27/01/10

2010: un anno di lotta contro la disoccupazione e la povertà!


Finalmente in questo paese qualcosa comincia a muoversi: lavoratori assopiti che ritrovano una coscienza di classe, che aprono un confronto e che vogliono stabilire relazioni. Stanchi di vedere governi e classi dirigenti reggersi non grazie al consenso dei lavoratori, ma alla loro sfiducia nella propria forza.

Il quadro che sta venendo fuori è all’insegna della lotta, nella speranza che possa finalmente aprire la strada ad un’alternativa che non sia il mero rilancio del tragico sistema capitalistico, ma un'opzione socialista, per organizzare una società più razionale ed armoniosa.

Cominciamo a unificare, prolungare e mettere in collegamento tutte le lotte e rilanciamo una voce unica e radicata dal basso: a cominciare dal blocco dei licenziamenti, dalla riduzione dell’orario di lavoro e la spartizione del lavoro disponibile fra tutti con un adeguato aumento salariale.

Cominciamo a dire basta a nuovi e inaccettabili sacrifici, che dopo più di vent'anni di "lacrime e sangue", non ci hanno portato da nessuna parte, se non in un circolo vizioso che gioca al ribasso con i diritti dei lavoratori.

La crisi se la paghino i padroni e gli adulatori del buon governo, la dignità dei lavoratori tutti non è più vendibile per tenere gioco alla grande borghesia.

Reagire, fare, costruire, fina da subito: non abbiamo altro modo per riorganizzare dei rapporti sociali in funzione dei bisogni dei molti e non del profitto dei pochi.

Per non rafforzare l’ideologia borghese e preparare ulteriori arretramenti alle classi lavoratrici, dobbiamo lottare tutti insieme per un reale governo dei lavoratori e lavoratrici al fine di difendere tutti i diritti e gli spazi democratici che altrimenti avranno un'ulteriore involuzione.

Solo così la maggioranza della società non avrà solo il diritto di scegliere il meno peggio tra chi li governerà, ma potrà decidere della propria vita e del proprio futuro. Costruiamo una rappresentanza reale dei lavoratori con rappresentanti eletti direttamente nei luoghi di lavoro sulla base del principio proporzionale e del comune riconoscimento del potere popolare; dove ogni eletto è permanentemente revocabile dai suoi elettori e privo di qualsiasi privilegio sociale, economico, giuridico rispetto alla sua base elettiva.

Per avviarci verso un futuro migliore dobbiamo avere dalla nostra parte gli ideali e la ragione, che alimentino la forza di combattere e resistere. Dobbiamo coltivare gli insegnamenti del vero comunismo per non scendere a compromessi e uccidere implacabilmente ogni forma d’ipocrisia e sfruttamento.

Chi non ha più questa condizione interiore, continuerà a fare errori, trasformismi e revisionismi di comodo.

Riappropriamoci del nostro antico coraggio, della nostra fiducia in noi stessi, della nostra fierezza e del nostro spirito d’indipendenza.



Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez.Ancona-nucleo montano

Nessun commento: