23/02/09

La legge è uguale per...noi

Una volta c’era la legge del più forte. Ora quella del più ricco o, se preferite, del più furbo.
Il 17 febbraio il tribunale di Milano ha emesso una sentenza che in ogni altra democrazia borghese occidentale avrebbe fatto cadere anche il più solido dei governi: l’avvocato David Mills è stato condannato per aver preso 600.000 euro di mazzetta da un fidato faccendiere di Berlusconi, per mentire e proteggere quest’ultimo in un processo a suo carico.
La sentenza non ha certo riempito le prime pagine dei giornali, ormai quasi tutti gestiti da una cupola paramafiosa.
Berlusconi ovviamente è stato coimputato nel processo con gravi accuse di corruzione, ma poi è arrivato il “Lodo Alfano” che concede l’immunità al Presidente del Consiglio e se l’è cavata per l’ennesima volta.
A dicembre i giudici avevano formalmente accusato Mills di essersi lasciato corrompere, nel 2000, per testimoniare il falso in due diversi processi del ’97 e ’98, relativi a società offshore che lui stesso aveva creato per conto di Fininvest. Mills, in cambio di denaro, ha nascosto al tribunale, testimoniando il falso, che le aziende appartenessero a Berlusconi.
L’avvocato britannico è stato condannato a quattro anni e mezzo, ma probabilmente non sconterà la pena (comunque domiciliare) perché nel 2010 scadono i termini del processo e lui aspetta ancora due gradi di giudizio.
Come al solito il silenzio di quella che dovrebbe essere l’opposizione è stato assordante: tutto il PD era impegnato nelle lotte intestine per la presa del potere. Così invece di circondare Palazzo Chigi pretendendo lo scalpo del governo hanno sollevato le solite, timidissime critiche di rito, giusto per dimostrare di guadagnarsi il pane!
E’ ora di rompere ogni alleanza con gli alleati di Berlusconi! Di creare una vera opposizione dai chiari connotati di classe ed anticapitalisti, che riorganizzi e funzioni da punto di riferimento per la lotta sociale nel nostro paese.
Prc e Pdci, con il loro atteggiamento ambiguo, da una parte criticano il PD e poi ci si alleano, appoggiando i suoi candidati a tutti i livelli, dalle regioni al comune del paese più sperduto. Si rendono così complici (più o meno volontariamente) di un continuo precipitare della condizione dei lavoratori italiani, di cui anche il funzionamento arbitrario e discriminatorio della legge è un grave sintomo.
Questo sistema giuridico non ci piace e noi lotteremo finche non ce ne sarà uno univoco ed egualitario, che non scelga come capri espiatori solamente gli immigrati o i ragazzi dei centri sociali, ma che colpisca soprattutto i potenti, i mafiosi, i corrotti che speculano sulla vita delle persone.
Senza giustizia sociale non ci sarà mai vera giustizia

Titto Leone

Nessun commento: