La pressante e
perdurante crisi economica e sociale a sfondo capitalistico farà da retroscena
anche alle elezioni comunali del nostro piccolo paese ormai entrato in una
crisi che da tempo sembra ormai e purtroppo in tutti i suoi aspetti
irreversibile. La crescita esponenziale della perdita dei posti di lavoro e
dell’ aumento della disoccupazione a causa della chiusura e della
delocalizzazione di ormai quasi tutte le attività produttive presenti sul
nostro territorio comunale, l’ormai numero improponibile di alloggi vuoti e di
strutture abitative appena iniziate o per nulla costruite, la carenza dei
servizi sociali in tutte le sue formule, in una comunità ragionevole e basata
su principi sani e di reciproco rispetto, dovrebbero, o almeno si spera, far
emergere il fallimento politico amministrativo e la totale subordinazione ai
potentati locali delle due principali liste che si contenderanno probabilmente la poltrona per il nuovo sindaco.
In questa breve
analisi politica non metteremo a paragone con le altre due liste il M5S che si è costituito da non
tantissimo tempo e che al quale non possiamo imputare colpe specifiche nella
gestione comunale e nell’intervento locale. Siamo convinti e sicuri però del
fatto che il nostro pensare, le nostre prospettive ,i nostri obbiettivi sono
diametralmente opposti rispetto a chi non mette per niente in discussione il
“peccato originale” e cioè il fallimento del capitalismo, del liberismo
economico e di tutti i suoi apparati fautori del declino della nostra società.
Entrando nello
specifico dell’analisi politica locale di fatto ai nastri di partenza si
presentano due liste dette “civiche,” che non lo sono affatto ,che
tranquillamente avrebbero potuto presentarsi
in insieme, entrambi espressione di una politica distante dai cittadini e dalle
reali esigenze dei lavoratori.
La lista “Impegno Comune per Cerreto d’Esi” (PD-VIVI CERRETO
l’una maggioranza e l’altra opposizione della vecchia giunta comunale uscente),
la nuova armata “Branca Leone”, è chiaramente segnata dalla necessità di unirsi
per la sopravvivenza politica clientelare ed istituzionale delle cariche locali, per
divenire in maniera unitaria i principali referenti politici del sistema di
potere in mano alla causa della famiglia Merloni che da anni sfrutta il Partito
Democratico in tutto il territorio montano, per imporre e dettare legge sulle
questioni economiche, lavorative e sociali. E’ impressionante la lucidità e l’abilità
di VIVI CERRETO nel ricollocarsi sempre
o quasi dalla parte dei presunti vincitori, di essere finta opposizione quando
è conveniente ai propri patriarchi, che delinea in maniera inequivocabile la
reale natura trasformista di questa finta associazione culturale “nata per
risvegliare il paese”(così si era presentata alle passate elezioni) anche essa
subordinata alla causa di pochi che mai si è preoccupata concretamente della
situazione effettiva e drammatica dei lavoratori e delle nostre famiglie .
Questa ennesima dinamica di basso profilo politico ,che ha prodotto una grossa
spaccatura nella sezione locale PD, ha lanciato il raggruppamento e la lista
“Uniti per Cerreto” espressione del rimpasto tra una parte degli iscritti del
partito di Renzi e la destra reazionaria borghese che sembrava non avere,
almeno in maniera apparente, una lista
di riferimento da appoggiare e
sfruttare. Esponenti storici della social democrazia Cerretese e i finti “ sinistroidi radical chic”, si sono
coalizzati ed uniti in un listone a dir poco confuso che non porterà nulla alla collettività, ma
che sicuramente tuteleranno e porteranno avanti i reali interessi del vero
manovratore ed ideatore che ha voluto con forza la presentazione di questa
lista con l’aiuto e la complicità di individui che non riescono a dare il
giusto peso alla tessera di partito e il senso politico di essa, che non sono
per nulla consapevoli dell’essenza e del significato della militanza come noi
l’attuiamo: coerenza ed onestà politica
che vanno contro la compra-vendita dei voti per mezzo di false promesse in
campagna elettorale.
Il senso di tutto questo breve ragionamento sulle due liste
sopra citate di fatto si traduce con una semplice espressione: FALLIMENTO POLITICO-CULTURALE
in passato e nel prossimo futuro!!!!! FALLIMENTO
per la passata giunta comunale che non ha
per niente percepito la gravità della crisi che attanagliava il nostro
territorio su tutti i fronti e
soprattutto riversata principalmente sulle spalle dei lavoratori privati. FALLIMENTO per non aver detto o
aver fatto un atto concreto nei confronti di chi sta generando povertà e sta
azzerando sotto ogni aspetto un intero territorio attraverso i processi di
delocalizzazione che hanno prodotto la chiusura e lo spostamento di quasi tutte
le fabbriche presenti sul territorio comunale. FALLIMENTO per aver sempre appoggiato e consentito lo
sviluppo dell’industria pesante, principalmente metalmeccanica, garantendo
piani regolatori di comodo e di favore che hanno innescato un processo di cementificazione
assurdo fuori dalle reali esigenze dei lavoratori Cerretesi a tutela dei
profitti di pochi, a discapito dello sviluppo di settori alternativi che
dovevano essere trainanti e centrali per lo sviluppo del nostro paese e del
benessere generale (agricoltura). Da un
ventennio a questa parte, senza andando più a ritroso, vi era solo la necessita
da parte dei nostri amministratori di
rispondere “sì signore” e prendere ordini come dividere la torta. Ora però le
fette sono finite e sul piatto vi sono rimaste solo le briciole che non servono
e non bastano più a riempire le varie pance di riferimento.
Queste scelte sbagliate hanno incrementando di fatto il debito
del nostro comune.
Consapevoli di tutto
questo, noi del Partito Comunista dei Lavoratori ci presentiamo a queste
elezioni con l’unico strumento che può
cercare di creare la rottura e la discontinuità con le passate amministrazioni
comunali: il programma dei lavoratori e delle loro reali esigenze. L’unico
programma che mette al centro dell’ amministrazione comunale la tutela del
lavoro contro la disoccupazione, la gratuità dei servizi sociali (asilo, mensa,
trasporti) per chi perde il lavoro e per chi ha basso reddito, fine totale
dell’esperienza della grande industria mono settoriale e sviluppo radicale
verso il settore agricolo e turistico, imposte maggiori per i grandi immobili e
per la terza casa di proprietà .
Tutto questo
cambiamento può essere innescato solo sulla base di due concetti semplici ed
elementari:
- anche nella nostra
comunità paghi chi ha di più
- maggiore tutela
per i settori più colpiti dall’effetto drammatico della crisi capitalistica
peggiore e devastante degli ultimi settant’anni!!!
Mauro Goldoni
Partito Comunista dei Lavoratori
Candidato Sindaco per il comune di Cerreto D'Esi
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