10/07/14

Il comma di Renzi salva le centrali a biogas del governatore

 
di Marco Palombi – Il Fatto Quotidiano 09.07.2014
 
Gian Mario Spacca, governatore delle Marche, è un twittatore di livello: nelle ultime settimane ha edotto i suoi quasi 19mila followers sugli argomenti più vari. Da Leopardi al suo sostegno alla Grecia ai mondiali, dal fare impresa al Coni fino – ossessivamente – alla macroregione Adriatico- Jonica. Non manca l’hashtag turistico: #marchebellezza.
Il 27 di giugno, però, ha mancato di ringraziare il ministro dell’ Ambiente Galletti, Udc, per il suo decreto. Perché? Perché il dl 91/2014 – oltre al regalo alle banche chiamato anatocismo e altre cosette – contiene anche un piccolo comma (per la precisione il 4 dell’articolo 15) che nelle Marche già chiamano “Salva-Spacca”: il presidente piddino, nato a Fabriano 61 anni fa, cresciuto come manager alla Merloni (che per le Marche è un po’ quel che la Fiat è a Torino) entra così nel ristretto circolo dei Berlusconi e dei Previti.
Il decreto del governo Renzi, infatti, sana la più scottante delle grane che coinvolgono la Giunta marchigiana: quella delle autorizzazioni per le centrali a biogas, che si portano dietro incentivi per circa due milioni e mezzo l’anno ciascuna. Ne sono state concesse a decine, spesso a imprenditori vicini al potere regionale, e tutte senza alcuna Valutazione di impatto ambientale (VIA). Risultato: la Corte costituzionale le ha annullate. Spacca, a quel punto, s’è inventato una delibera che consentiva la “VIA postuma”, ovvero realizzata su impianti già autorizzati o, peggio, funzionanti. Anche stavolta gli è andata male: il Consiglio di Stato, a febbraio, ha bocciato pure questo escamotage. La Giunta traballava, la Procura di Ancona indaga su alcune di queste operazioni (coinvolti imprenditori e alcuni funzionari regionali) e l’opposizione alle centrali a biogas continua a essere massiccia tra la popolazione.
Fortuna che c’è il governo Renzi e il suo decreto Ambiente, che consente la VIA postuma entro sei mesi e senza nemmeno spegnere gli impianti. E tanti saluti alla Consulta e al Consiglio di Stato.
Qualcuno potrà pensare che si tratti di una descrizione esagerata, ma di sicuro coincide con quella del senatore democratico Mario Morgoni da Macerata: “Questo è un avallare in modo inaccettabile atti illegittimi e politiche speculative”.

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