09/03/12

Ospedale unico: polo d'eccellenza o semplice taglio di costi e servizi?

Con la conferenza svoltasi in Provincia lo scorso 16/01/2011, gli amministratori locali hanno ufficializzato la scelta del sito sul quale dovrà realizzarsi il nuovo polo ospedaliero unico per i comuni di Pesaro e Fano, propendendo per l'opzione Fosso Sejore, che ha prevalso su una serie di altri siti (tra i quali Muraglia, Case Bruciate e Villa Fastiggi) per via della sua collocazione di confine tra i due comuni e per la (presunta) più facile accessibilità per i cittadini delle due città e dei comuni della provincia. Il nuovo maxi-progetto è stato giudicato necessario in virtù dell'anzianità di servizio dei due ospedali cittadini esistenti, il cui ulteriore ammodernamento viene considerato inattuabile dalle due giunte comunali e dall'amministrazione provinciale.
Urge, a questo punto della questione, dato che sono già incominciati gli incontri con i ministeri competenti per reperire i fondi necessari alla costruzione, esaminare molte delle apparenti incongruenze che si celano dietro tale progetto: prima di tutto, emerge dagli atti (facilmente reperibili tramite il sito web del comune pesarese) che l'area definitivamente scelta (20 ettari posizionati sull'area costiera tra Pesaro e Fano, in territorio pesarese) è l'unica privata tra quelle preventivate, il che comporterebbe un consistente aggravio di spesa già in partenza (considerando i vincoli del patto di stabilità ed i tagli drastici approvati dalle recenti manovre finanziarie, tanto berlusconiane quanto montiane, seri dubbi sorgono sul come e dove potranno essere reperiti i soldi). In secondo luogo, sembra che, più che a criteri di funzionalità, la scelta del sito risponda ad un accordo di convenienza politica che rischia di comprometterne in partenza la qualità, sia per quanto concerne l'impatto ambientale (edificazione di una grande struttura a ridosso del mare in un'area ancora paesaggisticamente ben preservata) che per l'accessibilità: è evidente infatti che, specialmente nel periodo estivo, la direttrice costiera Pesaro-Fano presenterebbe innumerevoli criticità per via dell'alto traffico con cui si trova inevitabilmente costretta a convivere, in particolar modo, durante il fine settimana.
Per contrastare tale obiezione, il presidente provinciale Matteo Ricci ha dichiarato che gli adeguamenti stradali da effettuarsi sarebbero di lieve entità, e dovrebbero concretizzarsi con il potenziamento della direttrice Interquartieri, tramite la costruzione del nuovo casello autostradale di Pesaro Sud, e del collegamento Fano-Roncosambaccio a seguito della creazione del nuovo casello a Fano Nord in località Fenile! Ciò significa che, organicamente alla costruzione di un nuovo ospedale per rimpiazzarne due attualmente esistenti, si vorrebbe modificare la rete viaria in modo da dotare un'area urbana di nemmeno 160.000 abitanti di ben quattro (quattro!) svincoli autostradali, senza approfondire in questa sede lo scempio che l'amministrazione pesarese si sta apprestando a varare con l'approvazione del piano relativo, appunto, a quello di Pesaro Sud.
Questione economica: i lavori preventivati partono da una base di ben centocinquanta milioni di Euro, anche se, considerando la tradizione invalsa in Italia, risulta difficile credere che questa cifra non sia poi, per un motivo o per l'altro, destinata a crescere considerevolmente. Dove sono? I tavoli di confronto sono già iniziati, ma cifre certe a disposizione degli organi competenti sono ben lungi dall'essere dichiarate e, visti i tempi che corrono, risulta quantomeno difficile essere ottimisti a riguardo.
Ad ogni modo, indipendentemente dalla loro reperibilità, l'assessore regionale alla sanità, Almerino Mezzolani, ha dichiarato che da tale progetto deriverà un risparmio, per le casse locali, di circa il 30-35% rispetto ai costi di gestione degli attuali poli ospedialieri attualmente sostenuti. Ed è proprio qui che, a nostro avviso, si innesta il nodo fondamentale di tutta la questione: è vero che la creazione di un unico sito rappresenta l'occasione, per il territorio, di dotarsi di una struttura di eccellenza, o il tutto è presentato in maniera tale da caratterizzarsi come un semplice specchietto per le allodole che cela invece la sola esigenza di ottenere un risparmio gestionale nel medio-lungo termine, con conseguente depotenziamento reale dei servizi offerti ai cittadini, che sarebbero costretti ad usufruire di un unico ospedale anziché dei due esistenti, foraggiando, al contempo, gli inevitabili appetiti edilizi dei soliti noti? Appare del tutto logico investire cifre così ingenti (ammesso che si reperiscano!) a fronte dei consistenti interventi di ammodernamento che sono stati recentemente compiuti, in particolar modo per la realtà pesarese, alla struttura attualmente funzionante? Ed è altresì vero che non ci sono assolutamente margini per investire nel potenziamento nei due poli esistenti (la cui qualità è sempre stata riconosciuta) spendendo, oltretutto, cifre considerevolmente minori?
Forti dubbi permangono, da parte nostra, come sezione pesarese del Partito Comunista dei Lavoratori, sulla reale funzionalità di questo progetto; nell'attesa che la natura dei lavori emerga in maniera ulteriormente più chiara, esprimiamo la nostra contrarietà e, allo stesso tempo, denunciamo e ribadiamo il sospetto che in realtà sia dunque l'esigenza di tagliare i costi e la qualità dei servizi offerti il suo reale obiettivo, secondo un disegno che si è ormai affermato a livello nazionale ed europeo, con la popolazione costretta a pagare con lacrime e sangue i costi di un insostenibile debito pubblico contratto verso le banche (di cui, per inciso, rivendichiamo l'immediata cancellazione a fronte di una nazionalizzazione immediata dell'intero sistema creditizio) cedendo in maniera sempre più rapida ed inaccettabile fette via via più grandi di reddito, diritti e, appunto, servizi.

Giammarco Romagna
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione Pesaro

1 commento:

Anonimo ha detto...

Pienamente condivisibile!
M.R.S.
(Sarebbe utile il vostro ingresso nel Coordinamento "La Salute ci Riguarda", che sta portando avanti la battaglia contro l'ospedale a Fosso Sejore!)