21/02/09

Assolto Luigi Tosti, colpevole di libertà di pensiero

Il Partito Comunista dei Lavoratori delle Marche esprime la sua più sentita solidarietà al magistrato Luigi Tosti di Camerino, ingiustamente perseguitato per non essersi piegato di fronte all'assurda presenza dei simboli clericali imposta anche nei luoghi più alti della nostra vita sociale. Come a ricordarci la nostra schiavitù ideologica il crocifisso pende ancora oggi inesorabile sulla testa dei nostri bambini e dei nostri malati, nelle aule giudiziarie e negli uffici pubblici.
Ma, prima ancora che dai muri, bisogna strapparlo dal futuro dei nostri figli, che in tutti i modi cercano di omologare (persino attraverso la scuola).
Per ora esprimiamo la nostra (parziale) soddisfazione per la conclusione della faccenda, che dimostra come neanche le loro leggi riescono ad imporre a punire un così banale gesto di libertà.


di seguito un estratto da tgcom del 17 Febbraio 2009
-Il magistrato venne condannato in Appello a sette mesi di reclusione per interruzione di pubblico servizio e omissione di atti d’ufficio.
La Sesta sezione penale della Cassazione “ha annullato senza rinvio perché il fatto non sussiste” la condanna. Il giudice Luigi Tosti si era rifiutato di svolgere le sue funzioni nell’aula giudiziaria di Camerino a causa della presenza di un crocifisso. All’inizio dell’udienza la difesa del magistrato aveva rinnovato la richiesta di rimuovere, non solo in Cassazione ma in tutte le aule di giustizia, i crocifissi ed ogni simbolo appartenente alla religione cattolica. La Cassazione annulla la pena a 7 mesi
La Cassazione ha annullato “perché il fatto non sussiste” la condanna nei confronti del “giudice anticrocifisso” Luigi Tosti, accusato di omissione di atti d’ufficio per essersi rifiutato di celebrare le udienze del Tribunale di Camerino proprio a causa della presenza del crocifisso in aula. Annullate anche la condanna a 7 mesi di reclusione e ad un anno di interdizione dai pubblici uffici inflitti a Tosti nel maggio 2007.
Il giudice di Camerino era stato sospeso dalle sue funzioni contrariamente a quanto aveva chiesto la pubblica accusa di Piazza Cavour, che aveva invece chiesto un nuovo processo per il giudice Tosti sulla base del fatto che la Corte di merito non aveva calcolato che le udienze che il giudice Tosti si era rifiutato di celebrare erano state celebrate da altri colleghi, con il risultato che non erano stati compromessi gli interessi di chi era processato.
La Cassazione è andata oltre queste richieste e ha assolto con formula piena il giudice anticrocifisso, che si era rifiutato di celebrare l’udienza ritenendo il suo rifiuto “una legittima reazione ad un atto di discriminazione religiosa”-

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