08/02/09

La Favola de "l'indisponibilità del bene vita"


L’argomentazione usata in questi giorni dagli affaristi della P2, della Mafia e del Vaticano (che purtroppo ci governano) per giustificare di fronte alle masse il loro atteggiamento oscurantista nella questione “Englaro”, è, non solo non condivisibile, ma del tutto pretestuoso! In realtà quello che sta accadendo è che Lor Signori, che si sono recentemente svelati per quello che sono - ovvero oppressori senza scrupoli, disposti a negare le cure mediche agli extracomunitari usando le minacce -, stanno cercando di accreditarsi alle burocrazie ecclesiastiche ed alla parte più retrograda e bigotta del paese attraverso una questione che, al contrario di molte altre, non costa nulla all’oligarchia dominante né in termini economici né ideologici.

Al contrario di quello che vogliono farci credere la loro Carità Cristiana non è inamovibile, ma anzi molto duttile a seconda delle convenienze contingenti! Sulla Guerra in Iraq ed in Afghanistan, sui continui omicidi di civili - in particolare bambini - a Ghaza, e sull’atteggiamento verso gli extracomunitari, i Rom, i Clochard, il Governo non ha certo ascoltato la voce di Dio (a volte neanche quella del Papa) e non si è fatto certo scrupoli etici. E’ più facile, per loro, svolgere il ruolo di moralizzatori a spese di una povera donna, ormai ridotta a vegetale, ed alla sua famiglia. Questo, tra l’altro, ci deve far riflettere sulla falsità di alcune dottrine ultraliberiste, in voga ancora oggi in alcuni ambienti radicali o della sinistra, che vedono la Religione ed il Capitalismo come due poteri contrastanti, con il primo che cerca di predominare il secondo, da difendere a spada tratta. Ci appare palese come invece la “sovrastruttura religiosa” sia connaturata alla “struttura” capitalistica, che anzi cerca questo connubio servendosene quando ne ha più bisogno.

Quando ci dicono che la vita è un bene indisponibile commettono, coscientemente, un banale errore tautologico: loro intendono infatti indisponibile per chi la vive, ma non per Preti, Politicanti e Propagandisti borghesi! Il padre, la madre, gli amici di Eluana non hanno diritto di parlare. Le sue stesse volontà - accertate in sede giudiziaria da tre gradi di giudizio - non contano nulla. Al contrario quello che dicono il Papa e i suoi scagnozzi, uno sparuto gruppo del Movimento per la Vita, il Giornale di Berlusconi ed il Foglio di Ferrara, diventano in poche ore Decreto Legge per imporre la non-morte a quella povera creatura. E siccome il Presidente della Repubblica, per la prima volta da quando ricopre la sua carica, decide di fare il suo lavoro e non firma, ora si andrà in aula e si porrà la fiducia per velocizzare i tempi, azzerare il dibattito parlamentare e abbattere i “Falchi Tiratori”.

Di fatto la legge che vogliono promulgare non sarà una legge sul Testamento Biologico (atto da compilare quando si è ancora in salute, in cui ognuno di noi potrebbe esprimere inequivocabilmente la propria volontà di sottostare o no a determinati accanimenti terapeutici), ma una legge che mette in mano a Governo e Clero il futuro di chiunque venisse a trovarsi in condizioni simili a quelle della Englaro. Si andrà quindi contro la Costituzione italiana e la Dichiarazione Universale dei Diritti del Malato, che sanciscono entrambe la possibilità di scelta senziente di rifiuto di particolari terapie da parte del paziente. Il tutto è piuttosto inquietante: non so voi, ma io preferirei affidarmi ai miei amici o familiari, piuttosto che a protocolli medici forzati decisi dal Cardinale Ruini di concerto con Gasparri e La Russa!

Altra dissertazione fittizia è quella classica della “naturalità”, usata già molte volte contro i diritti dei LGBT e contro la libertà sessuale dei giovani. Loro, che prendono in considerazione la “natura” solo quando serve a farli arricchire sfruttandola e distruggendola, sostengono che nel caso in questione non si tratta di cure mediche ma di sostenere “naturalmente” funzioni vitali basiche come cibo, acqua, respirazione. Cosa c’è di “naturale” nel tenere una persona, con diagramma cerebrale piatto, in vita per diciassette anni attraverso un’alimentazione e un’idratazione forzata? Addirittura meno degli altri assurdi precetti a cui ci abitua quotidianamente la chiesa Cattolica.

Perciò la Favola de ”l’indisponibilità del bene vita” finisce qui e porta con se una morale piuttosto evidente: nel regime capitalistico/imperialista/clericale vigente oggi nel nostro paese, non solo non abbiamo alcuna possibilità di autodeterminazione, ma non siamo padroni delle nostre vite neppure quando queste hanno definitivamente abbandonato o stanno per abbandonare il nostro corpo!

Titto Leone

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