10/05/14

EXPO, PRANZO DI GALA PER I CAPITALISTI E I LORO POLITICI: SE NE VADANO TUTTI, GOVERNINO I LAVORATORI!

Non si trattava del grande rilancio dell'economia italiana in un contesto ,” finalmente”,di “massima vigilanza, moralità, trasparenza”? Tutti i partiti di governo, di ogni colore e ad ogni livello, avevano fatto la fila per presentare l'EXPO di Milano come la vetrina prestigiosa della nuova Repubblica. Monti, Letta, Renzi si sono solennemente spesi per questo annuncio. Ma anche il governatore Maroni. Ma anche il sindaco Pisapia. E al loro seguito tutto lo stuolo cortigiano di intellettuali e giornalisti di complemento. Di più. Le immancabili burocrazie sindacali hanno regalato per l'occasione a uomini d'affari e costruttori contratti straordinari low cost, con le massime garanzie di libero sfruttamento del lavoro. Perchè si trattava di correre contro il tempo per afferrare “il treno della storia”. Naturalmente... nell'”interesse generale del Paese”.

L'unico treno che passava era il vecchio eterno treno delle mazzette. Contro cui ora si scaglia il coro degli ipocriti, dei finti indignati, dei manettari giustizialisti e “progressisti”. Di quelli che per 20 anni ci avevano raccontato la leggenda di un possibile capitalismo “onesto,” affidato all'onestà degli uomini, alla trasparenza del mercato, alla sorveglianza dei magistrati. Una balla ciclopica. La verità è che il capitale e il suo mercato sono inseparabili dalla corruzione. Che più si è liberato il mercato, più sono proliferate le mazzette. Che le mazzette non sono una devianza, ma la norma. Non una distorsione dell'economia, ma un suo lubrificante. Perchè sono una benzina del profitto, che è l'unica locomotiva di questo mondo capovolto che si chiama capitalismo. Tutti i sacrifici che vengono imposti agli operai, ai precari, ai disoccupati, e che rimpinguano il portafoglio degli uomini d'affari, finiscono inevitabilmente ( anche) in mazzette. I cui costi sono a loro volta scaricati sui lavoratori stessi e sulla maggioranza della società ( taglio delle spese sociali, esternalizzazioni, prezzi e tariffe dei servizi). I partiti di governo e il loro personale politico sono solo gli amministratori delegati di questo gigantesco casinò. Che nessuna magistratura borghese potrà mai debellare come dimostra il clamoroso fallimento di Mani Pulite, a distanza di 20 anni.

Ora Grillo e Casaleggio inzupperanno il pane nella nuova Tangentopoli, come 20 anni fa fecero la Lega e Di Pietro. Ma come 20 anni fa sarà solo speculazione elettorale per avere il voto degli allocchi.

Solo un governo dei lavoratori può fare pulizia. Può abolire la giostra degli appalti e del loro mercato. Espropriare senza indennizzo le aziende corruttrici salvando al tempo stesso i posti di lavoro. Nazionalizzare sotto controllo operaio la grande industria edilizia e del cemento, regno tradizionale della criminalità organizzata vecchia e nuova. Nazionalizzare le banche, senza indennizzo per i grandi azionisti, grande nascondiglio di corruzione e evasione. Abolire il segreto commerciale e industriale, santuario dell'imboscamento di mazzette, e porre l'intera economia, e ogni bilancio, sotto il controllo dei lavoratori.

Solo la classe operaia può costruire un mondo nuovo. Liberando la società dalla dittatura dei capitalisti, del loro sfruttamento e delle loro mazzette. Cacciando al tempo stesso i loro partiti e i loro buffoni, siano essi buffoni di governo o di “opposizione”.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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