24/04/09

IL 25 APRILE NON È LA FESTA DI TUTTI

(MA DI CHI HA LOTTATO E LOTTA PER LA LIBERAZIONE DEL NOSTRO PAESE)


Oggi celebriamo la ricorrenza di una grande lotta di popolo, la lotta dei partigiani che non solo hanno combattuto l'oppressione fascista ma hanno anche voluto costruire un paese migliore e più giusto. L’attuale governo è composto da forze politiche che sono molto distanti dai valori partigiani.

L’anno scorso Berlusconi ha invitato gli italiani ad andare al mare il 25 aprile. Il suo vice Gianfranco Fini deve la sua carriera politica ad un partito, il Movimento Sociale Italiano, che si definiva erede del fascismo. Alcuni esponenti della nuova maggioranza parlamentare, come Ciarrapico o Alessandra Mussolini, ancora oggi si richiamano apertamente al fascismo. Il Popolo della libertà è alleato della Lega che, incapace di proporre una soluzione ai problemi reali delle persone, istiga al razzismo, all'intolleranza e all'odio per il diverso cercando di provocare una penosa guerra tra poveri. Inoltre l’intero esecutivo ostenta politiche che in alcuni casi ricordano quelle del ventennio.

Dall'altra parte il Partito Democratico non si richiama più ai valori dell'antifascismo, tanto che omette di contemplare la Resistenza tra i propri principi fondativi e, anzi, propone proprio alla destra di cambiare la Costituzione e di contrattare le libertà democratiche (in questi giorni anche attraverso la voce del Presidente della Repubblica).

I dirigenti della Sinistra cosiddetta “alternativa”, oggi esclusi dal parlamento, con la complicità delle burocrazie sindacali confederali, non sono stati capaci di rappresentare quei valori per cui i partigiani hanno lottato. Hanno sostenuto il governo Prodi che ha tradito le speranze di milioni di elettori di sinistra, hanno avallato misure antipopolari che hanno duramente colpito i lavoratori, i giovani e le donne. Hanno sostenuto direttamente ed indirettamente le guerre imperialiste in cui è coinvolto il nostro paese.

Plaudere ipocritamente alla partecipazione di Berlusconi e di altri esponenti della maggioranza alle celebrazioni del 25 aprile è un gesto ipocrita di rimozione della storia recente del nostro paese e l’ennesima apertura del centrosinistra a Berlusconi. Quella di oggi non è certo l'Italia che volevano i partigiani. Questo paese, dove i lavoratori si stanno impoverendo e non hanno diritto ad un salario ed a condizioni di lavoro dignitose, dove i giovani precari non hanno futuro, dove serpeggia il razzismo e le donne sono colpite nella loro libertà, non è il paese per cui hanno combattuto quelle donne e quegli uomini di cui oggi celebriamo la memoria.

Non basta ricordare la Resistenza, bisogna renderla attuale. Per questo è indispensabile ricostruire la sinistra nel nostro paese, una sinistra coerente che non tradisce il proprio popolo. Una sinistra di classe, un partito comunista, cosruito a partire dalla definizione di un programma antifascista ed anticapitalista e non dalla rivendicazione identitaria del partito o dei suoi simboli.

I militanti del Partito Comunista dei Lavoratori e di tutto il movimento antifascista parteciperanno alle manifestazioni ed alle varie celebrazioni del 25 aprile che si terranno in tutta Italia, ma come i neo fascisti al governo si arrogano il diritto di presenziare a tali iniziative, noi ci riserveremo quello di contestarli e rispedirli a casa, perché nessuno, a scopi meramente elettorali e propagandistici, infanghi con la sua presenza una manifestazione che ha seri contenuti politici ed ideologici, da questi signori continuamente calpestati.

Non è la loro festa, ma la nostra e di chiunque lotti ed abbia lottato per la libertà dei lavoratori di tutto il mondo. Edulcolorarla riducendola alla stregua di una data istituzionale e bipartisan è una pericolosa operazione revisionista. Riprendiamoci il 25 aprile.

Partito Comunista dei Lavoratori

Coordinamento Regione Marche


pclancona@alice.it - www.marcherosse.blogspot.com


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