20/05/09

Alle vostre bugie non ci crediamo più


I partiti della Sinistra, principali responsabili del proprio crollo di consensi, cominciano in questi giorni di campagna elettorale a frequentare nuovamente le fabbriche per cercare di racimolare qualche voto.
Ci raccontano di essere diversi dal Governo e dal PD, di voler affrontare la crisi, di essere dalla parte dei lavoratori: mentono!
Se nel nostro territorio oggi la crisi la pagano principalmente gli operai è soprattutto perché le ultime due giunte regionali, in cui Rifondazione, Comunisti Italiani, Sinistra e Libertà sono tuttora in maggioranza, hanno favorito in tutti i modi la delocalizzazione delle imprese marchigiane, in particolare del gruppo Merloni.
Le giunte di centrosinistra, attraverso finanziamenti diretti della Regione (pagati con i soldi degli stessi operai) o reperiti presso la Comunità Europea, o con accordi politici ed economici con le oligarchie Russe (Progetto Lipetsk), hanno sostenuto, sotto il silenzio assenso di questi “pseudo-comunisti” e delle burocrazie sindacali, una delocalizzazione selvaggia.
Ci hanno fatto credere che si trattasse di “internazionalizzazione” dell’economia o addirittura di esportazione del “made in Italy”, ed invece era la solita truffa ordita per derubare gli operai e far arricchire i loro padroni!
Ma oggi che la speculazione è andata male, i frutti dell’inganno sono sotto gli occhi di tutti, e le bugie non si possono più raccontare, neppure in campagna elettorale. La favola della crisi globale che colpisce senza nessun preavviso e contro cui non si può far nulla non regge più. Non veniteci a chiedere di nuovo il voto!

Contro la crisi c’è una sola soluzione:

Se ne vadano tutti e governino i lavoratori!


Lottiamo per:
· Rappresentanza politica di classe, indipendente da centrodestra e centrosinistra per tutti i lavoratori e le loro famiglie
· Nazionalizzazione delle Aziende che falliscono senza indennizzo e sotto controllo operaio
· Nazionalizzazione delle Banche e degli istituti di credito
· Investimenti a favore dei lavoratori, della sanità e della scuola pubblica, del risanamento ambientale
· abolizione di tutte le categorie contrattuali atipiche, riduzione dell’orario di lavoro e aumento di stipendio
· abbattimento delle spese militari, riduzione dei privilegi della casta e delle chiese, rientro in possesso delle grandi ricchezze accumulate dalle speculazioni di imprese e banche finanziate con i soldi pubblici

Alle elezioni europee del 6/7 giugno 2009 Vota

Partito Comunista dei Lavoratori
la sinistra che non tradisce!

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