: sfruttamento della forza lavoro con l’obiettivo del massimo profitto e la socializzazione delle perdite. Occorre un segnale di svolta a tutto il territorio, occorre opporsi con forza alla messa in mobilità, vale a dire ai licenziamenti.
Che nessun accordo venga firmato dalle organizzazioni sindacali senza il pieno mandato
degli interessati.
Che si formi un comitato di lotta unitario, perché solo il coinvolgimento di tutti i lavoratori può ottenere dei risultati concreti attraverso la lotta.Lanciamo un appello a tutte le forze sindacali, sociali e politiche affinché non si consumi nel silenzio e nell’indifferenza l’ennesimo torto al mondo del lavoro.

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