08/04/09

Ed ora fuori le responsabilità

IL DRAMMA



Il Partito Comunista dei Lavoratori delle Marche esprime la propria vicinanza alle popolazioni abruzzesi vittima del terribile sisma di questi giorni. Partecipazione particolarmente sincera poiché il dolore e la paura che vivono oggi gli abitanti dell’Abruzzo ha colpito, fortunatamente in maniera più lieve, anche la nostra regione solamente qualche anno fa.
In realtà, anche se di durata maggiore e più superficiale, il terremoto dell’Aquila, di magnitudo 5,8 della scala Richter, è stato di medesima intensità di quello che nel 1997 colpì Marche ed Umbria, ma ha provocato danni ben più ingenti, soprattutto per quanto riguarda il bilancio delle vittime.


CHIEDONO RESPONSABILITÀ MA NON SE LE PRENDONO
Il Governo e “l’opposizione” ci chiedono ora “responsabilità”, “unità nazionale”, “niente polemiche”. Il nostro impegno, come quello di tutti i cittadini, sarà massimo, ma è nostro dovere, perché queste tragedie non avvengano più, battere il ferro finché è caldo ed additare immediatamente le responsabilità di quanto accaduto.
Che questo sisma e con queste caratteristiche si potesse prevedere è poco probabile. Ma che un terremoto di forte intensità prima o poi avrebbe colpito quest’area, una delle più a rischio sismico d’Europa, era certo. Tanto più che nei giorni scorsi c’erano state numerose ed evidenti avvisaglie. Quello che sconcerta è perciò la totale impreparazione ad un evento del genere. Il Governo, la Regione, la Provincia, i Comuni, la Comunità Montana, la Protezione Civile che, secondo quanto previsto dalla Legge 225/92, hanno l’obbligo di stilare <>, ed attuare <>, in diciassette anni non hanno fatto pressoché nulla rendendosi colpevoli da una parte dell’ignoranza della popolazione in merito alle procedure di evacuazione e messa in sicurezza della cittadinanza e dall’altra del ritardo nei soccorsi generato da una totale impreparazione delle procedure di gestione della crisi e dalla mancanza di mezzi.


BERTOLASO E LA PROTEZIONE CIVILE
Il Governo e “l’opposizione” sono altresì responsabili della discutibile nomina, assolutamente bipartisan, a direttore della Protezione Civile di Bertolaso, che riveste tale ruolo in maniera pressoché ininterrotta da ben 12 anni (direttore a vita!), nonostante le numerose ombre sul suo operato: - riveste, sebbene in contraddizione con un ruolo che dovrebbe essere evidentemente super partes, un incarico diretto (da sottosegretario) nell’attuale governo ed è apertamente schierato con l’attuale PDL; - inoltre alcuni dei suoi più grandi fallimenti sono noti a tutti, il più eclatante è il risultato della sua gestione (è stato commissario rifiuti in Campania per 10 anni) della questione rifiuti a Napoli, l’altro quello della gestione dell’emergenza (è stato commissario delegato per l'emergenza incendi boschivi nel 2007) proprio nell’annus horribilis degli incendi; - per finire risulta indagato nel filone d’inchiesta più complesso sul disastro rifiuti a Napoli, con l'accusa di concorso in truffa per lo smaltimento dei rifiuti.


LE SOLITE SPECULAZIONI
Per finire come non notare che molti dei danni alle persone ed alle cose si sarebbero potuti evitare ricorrendo altresì ad una gestione più attenta del proprio patrimonio artistico e soprattutto a criteri antisismici di costruzione, ristrutturazione e conservazione più rigorosi di edifici pubblici e privati, che però avrebbero fatto a pugni con la speculazione edilizia che è sempre stata uno dei motori portanti dell’economia abruzzese. Non è giustificabile in alcun luogo, figuriamoci in una zona a rischio sismico così elevato, che i primi edifici a crollare siano stati l’ospedale e l’edificio della Prefettura (dove si riuniva anche la Protezione Civile). Ancora una volta il capitalismo ed i suoi burocrati di partito hanno preferito il mero guadagno alla nostra sicurezza (che pure tanto sciorinano).


LE MISURE IMMEDIATE PROPOSTE DAL PCL
Per questo chiederemo una commissione d’inchiesta seria e trasparente per accertare le responsabilità soggettive dei vari enti e dei relativi rappresentanti. Nell’immediato pretendiamo siano attuate tutte quelle misure possibili per arginare la crisi dopo-terremoto in particolare i disagi logistici, abitativi, lavorativi delle popolazioni delL’Aquila e provincia:
-requisizione immediata delle terze case sfitte in tutta la regione da concedere in comodato d’uso gratuito ai terremotati
-la garanzia di un salario minimo di 1000 euro per tutti i disoccupati, i cassaintegrati e coloro che perderanno il lavoro in seguito al disastro
-fondi sufficienti per far fronte alla crisi ora ed alla ricostruzione poi, (da attingere primariamente dagli sprechi, per esempio dai privilegi e gli stipendi dei politici o dal risparmio ottenuto con l’election day -400 milioni di euro-, dai fondi per l’inutile e dannoso ponte sullo stretto – 6 miliardi- ai sovvenzionamenti o sgravi destinati alla Chiesa - 9 miliardi - etc.)
-gestione di suddetti fondi trasparente e democratica, togliendola dalle mani degli sciacalli e coinvolgendo invece rappresentanti dei cittadini e dei lavoratori del territorio.
Detto questo ci impegniamo, per quanto in nostro potere, a controllare ed informare tutti sull’operato del Governo e della Protezione Civile nel prossimo futuro, continuando a chiederne a gran voce le dimissioni dei rispettivi vertici.


LE BATTAGLIE DA PORTARE AVANTI NEI PROSSIMI MESI
La situazione del rischio idrogeologico, alluvionale, sismico, d’incendi, non è per nulla positiva nel nostro paese. La conformazione orografica ed il posizionamento geografico dello stivale non aiuta ma non si può neppure accettare passivamente questo stato di crisi permanente.
Leggi (ma soprattutto controlli) che impongano modalità di fruizione e trasformazione più sicure e compatibili del nostro territorio sono assolutamente necessarie, vista anche la particolare “voracità” dei nostri speculatori e della nostra criminalità organizzata e la generale logica clientelare (quando non vera e propria corruzione) a cui sottostanno la maggior parte degli amministratori dei due principali schieramenti politici (e non solo) del nostro paese.
E’ altresì d’obbligo ritirare immediatamente qualsiasi ipotesi di condono edilizio, di “piano casa”, o qualsiasi altro tipo di devastazione del nostro patrimonio naturale, artistico e immobiliare. Perché appare evidente che, se il “piano” di Berlusconi fosse già stato applicato a L’Aquila le conseguenze sarebbero state ben più tragiche.
Inoltre pretenderemo, inserendo al punto nel programma elettorale di tutte le realtà amministrative in cui correremo, un piano di protezione civile serio (sia sul piano della prevenzione, sia della gestione della crisi) in ogni comune o provincia d’Italia.


Per ora, pur esprimendo gratitudine per il lavoro dei numerosi volontari intervenuti, invitiamo tutti a rimanere vigili ed a seguire le indicazioni del PCL Abruzzo o del PCL nazionale che meglio sapranno indirizzarci per non disperdere i nostri aiuti materiali.






Partito Comunista dei Lavoratori
Regione Marche

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