12/05/09

No all’oblio per la morte di Giorgiana: fuori la verità!

Ancona 12/5/2009
Oggi ricorre il 32° anniversario dall’omicidio premeditato ed a sangue freddo di Giorgiana Masi. Il Partito Comunista dei Lavoratori ricorda con dolore la triste ricorrenza mandando un sentito pensiero di cordoglio alla per sempre giovane Giorgiana.

Lo Stato, attraverso i suoi servizi segreti volutamente deviati e gli esponenti delle forze dell’ordine più collusi con mafia e terrorismo nero, quel giorno del ’77 sparò più colpi di pistola contro i manifestanti comunisti e radicali inermi (ed addirittura contro alcuni carabinieri) durante un corteo a favore del diritto al divorzio. Lì, in quel di Ponte Garibaldi a Roma, rimaneva esanime sul selciato Giorgiana Masi, studentessa diciannovenne, freddata alle spalle.
A distanza di anni tutti i tentativi giudiziari di rintracciare i responsabili sono risultati vani. Nonostante le recenti ammissioni del Senatore a vita Francesco Cossiga (all’epoca Ministro dell’Interno) che rivelano un disegno terroristico ben preciso del Governo dell’epoca, tutte le proposte di commissione d’inchiesta parlamentare sono andate a vuoto (bocciate sia dal centrodestra che dal centrosinistra).
Come è chiaro dalle ultime parole del Presidente della Repubblica e di molti esponenti del governo attuale e di quello precedente, si mira apertamente ad una pacificazione sociale ottenuta con la rimozione forzata delle responsabilità politiche e penali che tanto dolore procurarono nel ventennio settanta-ottanta e che hanno permesso a molti uomini politici e delle istituzioni di raggiungere gli attuali ruoli di comando.
Non è tollerabile da nessun sincero democratico che in nome dell’inciucio tra l’attuale governo ed i partiti del centrosinistra, si sacrifichi la ricerca della verità e della giustizia.
Napolitano, invece di organizzare le strette di mano tra la moglie di un martire (Pinelli) e quella del suo probabile assassino (Calabresi, purtroppo anch’esso in seguito ucciso), dovrebbe pensare a rintracciare i responsabili delle stragi e degli omicidi di quegli anni che ancora oggi si annidano nell’Esercito, nei Servizi Segreti, nelle Forze di Polizia, nelle stanze dei Ministeri, nelle aule di Tribunale, nelle poltrone del Parlamento.
Invece di fare appelli per la rimozione della memoria collettiva sui crimini di stato dovrebbe avere il coraggio di fare pulizia nei palazzi del potere.
Solo così si potrà davvero voltare pagina e cercare di dimenticare l’orrore del terrorismo.
Ciao Giordana, finche avremo un filo di voce lotteremo perché dare al tuo nome un po’ di pace e di giustizia.

Titto Leone

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