15/12/10

Intervento del PCL all'assemblea FIOM di Fabriano

Intervento dl Compagno Youri Venturelli alla riunione della Fiom dell'11 dicembre 2010 a Fabriano.

Le lotte sindacali e politiche che i nostri padri hanno fatto per conquistare i diritti, dove sono andati a finire?
Credo che ora si stiano rigirando dentro le loro tombe.
Ci hanno fatto credere che i nostri diritti fossero ormai “ACQUISITI”, mentre la verità è che oltre al fatto di non aver saputo mantenerli “questi diritti acquisiti”, ci stiamo giocando anche il futuro dei nostri figli e nipoti.

Si continua a “non ascoltare” le classi lavoratrici e studentesche, ai quali fra breve si accoderanno anche i pensionati. Più di una volta è stato gridato ed evocato lo sciopero generale, ma si continua a non ascoltare la base, per “opportunità”. Non esiste la democrazia puramente proporzionale neanche all’interno dei sindacati e lo dimostra il fatto che la nuova dirigente della Cgil Camusso ha preso come primo impegno di tornare a tavolino con il sindacato padronale Cisl.

Questo in un momento per me “storico”. Quando il grande capitale decide che non c’è niente da trattare, o questo o niente, si sottomettano tutti o la colpa ricadrà sulla Fiom, l’unica che non ha firmato insieme a Fim-Uilm. Le nuove regole verranno riscritte ad arbitrio e profitto padronale.

Anche dal punto di vista politico però ci si allontana dalla “propria base”. Ferrero di PRC ha dichiarato, facendo un appello su una“radio nazionale” qualche giorno fa, al Segr. dell’UDC Casini a formare una grande alleanza per la cacciata di Berlusconi.

Oliviero Diliberto ora “portavoce nazionale per la FdS, a Roma, alla “convention nazionale del popolo viola” svoltasi domenica 5 dicembre, è riuscito, benché abbia cercato di arringare la platea contro l’intervento di Ferrando del PCL terminato con applausi, ha prendere fischi e un coro assordante di “siii…” alle sue testuali parole: “Ora si tratta di battere Berlusconi, delle questioni sociali dibatteremo poi; secondo voi potrei mai chiedere seriamente a Bersani PD, di abolire i finanziamenti pubblici alla scuola privata come Ferrando propone?”, poi indispettito a rovinosamente replicato alla platea prendendo una buona dose di fischi” ma allora vince Berlusconi”.

In questo quadro entrano in gioco anche le sorti dei lavoratori dell’intero distretto industriale fabrianese e nel caso specifico, l’Antonio Merloni.

L’emergenza occupazionale che colpisce il nostro territorio ha diversi nomi, ma questo è il frutto della politica sconsiderata del padronato, con le speculazioni, delocalizzazioni, cupidigia e mancati investimenti, spesso con la complicità della sinistra politica e sindacale. Le centinaia di milioni di debito accumulati dall’azienda saranno sicuramente un impaccio per chi vorrà rilevarla, a dispetto delle notizie che a cadenza giornaliera, vomita nomi, che fino ad ora si sono rivelati inattendibili, e che tutt’al più, usati a scopo elettorale. Se ci sarà la caduta del Governo, ritroveremo gli stessi personaggi rivendicare il loro operato e dichiararsi al fianco dei lavoratori.

Non credo che qualche gruppo cinese potrà rilevare l’Ardo se non con lo scopo,dopo essersi accaparrati qualche progetto di produrre in Cina a costi ridottissimi magari portandosi dietro qualche ingegnere e con il marchio che noi operai abbiamo contribuito ad accrescere. Gli operai che hanno sacrificato da sempre la loro vita ed il proprio territorio al successo di tali aziende,ed allo sviluppo economico del territorio, non possono accettare questo benservito.

L’unica via d’uscita è creare un coordinamento di lotta tra le diverse vertenze del movimento operaio, uscendo dalla logica di sudditanza di potentati locali e di sottomissione dell’intero territorio a questo sistema di potere. So che è difficile per chi, in questi ultimi anni si è trovato a sedersi sugli allori del passato, ma sporcarsi le mani e lottare per i diritti elementari credo che sia e rimanga il nostro dovere e destino, almeno finché si rimane nella logica capitalista. L’art. 42 e 43 della costituzione dice chiaramente che “la proprietà privata può essere espropriata per motivi d’interesse generale”.

Per questo lancio la proposta del blocco dei licenziamenti con la ripartizione del lavoro esistente attraverso la progressiva riduzione dell’orario di lavoro, a parità di salario, nazionalizzare le aziende in crisi e sotto controllo operaio. Se lo stato non interverrà in favore degli operai, andiamo tutti a casa, lo vogliamo capire si o no?!

Basta buttare fumo negli occhi degli operai, la Fiom deve iniziare una forte contrapposizione contro i sindacati padronali e da subito occupare la fabbrica ad oltranza affinché vengano accettate le richieste e si cominci a far pagare ai veri responsabili.

La lotta dura paga, ma è l’unica alternativa attuale, o ci mettiamo in testa questo oppure prepariamoci ad andare a casa con la coda tra le gambe.

Youri Venturelli.
Partito Comunista dei Lavoratori







1 commento:

Anonimo ha detto...

se governa berlusquoni-caldearo- o depenedetti-drago o montezummolo-cartagirone la differenza è quella che esiste tra il somaro , il ciucco e l'asino (con tutto rispetto per questi utili ed intelligenti animali )