Fabriano, 15 luglio 2014
A tutti gli organi di stampa e informazione della Regione Marche
COMUNICATO STAMPA:
Il Partito
Comunista dei Lavoratori è stato il primo a denunciare, in tempi non sospetti,
la volontà di vendere e de localizzare l’Indesit da parte della famiglia
Merloni. Denunce spesso snobbate e quasi sempre smentite dai circoli
industriali, politici e sindacali di Fabriano e delle Marche.
Oggi però,
che con la cessione del 60,4% dell’Indesit alla multinazionale statunitense
Whirlpool i “padri padroni” della città hanno dichiarato la fine dei giochi, i
fatti ci danno tristemente ragione.
Ma mentre
il presidente del consiglio afferma che la svendita di una delle più grandi
aziende italiane ad una multinazionale estera è una cosa “fantastica” e i
sindacati confederali restano a guardare con complice passività, noi siamo
purtroppo convinti che questa acquisizione porterà ad una pesante “razionalizzazione”
della produzione, come la chiamano gli economisti. Ovvero siamo sicuri che la
multinazionale non abbia acquistato l’Indesit e l’Ariston per garantire i
livelli di occupazione nel fabrianese, nell’ascolano, nel casertano, ma per
impadronirsi del brand, ridimensionare la concorrenza, de localizzare le produzioni,
scorporare good e bad company. Questo vuol dire una sola cosa: perdita di posti
di lavoro e messa in discussione dei diritti dei lavoratori.
Solo i
lavoratori possono fare i propri stessi interessi. Per questo li avevamo
invitati, già alle prime avvisaglie con cassa integrazioni e contratti di
solidarietà, ad occupare le fabbriche del gruppo e pretenderne la
nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio. Purtroppo
le dirigenze politiche e sindacali borghesi si erano subito prodigate per
contenere il malcontento di operai ed impiegati entro termini piuttosto
contenuti, congelando le potenzialità di mobilitazione del movimento operaio.
Oggi però
vogliamo “rovinare” il clima di festa intorno a tale acquisizione e spronare
tutti i lavoratori a prepararsi alla mobilitazione generale, unica alternativa
alla sicura progressiva sparizione di Indesit dal Paese, costruita su di una
piattaforma di lotta ben precisa:
1)No
incondizionato alla riduzione dei posti di lavoro, licenziamenti, mobilità etc.
2)No alla
chiusura degli impianti presenti sul territorio ed alle delocalizzazioni
3)Divisione
del lavoro esistente tra tutti i lavoratori a parità di salario
Solo
unendosi su questi obiettivi e rimanendo impenetrabili alle false promesse di politicanti
e burocrati sindacali il movimento operaio fabrianese può difendere il proprio
lavoro ed i propri diritti dagli attacchi del capitale e dai i saccheggi delle
multinazionali, e tornare finalmente a vincere!
Con
preghiera di massima diffusione
Partito Comunista dei
Lavoratori
Coordinamento Provinciale Ancona
2 commenti:
La vera tragedia è che in Italia la sinistra è scomparsa d tempo, l'unica lotta che ora fanno i compagni è quella per la scissione dell'atomo! Prossimo obbiettivo i quark!!!! Quanto al PCL credo sia fuori dal tempo e dalla realtà, solo un triste revival di un passato che non può tornare, un partito che non ha nemmeno l'uno per cento non esiste, chiedetevi perché le masse non vi seguono invece di pontificare !
Vedi Anonimo i comunisti ci mettono la faccia pure nello scrivere.....mi sembra che la tua analisi sulla sinistra sia molto limitata e senza nessun contenuto concreto..sappiamo tutti perchè la sinsistra sia scomparsa...ma c'è qualcuno come noi del PCL che cerca in ogni attimo,in ogni lotta di costruire il partito della rivoluzione per l'autonomia e il potere del proletariato e cioè dei lavoratori oppressi e devastati dalla crisi...il periodo al quale fai riferimento è stato pua oppressione stalinisat contro i lavoratori e i veri comunisti rivoluzionari...prima di esprimere certi concetti è bene essere informati e culturalmente preparati..
Posta un commento