11/10/09

Cronaca del presidio non autorizzato del PCL sotto Palazzo Chigi

sabato 10 ottobre 2009


Il 9 ottobre, come annunciato, il PCL di Roma ha tenuto il presidio davanti a Palazzo Chigi. Si è trattato di una presenza limitata- dati i tempi ristrettissimi del suo allestimento- ma molto combattiva e determinata. La Questura ci aveva negato il permesso , ma la nostra sezione ha deciso ugualmente di rispettare l’impegno e di presentarsi alle 17 davanti al palazzo del governo. Un ufficiale di polizia accompagnato da una decina di agenti si è precipitato verso i nostri compagni per dissuaderli dall’iniziativa “non concordata”. Aggiungendo che “data la situazione, il lodo Alfano… c’è molto nervosismo negli ambienti di governo”, e che di conseguenza “ era meglio per tutti” evitare problemi. Abbiamo gentilmente declinato l’invito. Ci hanno proposto allora come subordinata lo spostamento in altra sede dell’iniziativa, “data la delicatezza istituzionale di Palazzo Chigi”. Abbiamo risposto che in tutta Europa si tengono manifestazioni sotto i palazzi dei governi e che non eravamo disposti a spostarci. A questo punto, dopo diverse consultazioni con Questura e Uffici ministeriali, la polizia “accettava” la nostra scelta, pur ponendoci limiti di tempo e raccomandandoci di evitare “toni eccessivi”. Sia il nostro breve comizio che gli slogan del presidio non hanno rispettato la.. “raccomandazione”: per cui dopo pochi minuti gli agenti hanno prima cercato (invano) di fermare il breve comizio “per l’eccessivo rumore” che poteva “recare disturbo al Consiglio dei ministri in pieno svolgimento”; successivamente hanno “sequestrato” il nostro megafono ( poi restituito), costringendoci a ritmare gli slogan a nuda voce. Ma nonostante “il disturbo” arrecatoci, la nostra iniziativa è proseguita sino alle 18, come previsto.

Nel suo piccolo questa esperienza racchiude una lezione: non è sempre “inevitabile” dire di sì allo Stato. Ma questo è un altro discorso…

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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