10/02/13

Il Partito Comunista dei Lavoratori davanti a Montecitorio!



(foto di Alice Zorba)


Si è conclusa oggi alle 17 la manifestazione-comizio del Partito Comunista dei 

Lavoratori sotto Montecitorio. Di fronte ad alcune centinaia di militanti del 

partito Marco Ferrando ha affermato: “Siamo oggi l'unica sinistra coerente e 

autonoma che non ha mai tradito i lavoratori, l'unica falcemartello sulla 

scheda, il PCL è l'unico partito che sostiene le ragioni del mondo del lavoro e 

propone la Repubblica dei Lavoratori. Solo la rivoluzione può cambiare le cose” 

Si è tenuta oggi pomeriggio di fronte alla Camera dei Deputati - a piazza 


Montecitorio - la manifestazione-comizio del PCL. 


Dal palco, di fronte ad alcune centinaia di militanti del Partito Comunista dei 

Lavoratori, sono intervenuti tra gli altri: Luigi Sorge, candidato alla presidenza 

della Regione Lazio per il PCL; Francesco Doro, membro del comitato centrale 

della FIOM; Franco Grisolia, della direzione del PCL e dirigente nazionale 

CGIL; Eva Matassini del Collettivo Studentesco Rivoluzionario fiorentino; Leila 

Pereira, presidente Associazione Libellula. 


Nel suo intervento Marco Ferrando ha sostenuto: “Il Partito Comunista dei 

Lavoratori è oggi l'unica sinistra coerente ed autonoma che non ha mai 

sostenuto e votato politiche antioperaie e antipopolari, l'unica falcemartello 

sulla scheda. Siamo i soli che non si sono svenduti ai liberali del PD, come SEL 

che, malgrado l'accordo Bersani-Monti, spera ancora in qualche entratura 

ministeriale; mentre gli ex ministri Ferrero e Diliberto, nel disperato tentativo 

di rientrare in parlamento, hanno sciolto i propri partiti nella lista 

liberalquesturina dei magistrati Ingroia-Di Pietro-De Magistris, che sono così 

di “sinistra” e “garantisti” che ora vogliono addirittura abolire i processi 

d'appello. 

“Il Partito Comunista dei Lavoratori” - ha continuato Ferrando - “rivendica 

apertamente un programma anticapitalista: per la nazionalizzazione – senza 

indennizzo - delle grandi industrie che licenziano o inquinano a partire dalla 

Fiat e dall'Ilva; per la nazionalizzazione tramite esproprio – salvaguardando i 

piccoli risparmiatori - del sistema bancario e l'annullamento del debito 

pubblico verso gli istituti di credito sia italiani che esteri; per l'indipendenza 

dello stato italiano dalla chiesa e per una piena laicità delle istituzioni 

intendiamo abrogare il concordato tra Italia e Vaticano, espropriando lo Ior ed 

aprendo i suoi libri contabili”. 

“Vogliamo che la terza repubblica” - ha concluso Ferrando - “sia la Repubblica 

dei Lavoratori, per una svolta di classe della politica italiana, perché solo la 

rivoluzione può cambiare le cose”. 



Roma, 9 febbraio 2013 


p. Ufficio Stampa Pcl 
Michele Terra

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